sabato 3 novembre 2012

[154°] LA NUOVA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN PROVINCE

Fratelli d'Italia, all'armi, all'armi: l'Italia s'e' desta! Se qua non ci uniamo ce fanno 'a festa.

Dopo l'incipit tra i piu' patriottici che ho mai scritto, via subito al post di oggi:

- la nuova suddivisione del territorio in province
  un'operazione politica indagata con strumenti GIS
- l'ISTAT apre i suoi dati al pubblico
  finalmente i nostri dati ci vengono resi accessibili 


LA NUOVA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN PROVINCE
Tranquilli Fratelli: qui non si parla di politica.

Ma e' di questi giorni la nuova proposta di suddivisione in province, nero su bianco. Anzi, a colori.

Questa notizia cade in concomitanza col fatto che solo ora scopro che l'ISTAT ha pubblicato gia' dalla fine dello scorso anno - ed in forma assolutamente gratuita - i dati geografici in formato shape delle proprie basi territoriali.

What?

Semplice: ha messo (finalmente) nella piena disponibita' dei cittadini i dati amministrativi e di censimento (1991, 2001, 2011) che sono stati pazientemente forniti dai cittadini medesimi.

Cosi' mi sono messo a cucinare.

Ingredienti per piu' persone:
- i dati istat in formato shape (in coordinate UTM e Datum 1950),
- i dati di pericolosita' sismica dell'INGV in formato shape (in coordinate geografiche e Datum WGS84),
- un po' di dati idrografici forniti mediante WMS dal Geoportale Nazionale.

Il tutto va adeguatamente impastato col solito software gis AdB Toolbox.

Ah, dimenticavo: per convertire tra loro i diversi sistemi di coordinate cartografiche, usare ConVE per il Veneto. Ma ogni regione ha il suo programmino, gratuito. Basta un po' di pazienza e magari una telefonata per trovarlo nella rete (ad esempio quello dell'Emilia Romagna si chiama ConvER_gps7).

Bene. Torniamo a bomba.

Io ragiono per il Veneto, perche' ci lavoro e vivo ma trovate nel Web i dati per qualsiasi altro territorio.

Ecco, le attuali province del Veneto sono quelle che vedete qui sotto, Belluno, Treviso, Vicenza, Venezia, Veona, Padova, Rovigo, sette:

Immagine delle sette province attuali del Veneto
Veneto - Province attuali

La proposta e' quella di unire Padova con Treviso, Verona con Rovigo come di seguito, ottenendone 5:

Immagine delle nuove province proposte per il Veneto
Province 'di progetto'

Mi e' venuto lo sfizio di valutare la suddetta proposta secondo due paradigmi tipicamente ingegneristici: primo paradigma, l'assetto idrografico del territorio; secondo paradigma, la pericolosita' sismica sempre del territorio.

Comincio dall'idrografia. Questo a dir il vero e' l'aspetto piu' importante dei due, solo per il fatto che lo stato gia' da molto tempo ha previsto i Piani di Bacino: strumenti tecnico-amministrativi capaci di incidere profondamente sulle attivita' umane (es.: Piano di Bacino del Fiume Po).

Qui sotto sono rappresentati i bacini idrografici principali del Veneto:

Immagine dei maggiori bacini idrografici del Veneto
Veneto - Bacini idrografici principali

Come si nota di seguito solo la provincia di Belluno e' sensatamente centrata sull'intero bacino montano del Fiume Piave:

Bacini idrografici principali e provincia di Belluno

mentre per le restanti province le competenze territoriali proprio non si sposano con la variabile territoriale acqua:

Bacini idrografici principali su tematismo 'province'

Avrebbe molto senso da questo punto di vista unire Vicenza con Padova che insistono sull'unico bacino idrografico dei Fiumi Brenta-Bacchiglione. Un po' meno bene ha senso unire Verona e Rovigo, per via del bacino montano del Fiume Adige che poco si sposa con quello del Canal Bianco.

Ma unire Padova con Treviso, proprio non le vedo:

Bacini idrografici su tematismo 'unioni VR+RO, PD+TV'

Diversa e' la situazione dal punto di vista della pericolosita' sismica. Qui ci si muove su una prateria giovane, dove le regole stesse sono giovani ed in continua evoluzione. Per non dire dei piani di emergenza comunali e provinciali: assolutamente un embrione.

L'attuale mappa di pericolosita' e' quella approvata con ordinanza della Protezione Civile 3519/06 e rappresentata qui sotto con passo 0,02° limitatamente al Veneto. Notare la linea punteggiata che delimita l'inviluppo dei confini comunali tra zona 2 e zona 3 (ovviamente si notano comuni di zona 2 sbordare nel verde della zona 3: cio' e' dovuto al criterio seguito da POA di classificare un comune in base al punto di pericolosita' piu' elevata contenuto nel suo territorio):

Mappa di pericolosita' sismica secondo OPCM 3519/06 (0,02°)

Idem dicasi per la linea scura continua che delimita a nord-est della regione l'inviluppo dei comuni in zona 1, scelti con lo stesso criterio maggiormente conservativo (qui si deborda nel rosso e nel giallo ocra della zona 2).

Faccio notare che gia' dalla sola mappa, ancor prima di zonare, e' sparita dal Veneto la zona sismica 4 (i progettisti lo sanno?).

Da notare ancora, per inciso, che i valori di questa mappa (passo 0,05°) non coincidono esattamente con i valori tabellati nelle NTC-2008. Mah...

Stando pertanto all'ordinanza della Protezione Civile la zonazione sismica del Veneto sarebbe la seguente:

Zonazione sismica 'virtuale' secondo OPCM 3519/06

Se prendiamo ora le nuove super-province proposte dal governo Monti otteniamo:

Pericolosita' sismica nelle super-province VR+RO, PD+TV

Anche qui l'unione amministrativa proposta fa a pugni con l'omogeneita' del territorio.

Dal punto di vista sismico era piu' conveniente raggruppare le province in senso sudovest-nordest come di seguito:

Super-provincia RO-PD_VE
dove si scopre che sono da raggruppare senz'altro le province di Rovigo, Padova e Venezia.

Concludendo?

Beh, concludendo si puo' dire qui alle Officine - dove non c'e' voto di scambio - che dal punto di vista idrografico conveniva unire Vicenza con Padova e, meno bene, Verona con Rovigo. Senz'altro Belluno doveva stare da sola.

Dal punto di vista sismico, invece, Rovigo Padova e Venezia andavano messe assieme. Ancora una volta Belluno non poteva che restare uguale a prima.

Voti finali (in decimi): Belluno resta com'e', 7+, Verona unita a Rovigo, 6, Padova unita a Treviso, 4.

Ed in ossequio a criteri idrografici: Vicenza virtualmente unita a Padova, voto 7.

Le nuove province secondo POA


L'ISTAT APRE I SUOI DATI AL PUBBLICO
Continuo la notizia di prima mostrandovi qualche altro giochino reso ora possibile con i dati dell'ISTAT.

Questa e' una rappresentazione della densita' delle attivita' antropiche nella mia regione:

Sezioni ISTAT 2012 (Fonte ISTAT)

Mentre di seguito la stessa informazione e' intersecata con la pericolosita' sismica del territorio:

Sezioni ISTAT 2012 e pericolosita' sismica nel Veneto


e qui con le zone sismogenetiche del Modello ZS9:

Sezioni ISTAT 2012 e Modello sismogenetico ZS9

Mi pare ce ne sia su cui speculare, vero?

Se vi interessano gli open data vi lascio un link stupendo della mia regione: dati.veneto.it. A voi cercarne altri... e magari condividerli qui (ve ne sarei veramente grato).

Ah, chi fosse curioso di leggere i primi risultati del censimento 2011 puo' scaricarsi il relativo opuscolo.

^  ^  ^

Bene bene.

Post eterno. Me ne scuso e spero che con tutte 'ste immagini la banda non ne abbia sofferto.

Vi auguro quindici giorni di splendido lavoro. Un abbraccio novembrino.
Vs. POA

[ 153°] THE NEW ADMINISTRATIVE DIVISION OF THE TERRITORY
 No english version for this post... sorry.

7 commenti:

  1. interessante disquisizione, la segnalerò al sindaco del mio comune coinvolto dalla P2-tropolimania....opps scusate mania delle città metropolitane.
    Di fatto però la disquisizione non ha corrispettivi di legge provinciali o comunali nell'ambito sismico... forse in quello idrogeologico (pianificazione ambientale e/o VIA - valutazioni incidenza ambientale).
    Prescrizioni fuori norme NTC08 vi sono nelle leggi regionali e nel testo unico dell'edilizia. Gli statuti delle nuove città metropolitane ancora non esistono (accettazione della città metropolitana senza sapere come sarà...tipico della democrazia italiana).
    La stessa prevenzione antisismica (che tra l'altro, come scritto dallo stesso PM nella sua requisitoria e accettato dal giudice Marco Billi, non interessava per accusare i partecipanti alla Commissione Grandi Rischi) basata su micro aree definite dai punti cardinali non varia le sue caratteristiche in funzione del nome del comune o provincia ove si trova l'edificio da costruire (Venezia, dimezzati i cantieri dal 2011 al 2012...quindi è quasi un problema che non si pone).
    Quindi forse più che badare alla "territorialità sismica" si dovrebbe valutare l'impatto delle discariche, o la pianificazione dei traspori, le cui funzioni stavano alle provncie. Si ricordi come esempio la figura fatta dall'Italia con la monnezza di Napoli, dove il sindaco (domani anche sindaco della città metropolitana, alias ex-governatore della provincia) aveva tutto l'interesse a scaricare la spazzatura non riciclata ai comuni della Provincia ed i comuni della provincia avevano interesse a non aprire nuove discariche.

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  2. Pare che finalmente anch'io possa commentare in questo blog.
    Forse The Q. ha dato la stura.

    Mi scuso anzitutto con Giorgio. Avrei voluto ringraziarlo subito del link. Willyco, hai ragione: sono indietro con gli aggiornamenti. Pero' rischio di scoppiare...
    Quanto alle tue osservazioni le sottoscrivo al 100%. Certe scelte poi paiono avere ben poco di scientifico, o per lo meno non sembrano affatto rese chiare e motivate.
    Permettimi pero' una precisazione per i lettori forse meno coinvolti in certi aspetti: l'articolo cui ti riferisci dovrebbe essere il 3; e 7 dovrebbe essere il numero di comma. Ma ovviamente questo e' solo un aspetto di dettaglio.
    Il piacere cmq e' mio, di averti incontrato qui alle Officine :)

    The Q. non pare poi uno che le manda a dire. Se dice che la cosa puo' interessare, deve essere cosi'.
    :))
    Be', diciamo che ho provato ad affrontare questo tema da un altro punto di vista che non fosse il mero tifo da stadio, o la pura credenza di fede.
    Dici giustissimo: la sismica non e' certo l'aspetto piu' rilevante; l'idrografia e' gia' piu' robusta come argomentazione. Altri aspetti come quelli che citi meritano assoluta considerazione e forse priorita', solo che travalicano le mie competenze.
    Tuttavia non e' che ne ho sentito molto parlare in giro, purtroppo.

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  3. Ho assistito a varie conferenze sul tema delle città metropoliane con sindaci, Orsoni, consiglieri di tutte le fazioni... pregi e difetti ce ne sono molti. Le funzioni delle provincie erano ben note, bastano 10 minuti della risorsa scarsa tempo per invididuarle ed immaginarle in una figura che racchiude in se sia i poteri di sindaco della città capoluogo che i poteri di presidente della provincia. Blande prescrizioni sismiche (distanziamento degli edifici) sono nelle norme regionali e nel testo unico, nulla in confronto alle NTC08.
    Le città metropolitane distruggono centinaia d'anni di crescita urbanistica secondo i principati pre-unità d'Italia. E' un po' come se domani qualcuno andasse in TV a dire che si debbono annientare i dialetti in nome del risparmio e della spending review...Non vorrei sembrare un leghista, specie dato che non lo sono, ma ciò che si sta facendo è cancellare una parte della storia italiana. I criteri per unire quelle che vengono definite come "Aree Organizzate" sono del tutto casuali a scelta di comuni con eventuale veto di sindaco della città capoluogo e del presidente di provincia (ma anche su questo dibattono perchè la legge non è chiara). Di fatto i comuni che non volevano aderire, ed ubicati in aree di confine dovevano esprimere il loro "separatismo" entro fine agosto, quando erano in vacanza e non sapevano della legge. I parametri per definire le nuove aree organizzate o città metropolitane sono il superamento di un numero minimo di abitanti della città metropolitana e l'estensione in ettari superiore di un valore minimo limite. Alle riunioni a cui ho partecipato mi pare che solo Belluno o Treviso superassero il parametro minimo territoriale. Tutti erano carenti in numero minimo di abitanti....tanto che si parlava di accorpare Venezia a Padova (vedi dichiarazioni di Zaia furioso).
    Ma i tanti lati oscuri non si limitano ai possibili giochi di potere (politico? economico?), od ai differenti statuti, per una volta scritti dai Comuni più che dallo Stato. Infatti la legge di transizione permette di attuare uno fra tre diversi possibili organizzazioni fra sindaco della città capoluogo e comuni della città metropolitana. Un fatto mai visto prima, burocrazia diversa da città metropolitana a città metropolitana.

    Roba che gli abitanti delle "Zone a Burocrazia Zero" ci ridono dietro....quanto meno per il nome.

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    1. Riesci sempre ad infilare dentro qualcosa di NTC-2008... ma poi scappa fuori la Bestia Politica che c'e' in te.
      :))
      Vorrei poterti seguire su tutto, ma la politica non e' il mio forte.
      Dai, la sparo (me la vado a cercare): ma non bastava eliminare l'autonomia di bilancio di queste benedette province?

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  4. Ma in Veneto non è più valido il DGR 71 del 22/01/08 che conferma anche se solo a livello amministrativo la zona 4 come da Delibera di Consiglio Regionale n.67/03 alleg.I? Il calcolo va fatto come se si fosse in zona 3, ma il comune (es. Rovigo) è in zona 4. O no?
    Grazie, Giulio

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    1. Ciao Giulio.
      Rispondo ovviamente "a titolo personale". E dalla fine.

      Se uso l'approccio piu' comune suggerito dalle NTC-2008 mi serve ag (picco di accelerazione).
      Il sito http://esse1-gis.mi.ingv.it/ mi fornisce i "punti-mappa".
      Di default il sito mi fornisce per Rovigo punti-mappa che stanno nella fascia (0,05-0,075)g.
      Quindi per me Rovigo sta di fatto in zona accelerometrica 3.
      Per la regione del Veneto, se interpreto bene, Rovigo sta in zona amministrativa 4 (quindi niente controlli del Genio Civile) e sta in zona accelerometrica 4 (ma solo perche' il Veneto non ha aggiornato gli elenchi di zona approvati inizialmente nel 2003, con la mappa di pericolosita' del 2006. Ma avrebbe dovuto farlo.
      Di tale fatto - a mio avviso - il progettista deve essere ben consapevole, specialmente laddove le NTC-2008 legano certi "sconti strutturali" alla presenza di ben precise zone sismiche.

      DGRV 71/2008?? Una perla!!
      Ti do' il mio punto di vista.
      L'unico ente che in Italia puo' emanare norme tecniche e' lo stato (decreto legislativo 112/1998).
      Non mi risulta che le regioni lo possano fare, come pure che in campo sismico vi siano state deleghe in tal senso.
      Quindi io starei alla larga da questo atto amministrativo per cio' che concerne la progettazione.
      Se hai tempo leggiti il primo punto della simpatica sezione curata dall'ingegner Di Girolamo http://www.ordine.ingegneri.vi.it/db_img/rivista/Rivista_N_48.pdf

      ;)

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    2. Grazie soprattutto per la celerità. Sta di fatto che ad es. quando si fa la "dichiarazione di rispondenza alla norma sismica" allegata alle calcolazioni ed alle tavole grafiche, in cui si dichiara la classificazione sismica del comune, viene sempre il dubbio a quale classificazione fare riferimento: quella amministrativa o quella accelerometrica? Le metteremo entrambe e pace.
      Giulio

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