sabato 24 dicembre 2016

[186°] IL LUNGO VIAGGIO NELL'AGGIORNAMENTO DELLE NTC-2008

Se continua cosi', questo mi diventa un non-blog, con dei non-lettori. Sob.

Dopo l'incipit decisamente da urlo di Munch, via subito agli argomenti del post:

- concluso l'iter per l'aggiornamento delle NTC
  si e' concluso il lungo viaggio tecnico-burocratico per vedere
  aggiornate le norme tecniche del 2008: ora pronto il decreto
- il fascicolo del fabbricato
  il mio modesto contributo in un gruppo tecnico interregionale
- letture di Natale
  letture per notti insonni o per pantofolai


CONCLUSO L'ITER PER L'AGGIORNAMENTO DELLE NTC
Giovedi' scorso (22 N.d.A.), poco dopo le 14 in Via della Stamperia 8 a Roma, si e' concluso il lungo iter tecnico-amministrativo per l'approvazione dell'aggiornamento delle norme tecniche per le costruzioni.

Mancava infatti solo l'intesa politica in Conferenza Unificata: praticamente "il mi sta bene" politico tra stato e regioni, giunto dopo un lungo trambustare tra tecnici delle regioni tra cui anche il sottoscritto. Ora c'e' tutto.

Il testo finale (Del Rio potrebbe emanarlo anche a San Silvestro, se volesse) dovrebbe appunto risentire dei ritocchi delle regioni. Non tutto tra questi mi andava a genio, ma credo che i colleghi di regioni "piu' sismiche" del mio Veneto avessero da argomentare piu' di quanto potessi fare io.

Il risultato atteso dovrebbe essere quello di veder alzata l'asticella della sicurezza rispetto alla versione licenziata nel 2014 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, specie per gli interventi sugli edifici esistenti.

Quelle che seguono sono le modifiche piu' evidenti che mi ero appuntato leggendo il testo licenziato appunto dal Consiglio, e che condivido con voi in questo post:
  • eliminata definitivamente la possibilita’ di progettare col metodo delle “tensioni ammissibili”; 
  • ammessa la “muratura confinata” tra i sistemi costruttivi (in Italia si costruisce per lo piu’ cosi’);
  • pile di ponti in alveo a non meno di 40 m di distanza tra loro, salvo parere CSLLPP; 
  • eliminata la categoria II per i ponti;
  • eliminati gli “approcci” alternativi per la progettazione geotecnica;
  • ai fini progettuali e’ scomparso ogni richiamo alle “zone sismiche”;
  • “gerarchia delle resistenze” concettualmente evoluta in “progettazione a capacita’”;
  • “q” cambia nome: da “fattore di struttura” a “fattore di comportamento”
Su questi punti nessuno ha mai trovato da ridire.

Si e' invece intervenuti qua e la' per chiarire, rendere piu' efficace, oppure per dare due notevoli raccomandazioni:
  • consentire modifiche alla classe d’uso di edifici esistenti, che conducano a costruzioni ad uso scolastico o alla classe IV, solo previo adeguamento sismico (sia pur con rapporto ζE ≥ 0.80);
  • per scuole e strutture di classe IV, esigere che il miglioramento sismico porti ad almeno ζE = 0,6.
Quello che assolutamente non mi piace e' che il testo delle nuove NTC sara' totalmente riscritto: spettera' alla pazienza certosina dei tecnici scovare dove si nascondono le modifiche.


IL FASCICOLO DEL FABBRICATO
Oltre a partecipare al gruppo interregionale sulla revisione delle NTC, ho la gradita possibilita' di partecipare al gruppo incaricato di sbrogliare la delicata matassa del "fascicolo del fabbricato".

E' un ventennio che sto fascicolo sta tormentando gli italiani? Piu' o meno, no?

Pare che ci aspetti nel 2017 un nuovo arrembaggio per introdurlo nel nostro ordinamento (civile).

Nessuno sa esattamente cosa sia il "fascicolo del fabbricato" ma pare che prima o poi diventera' obbligatorio.

Anch'io ho fatto la mia umile proposta, presentando delle specifiche di prodotto, come abitualmente si fa nei progetti dell'ingegneria. Su quelle si dovrebbe discutere, per poi passare o meno alla linea di produzione del prodotto stesso.

Vi riporto solo la iniziale definizione d'ambito del prodotto, come la vedo io:

Funzioni di prodotto:
  1. Il fascicolo di fabbricato deve concorrere al raggiungimento di un piu' elevato livello di sicurezza per la pubblica incolumita' mediante la raccolta di informazioni, anche disomogenee, relative all'involucro edilizio ed alla sua localizzazione, purche' dotato di struttura.
  2. Il fascicolo di fabbricato deve concorrere mediante la conoscenza statistica dell'edi ficato, alla prevenzione del pericolo idraulico, del pericolo idrogeologico, del pericolo sismico.
  3. Il fascicolo di fabbricato deve operare secondo i principi e le tecnologie della cooperazione applicativa di cui all'articolo 72 lettera "e" del "codice dell'amministrazione digitale".
  4. Il fascicolo di fabbricato deve rispettare e deve favorire la raccolta e lo scambio di informazioni secondo i criteri "open data".
Requisiti di prodotto:
  1. Il fascicolo di fabbricato deve avere un aggravio burocratico nullo (o trascurabile) sugli adempimenti gia' a carico dei cittadini.
  2. Il fascicolo di fabbricato deve avere un costo finanziario nullo (o trascurabile) a carico dei cittadini.
  3. Il fascicolo di fabbricato deve essere coerente con i seguenti principi:
    (a) rispetto della privacy;
    (b) rispetto della cyber-security;
    (c) rispetto dell'economicita' del procedimento amministrativo.
Poi ovviamente tutto il seguito delle specifiche tecniche.

Capisco che bisognerebbe essere piu' chiari e completi, ma mi preme sottolineare che qui l'obiettivo e' quello di far si' che i buoi non escano dalla stalla. Non so se la metafora e' chiara.


LETTURE DI NATALE
Non sono messaggi pubblicitari, ne' consigli veri e propri. Solamente indicazioni col dito:
  1. Avete nostalgia degli studi universitari? conoscete poco la materia? volete tenervi aggiornati su come va il mondo? Allora la V edizione de "Introduzione ai sistemi informatici" e' cio' che fa per voi.
  2. Vi piacerebbe sapere cos'e' la fisica dei quanti ma non ci capite un acca? un romanzo storico vi potrebbe bastare? Leggetevi "L'incredibile cena dei fisici quantistici".
  3. Non vi arrendete mai di fronte alle difficolta' dello studio? Allora "Le cinque equazioni che hanno cambiato il mondo" sono state scritte per voi.
  4. Infine, siete come me degli inguaribili masochisti e non vedete l'ora di darvi una martellata sulle palle? non lasciatevi sfuggire "La strada che porta alla realta'"

^  ^  ^

Bene. Post terminato.

L'ho trovato una scusa azzeccatissima per farvi gli auguri di Natale, da parte mia e da questi capannoni che dal 2007, con varie vicissitudini, ospitano le Premiate Officine Antisismiche.

Vi penso continuamente, cari lettori. Che la Forza sia con voi.
Vs. POA

 
[ 186°] THE LONG WAY TO UPDATING OF "NTC-2008".
No english version for this post... sorry.

giovedì 25 agosto 2016

[185°] LE PRIME CARATTERISTICHE DEL TERREMOTO RIETINO DEL 24-8-2016 (EVENT 7073641)

Ero li' li' con un post estivo per salutare i lettori di POA, che' non mi sentivano da tanto tempo.
Ma non pensavo di farlo cosi'.


Immagine torre campanaria lesionata
Link a foto pubblicata su www.ilgazzettino.it

TERREMOTO CON Mw=Ml=6 NEL RIETINO (Event 7073641)
L'INGV e' un dedalo di siti web dove ancora non s'e' capito che gli indirizzi ed i contenuti non andrebbero cambiati come le camicie.

Ad ogni buon conto, il Centro Nazionale Terremoti dell'INGV (?) etichetta lo scuotimento rietino
della scorsa notte col numero 7073641 e vi dedica la consueta pagina di riepilogo delle caratteristiche sismologiche.

Le notizie raccolte sono notevoli e per chi come me non e' in grado di comprendere tutte le informazioni facenti capo alla sismologia, c'e' una interessante pagina di aiuto.

In questa prima fase, vi dico francamente, mi interessava:
  • capire dai media l'entita' della questione
  • localizzare geograficamente l'accadimento
  • avere un'idea dell'accelerazione strumentale al suolo
Purtroppo sul primo punto c'e' poco da dire: il Corriere della Sera on line alle 22:54 CET riportava la notizia di 120 morti, con approssimazione per difetto. L'ordine di grandezza e' quello del 2009 a L'Aquila.

Per la localizzazione del MAIN SHOCK epicentrale mi sono preparato le seguenti immagini che voglio condividere con voi:

Localizzazione geografica a scala nazionale
Localizzazione geografica del Main Shock a scala nazionale

Localizzazione amministrativa del Main Shock a scala regionale

Localizzazione amministrativa del Main Shock  a scala provinciale

Localizzazione amministrativa del Main Shock  a scala comunale

Alle 16:03 CET del 24-8-2016 la situazione degli scuotimenti after-shock con magnitudo locale maggiore di 3, era la seguente (fonte INGV):

Finestra long.-lat. indagata (12°-14.3°, 41.9°- 43.4°)


Epicentri con magnitudo > 3 

Si tratta di 82 scuotimenti, numerati nell'immagine seguente dal numero 0 (Main Shock) al numero 81 (14:03:30 UTC del 24-8-2016), tutti con magnitudo locale non inferiore a 3. L'immagine seguente mi e' servita per indagare la sequenza temporale lungo la direzione N-W, S-E dove francamente non sono riuscito ad individuare delle regolarita', se si esclude la particolare disposizione lineare.


Sequenza numerata degli epicentri (stessi della figura precedente)

Infine, l'accelerazione strumentale al suolo. Questa l'ho trovata nella raccolta disponibile al sito Italy ShakeMaps, in particolare alla pagina dell'evento 7073641.

Riporto solamente la mappa utile allo scopo:

Fonte: http://shakemap.rm.ingv.it

dalla quale, mediante una semplice rappresentazione GIS si puo' leggere una Ag massima al suolo compresa tra 0.5 g e 0.6 g.


Isolinee delle accelerazioni al suolo (x 1g)


Da ultimo la rappresentazione analoga per i valori MMI relativa alle cosiddette intensita' strumentali:


Isolinee delle MMI (Modify Mercalli Intensity)

il cui valore massimo 7.7 a mio vedere, va confrontato con la scala della seguente e ultima figura:

Fonte: http://shakemap.rm.ingv.it

Tutti questi dati mi rappresentano la situazione di un forte terremoto.

Spero di poter condividere con voi lettori altre elaborazioni future, tempo permettendo.

L'ultimo mio pensiero e' per chi sta soffrendo, li'.

^  ^  ^

Vi auguro la salute, prima di tutto.
Vs. POA

P.S. Per la prima foto qui pubblicata, relativa alla torre campanaria lesionata, si veda anche la pagina:
http://www.sibilliniweb.it/citta/norcia-san-pellegrino-chiesa-di-san-pellegrino-xvsec/
 
[ 185°] SCIENTIFIC DATA ABOUT THE RECENT EARTHQUAKE IN CENTRAL ITALY (EVENT 7073641).
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sabato 16 aprile 2016

[184°] REFERENDUM "NO TRIV"

O Francia o Spagna, purche' se magna.

Subito al via con un post in rigoroso stile "Jader Jacobelli":

IL REFERENDUM DEL 17-4 COSIDDETTO "NO TRIV"
Manco mi sogno di entrare nel merito del voto-non-voto; e men che meno del voto-si'-voto-no. Anche a costo di sembrare un qualunquista.
Ma mi pareva carino toccare con mano il che-cosa di cui si sta (animatamente) discutendo.

La norma "incriminata" e' questa:
"Il divieto e' altresi' stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi gia' rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attivita' di manutenzione finalizzate all'adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell'ambiente, nonche' le operazioni finali di ripristino ambientale."

Li' - nell'articolo 6 - il divieto si riferisce alle attivita' di ricerca, di prospezione nonche' di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. Le dodici miglia sono il limite delle acque "di noi italiani".

L'11 febbraio 2016 il Governo ha diramato il comunicato stampa 103 col seguente contenuto:
"Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri, mercoledì 10 febbraio 2016, alle ore 21.30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti.
(...) IDROCARBURI, REFERENDUM  IL 17 APRILE 2016
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per l’indizione del referendum popolare relativo all’abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine hanno durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. La consultazione si terrà il 17 aprile 2016.
"

Conseguentemente Mattarella ha emanato il decreto 15 febbraio 2016 per l'indizione del referendum di domani.

Chi va a votare e vota "SI" vuole siano cancellate le parole in grassetto. Chi va a votare e vota "NO" vuole che il testo della norma non cambi.

Chi sta a casa o va al mare da' l'impressione di non essere interessato alla questione, ma comporta (suo malgrado?) lo stesso risultato di chi vota "NO".

Tutto qua.
^  ^  ^

Bene. Post terminato.

Ho fin paura di scrivere quello che segue. Ma si', dai, provo.

Alla prossima.
Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

[ 184°] REFERENDUM "NO TRIV".
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domenica 2 agosto 2015

[183°] I PROFILI PROFESSIONALI DI DIRETTORE DEI LAVORI E DI COLLAUDATORE DI STRUTTURE - CONSIDERAZIONI

Due figure professionali nello stesso orbitale, e pure con lo stesso spin. Alla faccia di Bohr.
_

Dopo un incipit decisamente poco rispettoso del pensiero di Copenaghen, ecco gli argomenti del post:

- obbligo di deposito del progetto e di collaudo per tutte
  le strutture
  cosi' in una recentissima nota dell'Ordine degli ingegneri di Venezia 
- i diversi profili di direttore dei lavori e di collaudatore statico
  idee sparse sotto l'ombrellone per una semplificazione
- postille a "l'obbligo di deposito del progetto..."
  alcune importanti considerazioni a corollario a scala regionale


OBBLIGO DI DEPOSITO E DI COLLAUDO PER TUTTE LE STRUTTURE
Fa un caldo terribile. I pesci si lessano nel mare. Il clima si sta marzianizzando. E l'ordine professionale cui appartengo se ne esce buono buono, bello bello, con delle frasi del tipo:
'na bomba!

Sono collassato giu' dalla sedia dove stavo leggendo.

Sia chiaro: non perche' l'ordine scrivesse delle cose sbagliate. Ma perche' quelle cose non si dicono. O perlomeno non si dicono in quel modo cosi' categorico e cosi' preciso.

Queste cose vanno dette e non dette. Le leggi vanno si' date tal quali sia al magistrato della Consulta che alla Siora Pina, massaia verace, ma subito dopo vanno interpretate, circolarizzate, localizzate, regionalizzate, personalizzate. Vanificate. Eluse.

Oddio, a voler fare a tutti i costi il Pierino primo della classe, un caso di non necessita' del collaudo ci sarebbe, e riguarda gli interventi locali e di riparazione (sta riparazione meriterebbe un post da sola).

Ma c'e' una cosa che nella nota citata mi ha colpito di piu'. Ed e' il fatto che vi sono "ripetute richieste di chiarimento relativamente alla necessita' di procedere al deposito (...) e in ordine di effettuare il collaudo statico (...)."

Sarebbe? Dopo sei anni dall'obbligo di applicare le NTC 2008, c'e' tra i colleghi chi ha ancora questi dubbi?

Ma non me la sento di mandare al patibolo questi dubbiosi (vedasi le postille a questo argomento). In effetti la nostra legge sembra scritta da Talebani certosini.

Senza alcuna istruzione (o almeno sino all'altro ieri) ne' per il magistrato di Consulta, ne' per la Siora Pina in cose domestiche seriamente affacendata, ti arriva una norma senza analisi di valore, senza gradazione applicativa tra un limite inferiore ed un limite superiore in una scala di importanza, senza uno straccio di valutazione d'impatto.

Tutto finisce nell'unica categoria di "cio' che puo' costituire pericolo per la pubblica incolumita'". Dove non c'e' bianco, giallo o rosso che tenga. Il codice di accettazione in caso di sinistro ha un solo colore: nero.

Ecco perche' secondo POA, il tecnico ma in ultima analisi anche il committente, faticano a capire il valore sociale della norma (sarebbe meglio dire regola) e fanno di tutto per eluderla.

In questo sforzo elusivo, io istruttore per conto dello stato, ho visto cose che voi umani neppure immaginate.

E sia ben chiaro: non dico di omettere delle verifiche ingegneristiche, ma solo di semplificare gli obblighi amministrativi. Rispettando una certa gradualita'


I DIVERSI PROFILI DI DIRETTORE LAVORI E DI COLLAUDATORE STATICO
I attesa di partorire la terza puntata sul collaudo (post 175 e 176) vedo di scaricare la mente da un rovello che mi tormenta da tempo.

Domanda: c'e' differenza di ruolo tra direttore dei lavori e collaudatore?

Vediamo.
  • Entrambi sono nominati dal committente.
  • Entrambi sono a pagamento
  • Entrambi sono in corso d'opera
  • Entrambi controllano l'esecuzione
  • Entrambi si fanno consegnare il progetto
  • Entrambi si fanno consegnare i certificati di prova sui materiali
  • Entrambi possono fare o non fare prove di carico
Poi e' vero, il direttore dei lavori fa delle cose che il collaudatore non fa; tipo le verifiche sui contratti della manodopera, e l'accettazione dei materiali. Piu' qualcos'altro.

Il direttore fa le pulci all'impresa ma non al collaudatore. Il collaudatore fa le pulci all'impresa ma anche al direttore lavori.

Altola'! Il collaudatore controlla il direttore lavori? Ma come, il committente paga un tizio perche' non si fida di chi gia' sta pagando per controllare tutto?

Mi pare ci sia una ridondanza di controllo e di... persone. A dirla benevolmente.

Come mettere a posto le cose?

Qua il caldo afoso mi fa brutti scherzi e mi fa un pochetto visionario. Tre idee:
  1. in tanti casi il collaudo statico lo puo' fare benissimo il direttore dei lavori;
  2. per introdurre un livello di controllo non ridondante occorre differenziare  l'oggetto del controllo del collaudatore da quello del direttore dei lavori;
  3. se l'entita' dell'opera lo richiede, e solo allora, si puo' anche pensare di validare l'operato del direttore dei lavori con un ulteriore grado di verifica, sempre a spese del committente.
Con riguardo al punto 1) faccio notare che il direttore dei lavori spesso fa gia' il collaudo tecnico amministrativo (non e' un baluba messo li' perche' bisogna).

Con riguardo al punto 2) trovo assurdo che il controllo "di produzione" del bene sia affidato contemporaneamente a due organi distinti: chi meglio del direttore dei lavori puo' certificare la corretta esecuzione del progetto? E' li' sostanzialmente per questo.

E forse al collaudatore poco interessa la corretta disposizione dei ferri, la formulazione del mix design del calcestruzzo o che altro. Forse dovrebbe controllare la prestazione dell'opera. Cioe' che il suo comportamento sia conforme alle previsioni di progetto, per deformazioni, sollecitazioni, oscillazioni.

Ovviamente sarebbero cavoli del collaudatore informarsi preventivamente sulla qualita' esecutiva delle strutture. Ma non sarebbe sua cura certificarla.

Con riguardo al punto 3) faccio notare come gia' ci siano piu' livelli di controllo per opere particolarmente importanti. Per esempio a livello di progetto.

Provo allora a ricapitolare.

Il collaudo statico e' sempre obbligatorio e al committente costa.

Il collaudo statico potrebbe farlo quasi sempre il direttore dei lavori. Con un certo risparmio finanziario per il committente.

Per opere particolarmente impegnative il collaudo statico potrebbe avere anche un secondo livello di esecuzione, ovverosia quello di verifica prestazionale di prodotto (e non piu' di controllo di filiera esecutiva).

Un po' quello che succede in Formula 1, dove il collaudatore della vettura non si preoccupa di quanto siano state strette le candele o di come siano state fatte le saldature. Si preoccupa solo di verificare le prestazioni del bolide su strada, suggerendo le eventuali correzioni e modifiche.

Cio' comporterebbe:
  • due livelli di controllo distinti, a) di esecuzione, b) di prestazione;
  • la possibilita' per il normatore di prescriverli in maniera opportunamente differenziata, secondo la rilevanza delle costruzioni;
  • in alcuni casi il controllo di esecuzione potrebbe far fede anche per il controllo di prestazione, con risparmio finanziario per il committente;
  • la facolta' per il normatore (ma anche per certi "grandi committenti") di riservarsi una specie di super controllo sia sul direttore dei lavori che sul progettista, cio' per opere particolarmente impegnative per le finanze e per la sicurezza.
Alla fine della giostra:
  • direttore dei lavori e collaudatore continuerebbero ad essere nominati dal committente;
  • direttore dei lavori e collaudatore continuerebbero ad essere a pagamento;
  • il direttore dei lavori sarebbe nominato in corso d'opera, ma assolutamente non il collaudatore;
  • solo in casi rilevanti sarebbero richiesta la presenza di entrambi i professionisti;
  • il direttore dei lavori controllerebbe l'esecuzione e la corrispondenza al progetto, mentre il collaudatore controllerebbe il comportamento finale della struttura sotto sollecitazione;
  • entrambi non potrebbero fare a meno del progetto, che non sarebbe loro;
  • entrambi non potrebbero fare a meno dei certificati di prova, ma solo il direttore dei lavori sarebbe responsabile dell'accettazione dei materiali;
  • il direttore dei lavori potrebbe omettere le prove di carico, ma ovviamente non potrebbe ometterle il collaudatore.
Potrebbe essere un'idea per iniziare a semplificare gli adempimenti amministrativi.


POSTILLE A L' "OBBLIGO DI DEPOSITO E DI COLLAUDO PER TUTTE LE STRUTTURE"
Qui si beve un amaro calice. Avvisati.

Dietro alla nota dell'ordine ci deve per forza stare qualcosina di piu' di un chiarimento a qualche onesto quesito. Ed e' a livello regionale che le cose si fanno entangled, intrecciate.

Succede infatti tra stato e regioni quel che succede tra fisica classica e fisica quantistica: le regole a livello superiore non sono piu' valide a livello inferiore. Perche' a livello inferiore tutto diventa piu' sfumato, incerto. Il piu' si fonde col meno a formare uno stato quantico entangled, intrecciato, che collassa in qualcosa di certo solo quando lo sperimentatore misura.

L'analogia calza perfettamente con i rapporti tra stato e regioni nel caso di regole.

Vediamo qui nel Veneto cosa puo' essere successo.

(Ma lo stesso vale per Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e per tante altre regioni che potremo dire essere passate, in qualche momento, per stati entangled.)

E' successo, facendola estremamente breve, che dopo l'OPCM 3274 del 2003 la regione del Veneto si sia sentita autorizzata a ben piu' che procedere ad una zonazione sismica. E che con deliberazione amministrativa 67/2003 del proprio consiglio regionale (consiglio regionale) abbia dato delle disposizioni che probabilmente spettavano solo allo stato. Vi leggiamo infatti:

"A far data dall’8 novembre 2004, cioè diciotto mesi dopo l’entrata in vigore dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, come modificata dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 ottobre 2003, n. 3316, nei territori dei comuni classificati sismici in zona 2, chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, fermo restando l’obbligo della concessione edilizia o della dichiarazione di inizio attività, è tenuto a depositare presso il Comune competente per territorio il progetto, in doppio esemplare, sottoscritto da un tecnico abilitato e iscritto al relativo albo professionale, nei limiti delle proprie competenze, nonché dal direttore dei lavori, ai sensi dell’art. 17 della legge 64/74."

E poco oltre:

"Vengono individuate quali zone a bassa sismicita', ai sensi dell'art. 18 della legge 64/1974, i comuni che ricadono nella zona 3 e nella zona 4. Conseguentemente nei territori dei comuni ricadenti in zona 3 non sono necessari ne' il deposito dei progetti, ai sensi della citata legge n. 64/1974, ne' gli adempimenti successivi, fermo restando l'obbligo di progettazione antisismica. A tal fine il progettista e' tenuto ad allegare al progetto l'attestazione di aver tenuto conto che le calcolazioni sono conformi alle normative sismiche vigenti. Per i comuni del Veneto ricadenti in zona 4, non vi e' obbligo di progettazione antisismica, salvo che per gli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalita', durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalita' di protezione civile nonché per gli edifici e le opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. La Giunta regionale adotta criteri e modalita' attuative per l'applicazione di tali disposizioni."

Valutate un po' voi se la questione non e' un pochetto entangled.

Lo stato ci ha provato a far collassare questa confusione in uno stato quantico, pardon, legittimo definitivo. E lo ha fatto con sentenze della corte costituzionale. Ricordo la 182/2006 per la Toscana, la 254/2010 per il Friuli Venezia Giulia, la 201/2012 per il Molise.

Per il Veneto nulla. Probabilmente perche' le deliberazioni amministrative del consiglio regionale non passano al vaglio di legittimita' del governo nazionale. Per Bacco!

Anzi, proprio la Giunta Regionale del Veneto riaffermava con deliberazione 71/2008:

"(...) per gli aspetti amministrativi, con particolare riguardo agli oneri di deposito e di verifica degli elaborati di calcolo, è confermata la classificazione sismica dei Comuni del Veneto di cui all’elenco (allegatoI) della Delibera di Consiglio Regionale n. 67/03."

Come si vede qui nel Veneto l'equazione di Schrodinger e' ancora lontana dal collassare in una qualche certezza ingegneristica.

E probabilmente e' proprio per questo motivo che l'ordine degli ingegneri cui appartengo, ancora oggi si trova con notevoli gatte da pelare.

Gatte di Schrodinger. Ovviamente.

P.S.: alla pubblicazione del post non mi risulta che le citate deliberazioni venete siano state ritirate.

^  ^  ^

Bene. Post terminato anche stavolta.

Dato il caldo e il tormentone dell'argomento trattato spero almeno che nel frattempo vi siate serviti di caffe' freddo. Magari adeguatamente shakerato. Una autentica delizia.

Alla prossima.

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

[ 183°] THE PROFESSIONAL PROFILES OF CONSTRUCTION MANAGER AND OF TESTER OF STRUCTURES - CONSIDERATIONS.
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