2011


Sabato 2011-11-19 23:29:00+00:00
[133°] COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
[English]

Okay, Houston, we've had a problem here.

E' una frase famosa, per una storia finita bene.

Ora tocca alle Officine.

Pare che Splinder.Com stia per esalare l'ultimo bit.
POA starebbe bene ma ha il guaio di stare nella pancia di Splinder.
Quindi anche POA sta per esalare l'ultimo bit.

Traslocare un intero blog in giro per il web non e' una cosa semplice. Sicuramente non una cosa da fare in poche ore. Specie se non ti danno una mano.

E cmq si perde un pezzo della propria storia.

Spero almeno di riuscire a darvi il nuovo indirizzo prima che salti tutto.
Se cio' dovesse accadere prima, chiedo ai lettori di POA di non disperare e di continuare a cercarmi come

www.poa...
su qualche altra piattaforma per blogs, tipo Wordpress, Blogspot o altro. Oppure di cercare "premiate officine antisismiche" (tra virgolette o anche no) direttamente su Google... prima o poi dovrei saltar di nuovo fuori.

Chi volesse puo' scrivermi su ikto @ libero punto it, magari per lasciarmi solo il proprio indirizzo: quand'e'... lo avviso col nuovo link.

Abbiate fede. Tornero'.
Vs. POA


[20-11-2011 01:31 Ultim'ora: sto visitando un nuovo appartamento...

www.premiateofficineantisismiche.blogspot.com

...non so che dire]

[133°] OKAY, HOUSTON, WE'VE HAD A PROBLEM HERE.
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Autore: poa
Parole chiave:
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Sabato 2011-11-05 18:57:47+00:00
[132°] COME SCEGLIERE LA VITA NOMINALE PER UNA CASERMA VVF
[English]

Siate sinceri: la cosa piu' bella del mondo non e' la mona. La cosa piu' bella del mondo e' capire. La cosa piu' bella del mondo e' la conoscenza.

Dopo l'incipit piu' imbarazzante e controverso mai apparso alle Officine, via subito agli argomenti del post:

- la vita nominale delle infrastrutture dei VVF
  una guida per la scelta corretta del valore Vn
- il Fortran e' per sempre
  due parole d'affetto per un linguaggio creato negli anni
  50 per l'ambiente scientifico ed ancora in buona salute

- Genio Civile di nuovo on-line
  finalmente ripristinata la pagina web del Genio Civile
  della regione Veneto

- il Commentario aicap alle NTC-2008
  edito un nuovo commentario alle NTC riferito alle
  opere in cls o composte acciaio/cls

- il tao di poa
  ...proprio due parole in liberta' prima di pagare il caffe'


LA VITA NOMINALE DELLE INFRASTRUTTURE DEI VVF
Prima di intraprendere questa giterella tra le insidie di una normativa che comincia a infondermi piu' dubbi che certezze, piu' ombre che luci, lasciatemi salutare se mai passeranno di qua, Argenzio - (allora) vice comandante VVF in quel di Massa Carrara - conosciuto a L'Aquila, e Alessandro - vigile del fuoco
(credo) in quel di Mestre - mio compagno di squadra al COM - 4 di Pianola, sempre in Abruzzo.

Lo dovevo, perche' il Corpo Nazionale VVF e' tra le cose di cui andar fieri.

Bene.

Supponiamo ora di dover progettare proprio una caserma dei VVF.
Che Vn scegliereste?

Se avete risposto Vn >= 100 anni allora questo post fa per voi.

Leggete cosa scrive il Direttore Centrale del Dipartimento VVF del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile (wow!).

"In armonia a quanto riportato al punto 2.4.1 del DM 14.1.2008 (...) la Vita nominale Vn (...) degli edifici destinati a Caserme dei Vigili del Fuoco, si puo' considerare pari a Vn = 50 anni, mentre nei confronti dell'azione sismica, come definito al punto 2.4.2 dello stesso decreto, occorre considerare una classe d'uso IV, alla quale corrisponde un coefficiente d'uso Cu = 2, in quanto relativo a costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti."

"Pertanto, ne deriva che il periodo di riferimento per l'azione sismica risulta pari a:

Vr = Vn * Cu = 50 anni * 2 = 100 anni
In conclusione la Vita nominale, di per se', come dato di partenza, non e' pari a 100 anni ma a 50 anni."

"Generalmente sull'argomento s'ingenera un equivoco perche' si confondono le strutture strategiche con le grandi opere quali ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica, come definito alla riga 3 nella tabella riportata al punto 2.4.1 alle quali corrisponde una Vita nominale di 100 anni."

Il chiarimento reso il 16 giugno di quest'anno ad un quesito posto dal mai troppo lodato Architetto nonche' collega Adolfo, mi convince al 100%.

Chi non ne fosse convinto, o peggio, ne fosse confuso, deve tenere a mente:

1) che il punto C2.4.1 della circolare applicativa dice chiaramente che con riferimento alla tabella recante Vn, il carattere strategico di un'opera [ai fini della protezione civile] o la sua rilevanza per le conseguenze di un eventuale collasso, sono definiti dalla classe d'uso e quindi dal coefficiente Cu, che - guarda caso - sta nella (diversa) tabella 2.4.II,

2) oppure deve risalire all'unica fonte di conoscenza che e' l'Eurocodice 8, e convincersene leggendo il prospetto 4.3, che ovviamente e' scevro dei nostri bizantinismi normativi (attenzione che - secondo POA - i coefficienti da usare restano quelli delle NTC-2008).

Forse, a voler essere troppo bizantini con le regole, si finisce col far perdere di vista la sostanza a chi deve assumere la (non banale) responsabilita' della sicurezza strutturale.


IL FORTRAN E' PER SEMPRE
Un carissimo collega mi chiedeva recentemente che programma uso per il calcolo strutturale.

Ma via, io non progetto. E poi l'ultima volta (due anni fa) che mi serviva il calcolo per una verifica di resistenza ho usato (e non mi vergogno) un Cross.

Ma pensate che qui alle Officine, tra trucioli e grasso, si usino pre o post processori grafici tipo "cose da occhiali da sole"?

Be', non e' cosi'. Qui alle Officine non incurviamo le virgole!

L'ultima fatica e' stata far ripartire il vecchio compilatore Fortran in ambiente Unix-Linux anziche' nel piu' volgare ambiente di M......ft.

Sicche' e' proprio di questi giorni che finalmente sullo schermo del mio vecchio CRT e' apparso un attesissimo 'hello, world' scritto da un programma in rigoroso ANSI Fortran 77, sfornato in eseguibile dal g77 della Free Software Foundation.

Tutto rigorosamente liberamente scaricabile dal web.

Certo, 'hello, world' non fa parte della tradizione Fortran, ma del C dei Bell Labs. Certo, F77 gestisce la memoria in modo statico mentre malloc fa scintille. Certo, F77 non conosce la ricorsivita'. Certo, F77 ha tante pecche. Certo certo.

Tuttavia e' da F77 che voglio ripartire, con la memoria ai quegli anni splendidi passati da studente all'universita', tra (veri) pionieri del calcolo automatico.

PS1: vi terro' informati sugli sviluppi di una mia idea... ricompilarmi e far girare FEAPpv.

PS2: se il Fortran vi interessa, e se volete iniziare dal Fortran 77, allora lo standard ANSI deve essere un Must.


GENIO CIVILE DI NUOVO ON-LINE
Dopo 12 mesi - tanto e' veloce la pubblica amministrazione (...ma anche il sottoscritto, sob!) e' di nuovo attiva la pagina del Genio Civile della Regione del Veneto.

C'e' pochino, ma quel poco che c'e' lo curo io.

So che qualcuno s'era lamentato perche' non poteva piu' vedere in tempo reale l'esito delle estrazioni a campione per il controllo dei progetti edilizi in zona sismica 2 per la provincia di Vicenza.

Quando l'ho saputo, mi sono commosso. Cos'altro potevo fare?


IL COMMENTARIO AICAP ALLE NTC-2008
Hanno regalato al Boss - ingegnere idraulico totalmente non strutturista - una copia del "Commentario alle NTC-2008 - Costruzioni in cls - Costruzioni composte acciaio/cls" edito dall'aicap.

Edizione aprile 2011.
35,00 euri.
Molto interessante.

Il problema ora e' come cilindrarglielo.


IL TAO DI POA
Non chiedetemi perche' ve lo dico qui. Non lo so. Forse perche' dovendo trattare con le persone per lavoro, uno s'inventa qualsiasi cosa pur di non impazzire.

In fin dei conti mi trovo a camminare tra miliardi di persone/teste che ha creato il padreterno, e non certo su mio progetto.

Il mio amico Sandro dice poi che trattare con i colleghi e' come stirare una camicia di lino.

Tuttavia avete mai provato a pensare chi vedete per strada o in ufficio, a come poteva essere quando aveva... diciamo... sei anni?

Ecco: ad immaginarvi com'erano le persone quando erano bambini.

Provate a fare - adulti - questo esercizio. Vi assicuro che se vi applicate con positivita' ne trarrete sicuramente vantaggio nei rapporti soprattutto con gli sconosciuti.

Scioglie l'aggressivita' di chi immagina.

^ ^ ^
Bene. Post terminato.

Mi sono trovato anch'io in ammollo, nel 1991 e nel 2011: se qualche ligure legge POA, sappia che gli sono vicino.

Non mi resta che augurarvi le canoniche due settimane di proficuo lavoro.
Vs. POA


[132°] HOW TO CHOOSE Vn VALUE FOR NOMINAL LIFE OF ENGINEERING CONSTRUCTIONS
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Autore: poa
Parole chiave: libri; ict; vvf; genio civile; strutture strategiche; ntc-2008;
Commenti al post: 0
Sabato 2011-10-29 19:32:58+00:00
[131°] NUOVO TERREMOTO CON MAGNITUDO (Ml) 4,2 TRENTINO ALTO ADIGE - TRENTO 29/10/2011 4:13 UTC
[Ultim'ora]

Terremoto 29-10-2011
I dati dell'evento sono disponibili alla scheda predisposta dall'INGV.

Notizie da Il Gazzettino - Il Corriere della Sera - La Repubblica - Google
Autore: poa
Parole chiave: terremoto; evento tellurico;
Commenti al post: 1
anonimo ha scritto:
Essendo veronese si coglie occasione per specificare quanto riportato oggi da un giornale locale. L'epicentro e' avvenuto in provincia di Verona in localita' Madonna della Pieve di Brentino Belluno, che nonostante il nome si trova nell'area veneta occidentale in prossimita' del confine col Trentino.

E' stato registrato inizialmente alle 6,13 a 9 km di profondita'. E' stato seguito dopo circa 3 ore da una scossa molto piu' lieve di intensita' 2.4 Richter, ma questa volta a 5 km dal suolo. Rientra tra i terremoti "ricorrenziali" (gli "scadenziali" avvengono invece con periodi di anni), che generalmente si verificano per assestamento nel cambio di stagione. Questi se non superano i 5 gradi e stanno presso la superficie per la zona sono reputabili come ordinari e non pericolosi. Nel veronese si e' avvertito in tutta la provincia settentrionale. Sul lago di Garda alcuni hanno udito anche un boato, conseguenza a quanto pare di correlati spostamenti d'aria. Quindi sino a Riva del Garda (TN) e alla vicina Affi (180 m.s.m.m.). Purtroppo in zone su terreni alluvionali le onde si propagano e amplificano facilmente (al contrario di quelle rocciose). Pertanto le poche precauzioni possibili indicate per chi si trova in tali aree sono il stare in aree aperte, lontano da edifici, linee elettriche, laghi e/o spiagge. Da un punto di vista tecnico la situazione e' piu' complessa e va oltre il semplice approfondimento che si e' voluto apportare.

Bye

RBozz
Inviato a poa il: 2011-10-30T12:28:20+00:00.
Domenica 2011-10-16 22:00:00+00:00
[130°] LE NORME EUROPEE DI PRODOTTO SURCLASSANO I CAPITOLATI NAZIONALI
[English]

Subito al via l'unico argomento del post:


IL NUOVO METODO DI LAVORO SI CHIAMA ENs
Francamente trovo sempre meno tempo da dedicare al mio progetto ENs.

L'ultimo aggiornamento lo devo ad una mail ricevuta rocambolescamente che - edita dall'UNI - riassumeva tutte le norme armonizzate i cui estremi risultavano pubblicati in Gazzetta Ufficiale delle Comunita' Europee alla data del 17 dicembre 2010.

(Consiglio a chi fosse interessato, di rivedere il post n. 123)

La pubblicazione in GUCE e' molto importante in quanto e' con questa formalita' che si viene a sapere la data a partire dalla quale una norma armonizzata europea diverra' obbligatoria nel nostro contesto nazionale.

Sottolineo obbligatoria - e non altrimenti surrogabile - considerata l'architettura della direttiva prodotti da costruzione (CPD).

Dai dati del post n. 123, che io sappia, c'e' stato un solo aggiornamento all'elenco di fine 2010 e precisamente l'elenco pubblicato in GUCE il 24 agosto di quest'anno.

Guarda caso ricevo giusto in questi giorni una nuova e-mail, sempre rocambolesca, di aggiornamento al riguardo.

In attesa pertanto di chiarire con l'UNI alcuni aspetti non piu' rinviabili legati al copyright, ho pensato di riportare alle Officine almeno le novita' che piu' interessano gli strutturisti, ed in particolare quelle che rimandano al requisito essenziale n. 1 della CPD: resistenza meccanica e stabilita'.

Riporto pero' le novita' non rispetto all'elenco citato nel post 123, bensi' rispetto all'elenco immediatamente precedente pubblicato in GUCE il 19 marzo 2010 (prometto che per la prossima volta avrete le novita' riferite anche all'elenco del post 123, anche se francamente il senso non cambia).

Eccole qua le nuove ENs:


EN titolo UNI Cogente dal Confor-
mita'
EN 15743 Cemento sovrasolfatato - Composizione, specifiche e criteri di conformita' UNI EN 15743:2010 1/11/11 1+
EN 15368 Legante idraulico per applicazioni non strutturali - Definizione, specifiche e criteri di conformita' UNI EN 15368:2008+A1:2010 1/09/12 2+
EN 15368 Legante idraulico per applicazioni non strutturali - Definizione, specifiche e criteri di conformita' UNI EN 15638:2011 1/09/12 2+
EN 15037-2 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Solai a travetti e blocchi - Parte 2: Blocchi di calcestruzzo UNI EN 15037-2:2011 1/12/12 2+
EN 15037-3 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Solai a travetti e blocchi - Parte 2: Blocchi di laterizio UNI EN 15037-3:2011 1/12/12 2+
EN 15037-4 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Solai a travetti e blocchi - Parte 2: Blocchi di polistirene espanso UNI EN 15037-4:2010 1/11/11 2+
EN 1090 Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio - Parte 1: Requisiti per la valutazione di conformita' dei componenti strutturali UNI EN 1090-1:2009 1/07/12 2+
EN 14229 Legno strutturale - Pali di legno per linee aeree UNI EN 14229:2010 1/09/12 2+


Tra queste spicca indubbiamente l'importantissima EN 1090-1 riguardante le strutture in acciaio.

Entrera' a pieno regime il 1° luglio del prossimo anno e da allora ogni capitolato tecnico dovra' essere conforme a questa norma europea.

Mi chiedo che fine fara' il ns. d.m. 14 gennaio 2008... e gia' vedo il titolo del post: NTC-2008 vs. UNI EN 1993 + UNI EN 1090.

P.S.: a chi non sa il significato di 1+ o 2+ o semplicemente vuole capirci un po' di piu' sulla cpd, consiglio la lettura di focus_cpd (mannaggia alla filigrana!).

^ ^ ^
Bene, post brevissimo ma dai contenuti estremamente rilevanti.

Qui tra un caffe' e l'altro il tempo vola... arrivederci tra 15 giorni.
Vs. POA


[130°] European standards strike national tecnichal contracts.
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Autore: poa
Parole chiave: uni; prodotti da costruzione; cpd; norma armonizzata;
Commenti al post: 3
anonimo ha scritto:
ho sempre sostenuto l'inutilita' delle norme NTC 2008 che insieme ai DAN creano solo confusione tra i progettisti strutturali....per me sono una brutta copia condensata delle norme europee EN che vengono spesso richiamate come "norme di comprovata validita'" mentre dovrebbe essere esattamente il contrario ovvero il riferimento ufficiale sono e saranno gli Eurocodici mentre le norme tecniche italiane dovrebbero essere sostituite dai soli DAN ai quali gli stessi Eurocodici rimandano per la definizione di coefficienti di sicurezza o regole INTEGRATIVE.
Nel blog "faresismica" (www.faresismica.net) creato da Stadata (www.stadata.com) ho scritto diversi articoli sul tema ma anche e sopratutto sul modo di progettare strutture in acciaio, alluminio e miste secondo gli Eurocodici ed in condizioni sismiche.
Invito chi e' interessato a questi temi a visitare il blog, a scaricare aticoli ed esempi di calcolo e a discutere le varie problematiche sollevate.
Inviato a poa il: 2011-11-02T17:38:25+00:00.
poa ha scritto:
@anonimo
Condivido al 100% il suo giudizio sulle NTC-2008.
Interessantissimo "faresismica": e' gia' tra i preferiti.
Sto pensando ad una sezione ad hoc da dedicare ai blog... in forma di link...
A presto.

@Bette
Hai ragione su tutto: non avrei saputo esporre meglio gli argomenti e le ragioni che esprimi.
Evidentemente te la cavi bene. Tu.

@RBozz
Hai deciso che Nickname avere da grande? :)))
Ciao Riccardo!
Molto interessante la tua testimonianza.
Solo un dubbio profondo: non e' che ste cose le dicono (e scrivono) per non allarmare la gente?
5 Richter a 10 km sotto alle chiappe, non sono una bomba?
... mi raccomando, li' a VR! ;-)

Inviato a poa il: 2011-11-06T00:26:57+00:00.
anonimo ha scritto:
Chiedo scusa a tutti per l'anonimato....non e' mio costume presentarmi come anonimo ma forse non ho fatto l'iscrizione a questo blog in modo corretto....mi chiamo Domenico Leone e sono l'autore di molti articoli pubblicati nel blog "faresismica"...chi avesse scaricato almeno uno degli articoli trova in esso il mio breve curriculum. Sulla difficolta' di utilizzo degli eurocodici anche per progettazione di semplici strutture ho pubblicato e pubblico esempi di calcolo con commenti e confronti...l'ultimo articolo in 2 parti riguarda il progetto di travi miste in acciao-calcestruzzo dove e' necessaria la conoscenza di ben 4 eurocodici per eseguire un progetto completo. Se poi e' richiesta (come spesso accade oggi) anche la verifica di resistenza in condizioni di incendio o la verifica di resistenza in condizioni sismiche con rispetto della gerarchia delle resistenze, lo "spettro delle conoscenze" si espande a dismisura....in sostanza oggi non si puo' piu' progettare una componente strutturale indipendentemente dalla sua resistenza al fuoco o del suo comportamento dissipativo o no in condizioni sismiche prescindendo dalla sua UNIONE ad altre componenti strutturali. Un programma automatico di nalisi (full-prcesor) spesso non puo' entrare in questi dettagli progettueli se non con l'uso di postprocessori che io ho creato e continuo a creare sia per non perdere il controllo fisico del progetto e mantenere un contatto con "come si faceva prima" sia per poter "scrivere" relazioni di calcolo comprensive anche a chi deve "validare" o "approvare" il mio progetto. Vi invito a visitare il sito www.stadata.com in cui sono raccolti molti miei postprocessori di verifica nell'area "SAITU".....a presto...Domenico Leone.
Inviato a poa il: 2011-11-06T16:11:34+00:00.
Domenica 2011-10-02 16:18:23+00:00
[129°] IL DATABASE GEOGRAFICO E LA CARTOGRAFIA DEL VENETO SONO 'OPEN'
[English]

Io ne ho visti progetti che voi umani non potreste immaginarvi. Faldoni da combattimento in fiamme al largo dei bastioni del Genio. E ho visto i raggi beta balenare nel buio vicino alle porte del mio ufficio. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo. Come lacrime... nella pioggia... E' tempo di download...

- il volontario di protezione civile tra rischi e doveri - III (fine)
  una considerazione flash a riassumere alcuni punti critici
  del documento di valutazione dei rischi

- il SIT: Sistema Informativo Territoriale della Regione del Veneto
  la Regione del Veneto rende 'open' i propri dati territoriali,
  ora liberamente scaricabili dal Web

- gestire la commessa con Taskjuggler, o altro
  cazzeggio alle Officine (ma mica poi tanto) con i software
  dedicati alla gestione di progetto (project management)



IL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE TRA RISCHI E DOVERI - III (fine)
Le due puntate (post -127- e post -128- ) sulle peculiarita' del volontario di protezione civile avrebbero bello che esaurito l'argomento.

Un unico punto merita una chiosa: la verifica 'sismica' delle strutture della sede.

Secondo POA e' indubbio che per questo tipo di edifici, strategici secondo il legislatore statale del 2003, non viene meno l'obbligo di valutare la capacita' sismica e di confrontarla con la domanda delle NTC-2008.

E questo dovrebbe emergere evidente nei documenti di valutazione di rischi (DVR) predisposti dai datori di lavoro.

Anzi, proprio la cattiva abitudine - secondo POA - di enumerare tra i rischi dei
DVR anche manchevolezze con rilevanza penale perche' relative ad adempimenti obbligatori per legge, rischia di evidenziare l'eventuale assenza della cosiddetta verifica sismica.

e giusto a proposito della sopra citata cattiva abitudine: non pare anche a voi che un sifatto DVR, possa diventare facilmente una denuncia penale manifesta in capo al datore di lavoro?

Forse queste ehm... manchevolezze, non andrebbero evidenziate nel DVR, ma da qualche altra parte.


IL SIT: SISTEMA INFORMATIVO DELLA REGIONE DEL VENETO
Ve la faccio breve perche' non ne sono esperto e perche' alle Officine si preferiscono i dubbi alle certezze.

Tuttavia non posso tacere la notizia che recentemente la Regione del Veneto ha reso liberamente scaricabili dal Web i propri dati territoriali raccolti in decenni di lavoro.

Mi spiego ancora meglio: si tratta del database gis della regione, con tanto di cartografia e di tematismi.

Quindi se si dispone di un buon plotter si possono avere a costo zero la carta tecnica regionale, le varie carte tematiche e tutto il catalogo dati.

Per la cartografia occorre andare all'indirizzo http://idt.regione.veneto.it/app/metacatalog/index?deflevel=165
mentre per il catalogo dati l'indirizzo e' il seguente
http://idt.regione.veneto.it/app/metacatalog/index?deflevel=1

Avviso che il fai da te sul web costa un occhio di tempo: e questo perche' - detto senza mezzi termini - il sito web della mia regione e' un vero cesso.

Meglio pertanto memorizzarsi anche queste altre due pagine:

la prima: per capire un pochino cosa sia il SIT

e la seconda: per trovare il punto di ingresso.

Quindi niente piu' scuse per non presentare
- nei Vs. progetti - inquadramenti cartografici aggiornati, piuttosto che vecchie piante risalenti al Vedutismo settecentesco.

Ah... se siete
completamente a digiuno di basi GIS, avete due strade, secondo POA: a) vi scaricate solo i file in formato tiff; b) assumete un giovane apprendista smanettone.


GESTIRE LA COMMESSA CON TASKJUGGLER, O ALTRO
Non vi metto neppure il link. Solo un flash per mostrare come si cazzeggia alle Officine.

Sono poche le cose veramente essenziali dentro il pc di un ingegnere: un database server, un gis, un programma di project management, un foglio di calcolo e Notepad.
Basta.

B-a-s-t-a.

Qui alle Officine Vindows e' bandito (non lo so neanche scrivere). E per gestire una commessa mi son messo a studiare Taskjuggler.

Chi usa Vindovs di solito ha installato MS-Project per creare i suoi Gantt.

Cos'ha di bello Taskjuggler? Be', ronza un po'... tuttavia di bello ha che il progetto si pianifica con un semplice linguaggio di programmazione in un foglio di testo, di quelli che si possono scrivere col Notepad, per capirci. E poi si da' in pasto al motore di scheduling.

Ricorda molto quando scrivevamo con l'editor i file di input del SAP o simili godurie.
(O preferivate le c.d. maschere?)

Cose d'altri tempi, solo che allora si sapeva cosa si stava facendo...

PS: vi va di fondare un comitato per l'abolizione di MS-Word dal pc e per diffondere l'uso di Notepad?

^ ^ ^
Bene bene.
Un post scritto tutto di corsa.

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro. A presto.
Vs. POA


[129°] REGIONE VENETO OPENS GIS DATA ON THE WEB.
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Autore: poa
Parole chiave: web; protezione civile; regione; cartografia; gis; project management; pa; sicurezza e salute;
Commenti al post: 6
anonimo ha scritto:
E' gia da parecchi anni che la regione Veneto rende disponibili le CTR.

Se proprio non si vuole imparare ad utilizzare il GIS potrei consigliare di scaricare dal portale della regione veneto i dati in formato shape e poi sovrapporli alla cartografia disponibile su Ambiente Italia 3D (Portale Cartografico Nazionale) gratuitamente scaricabile da:
http://www.pcn.minambiente.it/GN/

i risultati che si possono ottenere (con un po' di pazienza) sono anche esteticamente molto belli da vedere
provare per credere.

Roberto Girardello
Inviato a poa il: 2011-10-05T09:27:35+00:00.
poa ha scritto:
Verissimo Roberto.

I dati erano gia' variamente disponibili anche prima.

E' l'infrastruttura ed il servizio web che e' nuova.
Il nuovo portale-infrastruttura ha preso questo nome di IDT-RV.

Evidentemente pubblicare post troppo di corsa fa scappare delle indesiderabili imprecisioni.

Ma i lettori attenti servono anche a questo ;-)

PS: ottimo il suggerimento al GN.



ULTIM'ORA DA MARCO TORRICELLI DA REGGIO EMILIA:

Reggio Emilia
, 24 Ottobre 2011 (orario 19:00/22:00 - durata 24 ore - costo euro 450)

ll corso intende fornire le informazioni di base per conoscere e gestire un GIS/SIT, studiandone le caratteristiche e le principali funzioni. La Geomatica assegna all'informatica il ruolo di mezzo nello studio del territorio e negli sviluppi delle relative attivita'. Fondamentale e' l'approccio sistemico all'uso di strumenti e le tecniche per acquisire, integrare, editare, analizzare e distribuire dati geo-spaziali in formato digitale. L'attivita' d'aula sara' supportata da alcuni strumenti GIS free ed open source tra i piu' diffusi sul mercato.

Obiettivi: fornire ai partecipanti le competenze per raccogliere, studiare, elaborare, gestire e rappresentare le informazioni territoriali digitali e quelle ad esse geo-referite.

Destinatari: tecnici del territorio che lavorano nell'ambito della gestione e pianificazione urbanistica e ambientale dello stesso, nella difesa del suolo ed impegnati in temi di protezione civile. In generale il corso e' rivolto a tutti coloro che vogliono qualificare la propria professionalita' perfezionando conoscenze e competenze sui sistemi informativi territoriali. Chiusura iscrizioni: 17 ottobre 2011.

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

IFOA - sede di Reggio Emilia
Via G. D'Arezzo, 6 - 42123 Reggio Emilia

Rif. Alda Manini
Telefono +39 0522 329211
e-mail manini@ifoa.it

Rif. Stefano Bonaretti
Telefono +39 0522 329272
e-mail customer1@ifoa.it

website www.ifoa.it
Inviato a poa il: 2011-10-05T21:42:37+00:00.
Bette ha scritto:
Aderisco alla mozione solo se accompagnata dall'abolizione delluso di qualsiasi foglio di calcolo per creare archivi organizzati di dati. Non vogio piu' vedere tabelle inscatolate in riquardi-con-allineamento-numerico-a-sinistra e tutte le altre possibili sciocchezze che ne discendono.
Inviato a poa il: 2011-10-26T22:45:28+00:00.
poa ha scritto:
Bettissima!

Mi fa veramente piacere sapere che non abbandoni la rete, ma anzi trovi anche il tempo per questi vecchi capannoni delle Officine Antisismiche.

Oddio, se mi togli i fogli di lavoro... confesso che un po' mi fai soffrire.
Ma vabbe', si puo' fare.

Ma che diresti di scambiarli con quella pensata trinciacervelli delle presentazioni Powerpoint? Mi paiono l'invenzione del fuoco, ma in negativo.

Cmq il mio primo obiettivo resta far disinstallare Word da tutti i pc dell'ufficio.

I colleghi quando lo dico mi guardano strano...
Inviato a poa il: 2011-10-29T23:20:28+00:00.
Bette ha scritto:
Ma non chiedo l'abolizione dei fogli di calcolo: per calcolare sono comodissimi. Li aborro quando sono goffi tentativi di database: se si deve redigere una tabella semplice, basta un qualsiasi programma di scrittura (non necessariamente la tua bestia nera). Cosi' almeno i testi si allineano a sinistra, almeno in queste parti del globo. E ci sono tutte le altre facolta' scrittorie che a chi fa i conti servono a poco.
Inviato a poa il: 2011-10-30T10:20:04+00:00.
Bette ha scritto:
La potenza devastante delle proiezioni ppt non e' intrinseca al mezzo, ma espressione della confusione mentale, e spesso generale, di chi lo usa. In questo senso, ppt e' perfino benemerito, no?, mettendo in luce poverta' di argomenti, debolezza di nessi, vizi nascosti.
Inviato a poa il: 2011-10-30T10:22:02+00:00.
Domenica 2011-09-18 14:52:18+00:00
[128°] LA ZONAZIONE SISMICA, QUESTA INCOMPIUTA
[English]

Quando sento i politici affermare che bisogna eliminare la burocrazia, invadente ed inadeguata, mi par di risentire quel badile che soleva parlar male della merda.

Via subito agli argomenti del post:

- la zonazione sismica, questa incompiuta
  un breve excursus tra le inadempienze del legislatore
  nel campo della zonazione sismica del territorio

- il volontario di protezione civile tra rischi e doveri - II
  il ruolo del volontario di protezione civile visto nell'ottica
  della salute e sicurezza dell'ambiente di lavoro
  (II puntata)

- 28.12.2008, il terremoto in Calabria e in Sicilia - II
  le testimonianze nella Gazzetta Ufficiale dell'epoca
  (II puntata)



LA ZONAZIONE SISMICA, QUESTA INCOMPIUTA
La pubblica amministrazione italiana e' famosa per la sua bradiposa lentezza che quando non e' in mala fede, e' la causa di rilevanti dispendi di energia. Non parliamo poi di quando e' una lentezza pianificata.

A far da contraltare a questa brutta caratteristica ce n'e' un'altra, brutta non da meno.

E mi riferisco alle promesse - o impegni solenni - che la P.A. fa a se stessa: obblighi di fare, scritti sull'acqua.

Faro', si fara', farete, poi vedremo. Chissa'.

Evidentemente c'e' un mix di cretinaggine e d'imperizia in quel non voler vedere il ruolo importante giocato dall'asse t del tempo, che puo' rendere del tutto inadeguata ed inefficace qualsiasi lodevole programmazione.

E prendiamone una, a caso: toh, la zonazione sismica.
C'e' ancora chi si ricorda dell'Allegato A alle NTC-2008?

"La pericolosita' sismica di base", nel seguito chiamata semplicemente pericolosita' sismica, costituisce l'elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche. (...)"

"La disponibilita' di informazioni cosi' puntuali e dettagliate (...) consente (...) di:
a) adottare, nella progettazione e verifica delle costruzioni, valori dell'azione sismica meglio correlati alla pericolosita' sismica del sito, alla vita nominale della costruzione e all'uso cui essa e' destinata, consentendo cosi' significative economie e soluzioni piu' agevoli del problema progettuale, specie nel caso delle costruzioni esistenti;
b) trattare le problematiche di carattere tecnico-amministrativo connesse alla pericolosita' sismica adottando una classificazione sismica riferibile anche a porzioni territoriali dei singoli comuni.
"

"In particolare e' possibile separare le questioni di cui al punto a) dalle questioni di cui al punto b); nel seguito del presente paragrafo si esamineranno le questioni relative al punto a); le questioni relative al punto b) saranno oggetto di specifico provvedimento."

Quanto appena riportato e' stato un grosso stop alla zonazione affidata alle regioni.

E queste dovevano agire in forza di un'altra precedente ordinanza - la 3519 del 2006 - che aveva ridisegnato la mappa di pericolosita' per l'intera Italia (il Progetto S1 per interderci).

Ma gia' allora le regioni avrebbero dovuto applicare i criteri di zonazione sotto quest'altra bella spada di Damocle:

"Il gruppo di lavoro (...) proporra', entro la fine del periodo di applicazione sperimentale delle NTC-2005, criteri generali per la classificazione sismica armonizzati con le eventuali modifiche delle norme tecniche stesse (leggasi NTC-2008, N.d.R.)."

Insomma e' tutta una tecnica di stop 'n' go dove pero' il go non funziona quasi mai.

La cosa poi non mi sembra di poco conto se penso che non piu' di qualche giorno fa un collega ingegnere mi telefonava al Genio Civile per chiedermi se il suo condominio in comune di Venezia poteva progettarlo:

a) applicando le sole regole valide per le strutture non soggette all'azione sismica, e

b) ricorrendo al criterio delle tensioni ammissibili.

Se andate a vedere il comune di Venezia alla pagina web del Progetto S1 scoprirete che tale territorio non ha accelerazioni da zona 4 (cioe' inferiori a 0,05g), bensi' da zona 3. In terraferma neppure applicando la tolleranza di 0,025g.

Allora, ricordando che i criteri di zonazione affermano che:

"Ciascuna zona e' individuata mediante valori di accelerazione massima al suolo ag con probabilita' di superamento del 10% in 50 anni, (...)",

e che le NTC-2008 non potevano sapere - alla loro redazione - dei vari stop 'n' go,

voi cosa avreste risposto?


IL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE TRA RISCHI E DOVERI - II
Torno a bomba, e per concludere, sul Mariotto, il ns. volontario di protezione civile.

Ci eravamo lasciati che era bello che vestito, con i suoi giusti DPI e visitato a puntino dai sanitari competenti.

Pero' non aveva un luogo di lavoro giuridicamente definito tale, e peggio ancora non era un lavoratore-equiparato quando era in azione.

Che dire? La cosa mi inquietava...

Ma ce l'ha il Mariotto un datore di lavoro ex decreto 81/2008? Chi gli sceglie i DPI? E glieli sceglie in base a cosa? Cioe', ci dovra' pur essere un documento di valutazione dei rischi? o non serve?

E' vero: ci sono gli scenari di rischio di protezione civile da individuarsi a cura delle autorita' competenti. Ma chi declinera' questi scenari, assolutamente generali (immagino), fino al profilo del Mariotto? Perche' e' su di lui che devo ragionare per fargli indossare questi DPI piuttosto che quegli altri...

Sara' perche' non sono specialista della materia, ma solo succube, ma mi paiono questioni di non poco conto.

E che dire della sede di lavoro che non e' un luogo di lavoro?

Qui ho assistito - parlando di luoghi di lavoro - alle piu' divertenti leggende metropolitane. Ovviamente secondo il limitatissimo punto di vista di POA.

Constato infatti che i documenti di valutazione dei rischi (DVR) danno
sempre la massima importanza a questioni che nulla hanno a che fare con le specifiche attivita', ma che riguardano piuttosto l'impianto di terra, di protezione dai fulmini, di illuminamento, di controllo degli impianti, di idoneita' statica.

Io mi son sempre chiesto quale sia quell'attivita' lavorativa in cui posso omettere il rispetto delle cose teste' dette...

Vorrei anche vedere che l'impianto di terra non ci fosse, o non fosse controllato. Questa e' una omissione, eventualmente, del datore di lavoro e segnarla sul DVR equivale a mandarlo direttamente in procura. (Cosa peraltro giusta.)

Ma torniamo alla sede di lavoro del Mariotto, che non e' un luogo di lavoro.

Ci deve essere l'impianto di terra, controllato ogni due anni?

E chi si occupera' di fare la verifica sismica straordinaria prevista dall'opcm 3274?

(Eravamo nel lontano 2003.)


28.12.1908, IL TERREMOTO IN CALABRIA E IN SICILIA - II
Dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 304 di mercoledi' 30 dicembre 1908 (N.d.R.: 4,3 Mbyte).

"Continuano piu' dolorose che mai, attristanti, le notizie dalle desolate regioni calabresi o sicule piene di tanto sorriso di natura. La sventura e' passata con tutto l'inarrestabile impeto delle forze fisiche demolendo citta' e borgate, spegnendo migliaia e migliaia di persone, ruinando un lavoro di secoli.
Riproduciamo nell'ordine di arrivo i telegrammi che dalle sventurate regioni portarono le notizie comunicate al Governo e all'Agenzia Stefani. (...)
"

"A Catania - che presta la sua gentile e fraterna ospitalita' - sono giunti ieri i treni di soccorso da Messina trasportando molti feriti e fuggiaschi.
Essi sono quasi nudi ed inebetiti per il terribile disastro. Balbettano parole tronche ripetendo: Messina e' distrutta!
Si vedono ovunque mucchi di rottami.Il disastro e' generale. Un grandissimo numero di abitanti e' perito. Il municipio, la cattedrale e le caserme sono crollate. La caserma delle guardie di finanza e' caduta; di 200 uomini solo 41 se ne sono salvati. (...)
"

"I profughi di Messina confermano che la citta' e' distrutta e che il numero delle vittime e' grandissimo. (...)"

"Continuano a partire per Messina squadre di soccorso con medici, farmacisti, pompieri ed operai che si offrono generosamente di accorrere in aiuto dei fratelli colpiti dalla sventura. (...)"

"Altre notizie confermano che a Messina alte colonne di fumo si elevano dalle macerie. L'incendio causato dallo scoppio del gas continua. (...)"

"Confortante e' lo slancio con cui tutta la nazione, in ogni sua esplicazione di vita pubblica si e' accinta a soccorrere i fratelli sventurati."

^ ^ ^
Bene. Post terminato.

Ma caspita: piu' che un post, 'na omelia.

Mi resta solo lo spazio per augurarvi 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA


[128°] THE INCOMPLETE JOB ABOUT SEISMIC ZONES
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: protezione civile; terremoto; zonazione; ntc-2008; opcm 3519; verifica sismica; 1908 messina;
Commenti al post: 0
Sabato 2011-09-03 22:29:50+00:00
[127°] IL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE TRA RISCHI E DOVERI
[English]

Io mi sono mangiato il fegato, cercando di capire se quando scrivono le leggi, ci sono o ci fanno. Ma non c'e' verso...


Al rientro dalle ferie qui alle Officine si parla di:

- la grande storia raccontata da Augusto
 
uno strumento d'eccezione per conoscere direttamente la
  storia d'Italia, o almeno una sua versione

- il volontario di protezione civile tra rischi e doveri - I
  il ruolo dei volontari visto nell'ottica della salute e sicurezza
  nell'ambiente di lavoro

- 1908, il terremoto in Calabria e Sicilia
 
le testimonianze nella Gazzetta dell'epoca


LA GRANDE STORIA RACCONTATA DA AUGUSTO
Qui Augusto non e' mio suocero, bensi' un prodotto editoriale per il Web.

Dovrei scriverlo Au.G.U.Sto. - automazione della gazzetta ufficiale storica.
Nato il 9 di agosto 2011 sul portale Italia.gov.

E' stupendo e ve lo descrivo in due parole. Poi ci giocate voi.

E' la raccolta delle gazzette ufficiali dal 4 gennaio 1860 (l'11 maggio i Mille sono a Marsala) al 31 gennaio 1946 (il 18 giugno viene proclamata la Repubblica).

Vi consiglio di partire a volo d'uccello dagli indici annuali che fanno capolino in Augusto a partire dal 1875. Evidentemente prima non venivano pubblicati.
E di li' entrare nelle gazzette.


Chi e' curioso di storia e non ha tempo, puo' integrare le conoscenze con la fine del Regno di Sardegna, per entrare nel Regno d'Italia, a partire dal 17 marzo 1861 (150 vi dice nulla...?).

Trovo che la lettura della gazzetta storica sia qualcosa di affascinante...


Io mi sono gia' letto:

- la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 24 maggio 1907, recante la legge istitutiva del Magistrato alle Acque di Venezia;


- la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 12 gennaio 1909, recante la legge con i primi interventi post terremoto di Messina;

- la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 19 ottobre 1912, recante la legge che ha approvato le norme obbligatorie per le riparazioni, ricostruzioni e nuove costruzioni degli edifici nei Comuni colpiti dal terremoto di Messina in sostituzione di quelle approvate col regio decreto 18 aprile 1909, n. 193 (le NTC dell'epoca).

E voi?


IL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE TRA RISCHI E DOVERI - I
Mi sono reso conto dell'importanza della protezione civile due anni fa, in Abruzzo.

Ed e' per questo che mi e' venuta l'ispirazione di queste due puntate. La prima e' dedicata al decreto 13 aprile 2011 del ministero di... (boh, lascio a voi decidere, io confesso non ci arrivo).

Il testo del decreto - almeno per POA - ha il difetto di essere assolutamente ambiguo. Direi bizantino.

Lo scopo originario era di individuare le particolari modalita' di svolgimento delle attivita' di protezione civile di cui tener conto nell'applicazione del decreto 81.

Questo viene fatto, e tra l'altro vi si legge:

- imprevedibilita' e indeterminatezza del contesto nei quali il volontario viene chiamato ad operare tempestivamente e conseguente impossibilita' pratica di valutare tutti i rischi connessi secondo quanto disposto dagli articoli 28 e 29 del decreto legislativo n. 81/2008

- necessita' di derogare, prevalentemente per gli aspetti formali, alle procedure ed agli adempimenti riguardanti le scelte da operare in materia di prevenzione e protezione, pur osservando ed adottando sostanziali e concreti criteri operativi in grado di garantire la tutela dei volontari .

Pero' mentre imprevedibilita' e indeterminatezza sono effettive "modalita' di svolgimento" dell'attivita' del volontario di protezione civile, le altre sono affermazioni tutte da dimostrare: conseguenze che non dovrebbero stare nell'elenco delle condizioni.

Per non dire poi di quel " prevalentemente per gli aspetti formali". Magari!

E cosa vuol dire poi "derogare alle procedure ed agli adempimenti riguardanti le scelte da operare in materia di prevenzione e protezione"?
Secondo voi in questa frase c'e' il tutto o c'e' il niente?

Il decreto doveva fermarsi qui.

Invece:

- il volontario di protezione civile e' equiparato al lavoratore esclusivamente per le attivita' specificate di formazione, informazione, addestramento, controllo sanitario;

- il volontario di protezione civile e' equiparato al lavoratore esclusivamente per la dotazione di attrezzature e dispositivi di protezione individuale e l'addestramento al loro uso;

- le sedi delle organizzazioni, i luoghi di esercitazione, di formazione e di intervento dei volontari di protezione civile non sono considerati luoghi di lavoro.

La contraddizione emerge evidente quando il volontario assume il ruolo di lavoratore ma non ha un luogo di lavoro: e' un lavoratore quantistico sospeso in un vuoto primordiale, pre Big Bang.

Insomma par di capire che il datore di lavoro e' a posto se piglia il Mariotto, volontario di protezione civile, gli mette elmetto-guanti-stivali, gli dice di non toglierseli mai, gli osculta il torace prescrivendogli poco vin brule', gli dice di stare attento e... vai con dios.

Perfetto stile bizantino.


1908, IL TERREMOTO IN CALABRIA E IN SICILIA
Dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 303 di martedi' 29 dicembre 1908 (N.d.R.: 3,37 Mbyte).

"La sventura si e' nuovamente distesa sulle regioni calabresi e siciliane, gia' cosi' duramente colpite or non e' gran tempo. Sono altre pagine di dolori, di strazi, di miseria che un destino inesorabile, una cieca sorte scrivono nella storia della patria.

La terribilita' degli avvenimenti, che dall'altra notte si incalzano in Calabria e in Sicilia, e' dipinta pur troppo efficacemente anche dall'arida forma dei telegrammi e dei comunicati che da colaggiu'
pervengono.

Ecco quanto, in ordine d'arrivo, abbiamo dall'Agenzia Stefani :
(...)"

"Catania, 28.
E stata avvertita stamane, alle 5.20, una forte scossa di terremoto mista, specialmente in senso ondulatorio, della durata di circa 20 secondi. Il terremoto si e' esteso al versante orientale dell'Etna.
Notizie dalla provincia segnalano fortissine scosse a Linguaglossa e a Santa Severina, ove si teme che vi siano danni. Mancano particolari.
Qui il terremoto e' stato avvertito dalla popolazione, che, presa da grande panico, si e' riversata nelle vie della citta.
Oltre al terremoto, sembra accertato che vi sia anche stato un maremoto. I danni sulla marina sono rilevanti. E' stato rinvenuto un ragazzo morto vicino alla spiaggia.
La popolazione, impressionatissima, si e' riversata nelle vie e nelle piazze, accalcandosi specialmento lungo le banchine del porto.
Il maremoto ha allagato la piazza sulla marina. Una bambina e' stata ferita; una guardia di citta', che si e' slanciata por salvarla, e' stata anche essa ferita. La bambina e' poi morta all'ospedale.
Telegrammi giunti finora dai diversi Comuni della Provincia accennano soltanto a danni ai fabbricati senza segnalare disgrazie.
"

^ ^ ^
Bene.

Il periodo delle ferie contrattuali e' alle spalle.
Non e' una bella notizia, ma siamo fortunati ad avere ancora la Repubblica.
Par poco?

E come consuetudine da queste Officine, vi lascio con un sincero e consapevole "buon lavoro".
A tra quindici giorni.

Vs. POA


[127°] Risk and duties of the role of Civil Protection volunteers.
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: web; protezione civile; terremoto; 1908 messina;
Commenti al post: 0
Sabato 2011-07-16 00:12:00+00:00
[126°] IL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI SPIEGA IL COLLAUDO STATICO
[English]

Cavoli, quest'anno sono arrivato lungo...


Quest'oggi alle Officine si parla di:

- il CSLLPP spiega il collaudo statico
 
un lettore di POA rende disponibile un importantissimo
  parere del CSLLPP sul collaudo statico

- primo benestare agli Annessi Nazionali per gli eurocodici
 
il CSLLPP ha dato parere favorevole alla versione italiana
  delle Appendici Nazionali agli eurocodici

- linee guida "culturali" allineate alle NTC-08
 
tutti i documenti che il sito del ministero dedica alle nuove
  linee guida sui beni culturali

- blogger(s) da mettere tra i preferiti
  tre blog(s) su temi di interesse per i progettisti di strutture


IL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LL. PP. SPIEGA IL COLLAUDO STATICO
Il link di Giulio (che meriterebbe ben piu' di un caffe') sembra lasciato li' con innocente nonchalance. In realta' e' una autentica bomba.

Vi invito a leggere il documento che il lettore ci rende disponibile, soprattutto per il quesito n. 2 sul collaudo statico (vi scorgete un refuso?).

Tale parere mi era assolutamente non noto e devo dire che per un po' mi ha fatto perdere la bussola.

Ma cosa ho scritto sino ad ora? mi son detto per mezz'oretta...

Il discorso e' che le cose stanno proprio come le dice il Consiglio (Avvocatura di Stato permettendo), ma e' la Regione Veneto che ha sparigliato le carte eliminando cio' che era originariamente previsto anche per le zone a piu' bassa sismicita' (3 e 4).

E con quella, chissa' quante altre regioni.

Tuttavia ad oggi manca effettivamente un riallineamento regionale esplicito alle nuove NTC-08. Ecco il motivo di tanto mio iniziale imbarazzo. Forse Giulio non si cura - giustamente - dei pasticci regionali.

Per inciso faccio notare che anche la norma del 1996 parlava di collaudo in senso generale proprio per gli interventi di adeguamento, cosi' ampliandone il campo di obbligatorieta' sino ad allora vigente (cfr. il punto C.9.4 del d.m. 16 gennaio 1996 per le costruzioni in zona sismica).

Leggendo in proposito anche la circolare esplicativa 10 aprile 1997 n. 65/AA.GG. pareva di capire gia' allora che unico e' il tipo di collaudo, disciplinato in maniera specifica nelle operazioni di contorno (nomina, tempistica, deposito, etc.) solo per certi materiali (cfr. art 7 della legge 1086/71) ma non per altri: uno su tutti le murature di laterizio (d.m. 20 novembre 1987).

PS: ancora un grazie di cuore al lettore per il prezioso commento.


PRIMO BENESTARE AGLI ANNESSI NAZIONALI PER GLI EUROCODICI
Per questa notizia come per la seguente non volevo limitarmi ad un semplice link (bastano altri siti e riviste specializzate)... solo che se aspetto di trovare il tempo per un commento originale...

Tuttavia i tempi stringono anche per l'Italia e stante alle porte l'ennesima multa stratosferica per inadempimento con gli obblighi europei, ecco almeno il primo passo verso gli Annessi Nazionali agli eurocodici.

Naturalmete usabili sotto la solita e scontata responsabilita' dei professionisti, che ne aspettano l'ufficialita' con decreto.

Naturalmente in ritardo.

PS: per un punto di vista piu' articolato i lettori possono leggere anche quest'altro blog.


LINEE GUIDA "CULTURALI" ALLINEATE ALLE NTC-08

Anche qui mi limito a segnalarvi il link alla pagina del MiBAC dedicata all'aggiornamento delle linee guida sui beni culturali.

Vi segnalo che c'e' molto materiale in piu' rispetto alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011 (allineata finalmente alle NTC-08) pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 54 alla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2011 (costo: 6 euri).


BLOGGER(S) DA METTERE TRA I PREFERITI
E' un po' come l'eterna domanda se l'uomo sia solo nell'universo oppure se vi siano altre forme di vita intelligenti la' fuori.

Be' se non ve ne siete mai accorti, POA non e' solo in quell'universo (neppure tanto virtuale) che va sotto il nome di Web, o WWW o Grande Rete.

Non e' facile scovarli: Google fa ancora un po' di fatica con i blog. Ma con un po' di pazienza si scoprono altre forme di vita intelligenti, oltre a POA, che si dilettano a scrivere di cose che interessano i progettisti di strutture, o giu' di li'.

E sono bravi da fare invidia.

Ne ho scoperti tre, da un bel pezzo. Eccoli in ordine di scoperta.

1) Ingegneria & dintorni
Un blog fresco e solare curato dal giovane Braian. Ci siamo forse scoperti a vicenda. Lui linka me ed ora io linko lui.


Il blog ha una tag-line simpatica: idee pensieri e vaneggiamenti di un giovane strutturista.

Si occupa di tutto un po' senza disdegnare aneddoti e storiografia, che forse difettano un po' qui alle Officine.

Originale, ma sa pure usare i link molto bene e per questo motivo consiglio di non perderlo di vista: e' una fonte di quelli che io chiamo quanti di conoscenza.

Volendo fare lo sborone e dargli un consiglio? Io farei fuori la pubblicita' e curerei di piu' la sezione dedicata ai vecchi post per renderla maggiormente fruibile.

2) L'angolo dell'ingegnere strutturista
Un blog oserei dire mostruoso per la quantita' di contenuti, descrizioni, programmi e strumenti messi a disposizione del lettore.

Il suo Autore probabilmente lavora anche di notte.

E' difficile non restare stupefatti di quanti e quali argomenti vengano proposti.
Mi sento piccino piccino.

Assolutamente da mettere tra i preferiti, anche per la disponibilita' dell'Autore ad interagire con chiunque lo desideri.

Anche qui, fare lo sborone?

Assolutamente da rivedere l'uso dei tag, curare maggiormente la navigazione tra le pagine (spesso irragiungibile e' proprio la homepage). E' poi necessaria tutta sta grafica? rallenta il download della pagina e rende poco fluida la navigazione. E mettere una tag-line no??

3) Romolo Di Francesco
Il blogger e' laureato in scienze geologiche e devo dire che i contenuti del blog sono un monumento di professionalita'.

Autore di libri (che ho, ma questo sara' un altro post...), mette pure a disposizione un mare di cose interessanti alla sezione Articoli.

Un link al suo blog e' un must, come pure un bella esplorazione tra i documenti che regala.

Ci mettiamo anche qui la pezzetta? Certo: navigazione da riprogettare, via orpelli in javascript o simili. Il download della pagina e' pesante in modo osceno. La pubblicita' e' indispensabile? E raccogliere tutte le foto dell'autore in una sezione ad hoc? Anche qui, una tag-line ci sta male??

^ ^ ^
Bene. Post terminato.

E con questo post termina pure il quarto anno editoriale di POA.
Con un post di anticipo sui tempi usuali.

Il motivo e' che oltre ad arrivare lungo... pure il motore e' su di giri.

Il desiderio di continuare con Voi questa bella esperienza mi suggerisce di fermarmi un attimo per riordinare veramente le idee.

Ringrazio tutti i lettori, chi mi ha scritto in privato e chi ha regalato un commento alla comunita'. Un grazie particolare a Riccardo ed al super-Marco.

Le Premiate chiudono per ferie.
Vi auguro una bellissima estate, di sole ed in salute.

Arrivederci al prossimo post, il 4 Settembre p.v.
Vs. POA


[126°] Italian Consiglio Superiore for public works explains structural control.
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: web; eurocodici; linee guida beni culturali; collaudo;
Commenti al post: 2
anonimo ha scritto:
Gestire un blog probabilmente e' volersi mettere in relazione con piu' persone, per approfondire assieme degli specifici contenuti. Diffondere e condividere conoscenze. In tale caso tecniche. Interessante e' poi notare piu' blog che affrontano tematiche dello stesso "genere" sponsorizzarsi.

La sismica e' di certo materia fondamentale in Italia. Sempre attuale. Purtroppo. Un minimo riferimento puo' farsi alle scosse recenti (con epicentro a Ferrara), che fortunatamente senza danni rilevanti hanno interessato Emilia e Veneto, in particolare hanno insistito con successivo sciame nel rodigino. Questo puo' esser, altresi', un buon motivo affinche delle Officine Antisismiche continuino il loro "Servizio". Anche con qualche pillola, mini ma mirata e di contenuto.

Tali Officine hanno iniziato il loro cammino in quel di Vicenza, intessendo oltretutto un buon rapporto con qurll'ordine ingeneri. Oggi elaborano entro il territorio di Venezia. E allora da qui' potrebbe richiamarsi un ulteriore approfondimento sul tema Collaudo. Da qualche tempo viene imputato al famoso (forse piu' per gli errori e i problemi in cui e' incocciato) ponte di Calatrava di essere troppo basso e di produrre spinte di "allonatanamento" sulle rive. A quanto pare se il "danno e' confermato sara' chiamato a risponderne tra i primi anche il collaudatore statico....
La parola passa a Poa. Magari per un prossimo eventuale Post.

Un saluto. Click -> splash

Rboz ing
Inviato a poa il: 2011-07-20T07:16:30+00:00.
anonimo ha scritto:
Carissimo POA,
sono davvero onorato per l'attenzione che hai dato al mio blog, mi ha fatto un sacco di piacere.

Buone ferie, ci rileggiamo a settembre!

Braian.
Inviato a poa il: 2011-08-06T10:02:30+00:00.
Sabato 2011-07-02 14:50:00+00:00
[125°] ANCORA SULLE PROCEDURE EDILIZIE NELLE ZONE SISMICHE 3 E 4
[English]

Via subito agli argomenti del post:

- profili problematici nelle zone sismiche 3 e 4
  un articolo edito dall'Ordine degli Ingegneri di Vicenza denuncia
  aspetti controversi nell'applicazione della disciplina antisismica
  per le zone 3 e 4

- appunti di viaggio sull'edilizia in zona sismica 3 e 4
  il tentativo di appuntarsi la prassi edilizia in un'unica scheda
  di sintesi

- terremoti recenti nel bassanese e pianura veneta orientale
  le schede INGV su due recenti terremoti per certi aspetti molto
  simili, e molto vicini nello spazio e nel tempo



PROFILI PROBLEMATICI NELLE ZONE SISMICHE 3 E 4
Quest'oggi sono entrato alle Officine portandomi un articolo solare apparso con un titolo (secondo POA) volutamente provocatorio "Sicurezza antisismica degli edifici - In Veneto le procedure non la garantiscono nell'85% dei comuni".

Autore ne e' il collega Massimo dell'Ordine degli Ingegneri di Vicenza.

L'Autore non me ne voglia, ma mi ha richiamato alla mente i Chaiers de doleances di liceale memoria, in cui si annotavano le lamentele di coloro che pur contando poco, avevano sulle spalle il peso dell'economia francese: i cittadini ed il popolo piu' in generale.

Wikipedia riporta questo esempio:

"Gli abitanti della comunita' chiedono che la nazione francese non possa essere tassata se non per suo consenso, e che vengano soppresse le imposte arbitrarie da cui il popolo si trova oppresso, che i tributi che saranno riconosciuti indispensabili vengano ripartiti su tutti i cittadini senza distinzione."

Che cambierei in:

"Gli ingegneri italiani chiedono che lo stato non possa emanare norme tecniche se non dopo concertazione, che vengano abrogate tutte le regole non piu' attuali da cui i professionisti si sentono disorientati ed oppressi, e che gli adempimenti burocratici che saranno ritenuti indispensabili siano modulati secondo l'importanza dei progetti e delle opere da realizzare".

(Ditemi che non suona bene)

Ma torniamo all'articolo.

Vi scorgo due denunce molto serie e purtroppo (secondo POA) corrispondenti allo stato attuale delle cose:

1) nelle zone sismiche 3 e 4 gli adempimenti ex 1086/71 ed ex 64/74 (ora rifusi nel testo unico per l'edilizia) sono surrettiziamente separati, tanto che (solo) all'assurdo servirebbero due progetti di cui uno, caso 1086/71, andrebbe depositato e l'altro, caso 64/74, non andrebbe depositato;

2) ancora nelle zone sismiche 3 e 4, spesso ci si prende la briga di omettere gli adempimenti ex 1086/71, con cio' - per qualsiasi materiale - venendo meno "il deposito" che invece secondo il testi coordinati degli articoli 95 93 e 83 del testo unico per l'edilizia sarebbe obbligatorio in tutto il territorio.

Sul banco degli imputati la Regione del Veneto:

a) nelle zone sismiche 3 e 4 ha arbitrariamente introdotto una deleteria e confusa semplificazione tecnico-burocratica, col risultato della mancata tracciabilita' dei progetti delle strutture e con rischio per la sicurezza e pubblica incolumita';

b) ha considerato le zone sismiche 3 e 4 quali zone a bassa sismicita', secondo categorie assolutamente non previste dalla norma statale;

c) non si e' curata di emanare opportuni provvedimenti di raccordo con le nuove NTC-2008.

Mi pare tutto vero.

Ma lasciatemi fare anche l'avvocato del diavolo, fermo restando che unico e' il progetto delle strutture:

i) non e' forse vero che sarebbe ora di avere una visione unitaria ed europea sui materiali da costruzione? superando la non piu' attuale distinzione tra cementi armati / metallici ed altri materiali?

ii) non e' forse vero che ora c'e' una nuova percezione della pericolosita' sismica di tutto il territorio nazionale? e che forse occorrerebbe che anche la prassi edilizia ne prendesse pacifica coscienza?

iii) non e' forse vero che la partita si gioca a livello statale?

Quindi io vedrei bene:

- superamento irreversibile della formula binomia 1086/71 e 64/74;
- aggiornamento della prassi edilizia alla pericolosita' sismica del territorio;
- gradazione dei controlli in base alla rilevanza delle opere per la pubblica incolumita';
- impianto di un efficace e spaventoso sistema di repressione delle violazioni.

P.S.: un carissimo saluto a Massimo, se mai capitasse qui.


APPUNTI DI VIAGGIO SULL'EDILIZIA IN ZONA SISMICA 3 E 4
E' da un po' di tempo che giro con in tasca questo appunto.

E' una bozza partorita in treno davanti ad un portatile.

Non credevo che per le zone 3 e 4 la normativa fosse cosi' incasinata...

E se qualche lettore volesse intervenire... sarebbe molto gradito.


TERREMOTI RECENTI NEL BASSANESE E NELLA PIANURA VENETA ORIENTALE
Mi sono preoccupato. Due "piccoli" terremoti originatesi praticamente assieme.

Pianura veneta orientale

Bassanese

^ ^ ^
Bene. Post terminato.

Quest'anno le Officine chiuderanno un po' prima: ancora un post (il 15/7) e poi la consueta pausa estiva.

Qui il magazzino e' pieno di idee. Manca solo il tempo.

Vi auguro buon lavoro.
Vs. POA


[125°] GROUND ACCELERATION ACCORDING TO SEISMIC ZONES 3 AND 4.
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: edilizia; regione; legge 64/74; legge 1086/71; zonazione; semplificazione normativa;
Commenti al post: 1
anonimo ha scritto:
La questione del collaudo non era risolta dal Parere C.S.LL.PP. al quesito n. 2 ?
Ciao Giulio
http://www.ordineingegneri.ud.it/publis ... sec_id=47#
Inviato a poa il: 2011-07-13T16:51:15+00:00.
Mercoledi' 2011-06-15 22:36:00+00:00
[124°] LA TRAVE SALDATA: UN ESEMPIO DI DOCUMENTAZIONE PER L'ACCETTAZIONE IN CANTIERE E PER IL COLLAUDO STATICO
[English]

Tra le mie cure di quest'ultima settimana lavorativa c'e' stata la messa in sicurezza di una palina del ns. attracco, che - rosa - s'era spezzata. Rendo?! Questo clima palustre mi sta uccidendo.

Via subito agli argomenti del post:

- la documentazione di accettazione per una fornitura
di travi saldate

  il gusto (nuovo) di esaminare documenti di accettazione dopo le
  puntate sulle saldature a firma dell'ingegner Torricelli

- l'istituto della "asseverazione edilizia"
  digressioni estive con un tutore dell'ordine, durante la pausa caffe'


LA DOCUMENTAZIONE DI ACCETTAZIONE DI UNA FORNITURA DI TRAVI SALDATE
Lo ammetto da malato inguaribile (da carenza di conoscenza): e' stato come godersi un bel film.

Parlo dello sfogliare la documentazione di accompagnamento di una fornitura di travi saldate per un cantiere di un bravo ingegnere progettista che conosco.

E l'ho fatto volentieri perche' instradato dopo le lezioni dell'amico Marco sulle saldature e su tutto cio' che ci va dietro.

E desidero condividere alcune considerazioni con i lettori di POA giacche' questi sono i documenti che un buon direttore dei lavori ed un buon collaudatore proprio non possono prescindere dal controllare, specie se - non essendo specialisti dell'argomento - devono accettare e collaudare le forniture sulla base prevalentemente di controlli documentali.

L'officina di carpenteria metallica presenta la sua WP: come intende la sua Welding Procedure.

Partiamo.

1) Ecco la WPS, ovvero la specifica di progetto delle saldature, che ovviamente saranno quelle adatte al cliente. Il documento sviluppa un'intera tipologia di saldature alla quale appartiene la particolare saldatura prescritta nel progetto di trave saldata. WPS ovviamente approvata dall'ente certificatore;

2) ecco l'elenco e la qualificazione del personale preposto alle saldature, con tanto di nomi e certificati di qualifica, e pure del personale qualificato per le operazioni di controllo sulle stesse saldature, secondo le varie metodologie;

3) ecco l'elenco delle lamiere mercantili utilizzate, riportante gli estremi di certificazione in uscita dalla fonderia, pezzo per pezzo, con allegati i certificati di ispezione condotti in fabbrica secondo EN 10025-1 appendice ZA e redatti secondo EN 10204;

4) ed ecco i certificati finali dei controlli non distruttivi, recanti (guarda caso) una data, una firma di un operatore, una firma di un collaudatore della saldatura.

E questi sono solo i documenti delle travi saldate, forniti al committente e per lui al direttore dei lavori ed al collaudatore statico.

Insomma (leggi di POA sull'acciaio):

i) eseguire un collaudo statico e' "tutta una cosa" maledettamente seria che solo al termine... si conclude con una firma;

ii) siamo lontani anni luce da quando un'impresa, durante un collaudo di una passerella in acciaio (sette campate da 20 m cadauna), mi mise in mano un fascio scomposto di certificati in fotocopia formato A4, dove non solo non si capiva di cosa si stesse parlando, ma neppure si era piu' in grado si ricostruire la sequenza delle timbrature dato che in fotocopia tutto era di un nero sbiadito (ancora ci ricordiamo i miei occhi lucidi di pianto);

iii) faccio molto bene a limitarmi a collaudare - lato acciaio - solo stendini per biancheria ed assi per ferri da stiro... anche se il collega Sandro mi odia per questo;

iv) Marco merita molto piu' di un caffe'.

(P.S.: i link alle puntate sul processo di saldatura sono nella colonna qui a destra, alla voce Argomenti a puntate.)


L'ISTITUTO DELLA ASSEVERAZIONE EDILIZIA
E' con un piacere enorme che ho gustato un ottimo caffe' Goppion con quel tutore dell'ordine che mi conobbe agli esordi della mia esperienza di pubblico funzionario, venti anni fa.

Non e' che allora volesse appiopparmi una denuncia a tutti i costi, a me giovane ingegnere ancora in braghette corte e col pallone sotto la scrivania.

Faceva solo il suo mestiere. Lo faceva pure bene. Mannaggia. E dopo venti anni ricordava ancora il mio nome.

Ed e' stato pure un piacere parlare anche di asseverazioni edilizie, e raccontarsi di come questo istituto, in zone sismiche 3 e 4, abbia assunto ormai un sinistro connotato d'ipocrisia: si assevera infatti che quel dato intervento edilizio - modifiche strutturali comprese - non modifica la statica dell'edificio.

Con cio' precludendo la necessita' di redigere e depositare un compiuto progetto esecutivo dell'intervento strutturale.

Riporto al riguardo solo un estratto dell'articolo 20 - "Procedimento per il rilascio del permesso di costruire" tratto dal Testo Unico per l'Edilizia, come attualmente vigente e modificato dal decreto legge c.d. "Sviluppo":

"(...) La domanda [del permesso di costruire, N.d.R.] e' accompagnata da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri la conformita' del progetto agli strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti edilizi vigenti, e alle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attivita' edilizia e, in particolare, alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie nel caso in cui la verifica in ordine a tale conformita' non comporti valutazioni tecnico-discrezionali, alle norme relative all'efficienza energetica. "

Mi pare chiaro che si assevera la conformita' del progetto, non dell'intervento.

Come dire: guarda Sindaco, che il progetto c'e'.


^ ^ ^

Bene bene.

Ma prima di terminare questo post, l'ultimo primaverile (eh gia') e di farvi l'augurio di quindici giorni di proficuo lavoro (che quello c'e' sempre) mi sia permesso uno sfogo sentimentale, per ricordare qui - tutte assieme - le tante persone in gamba che ho incontrato nel mio lavoro d'ingegnere.

Ecco: vi auguro di incontrarle Voi pure.
Vs. POA


[124°] Technical documentation for the acceptance test of a welded beam.
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Autore: poa
Parole chiave: edilizia; acciaio; saldatura; collaudo; direzione lavori; controllo di accettazione; asseverazione;
Commenti al post: 2
anonimo ha scritto:
A me pare un gran incartamento per una palina.

Inviato a poa il: 2011-07-01T17:44:03+00:00.
poa ha scritto:
Be' be'...
era una signora palina, con tanto di nome e cognome del proprietario, che se ne andava in giro a seconda per il canale.

E poi e' una vita che non vogo.
Inviato a poa il: 2011-07-01T19:50:57+00:00.
Mercoledi' 2011-06-01 20:26:00+00:00
[123°] TUTTE LE NORME ARMONIZZATE CON REQUISITO ESSENZIALE 1
[English]

Non sono mai stato di cosi' cattivo umore come in questi giorni. E questa nevrosi mi sta uccidendo. Peggio di quando studiavo Fisica 2.

Ecco gli argomenti (seri) di questo post:

- nuova vita al Progetto ENs
  disponibile l'elenco delle norme (UNI) EN suddivise per mandato e
  per requisito essenziale della CPD

- la scheda AeDES (e Manuale) in Gazzetta Ufficiale
  pubblicati in GU la scheda AeDES ed il relativo Manuale che molti di
  noi hanno usato in Abruzzo



NUOVA VITA AL PROGETTO ENs
Immagino che piu' nessuno si ricordi del progetto ENs, gracile creaturina delle Premiate Officine partorita - sia pur con le piu' buone intenzioni - all'ombra del monte Taigeto.

Le buone intenzioni erano quelle di scovar fuori tutte le norme armonizzate che fossero di diretto interesse per il progettista di strutture: quelle col requisito essenziale 1 (resistenza meccanica e stabilita').

In pratica tutte quelle norme (UNI) EN che ogni bravo strutturistista dovrebbe avere, ma che non ha, perche' l'UNI le vende a prezzi pazzeschi.

Il poco tempo a disposizione ha fatto si, qui alle Officine, che dopo la prima vagliatura di tutte le norme emesse dal CEN, alla prima GUCE di aggiornamento del famigerato elenco, piu' nessuno avesse l'energia e la voglia di mettervi mano.

E forse anche Pietro, dopo morte, mi avrebbe chiesto - Ma chi te l'ha fatto fare, ing.? -.

E qua, a remi in barca tirati, compare quello per cui mi stavo dannando.

Eccolo l'elenco delle ENs suddiviso per categorie di Mandato CEN.

Autore e' l'UNI. anche se le informazioni in esso contenute discendono direttamente dalla Gazzetta Ufficiale delle Comunita' Europee.


Non vi spiego nulla, che' siete accorti. Vi faccio solo notare:

1) la colonna "Requisiti essenziali secondo il mandato": a POA interessano quei prodotti che riportano 1, ma qualcuno potra' essere interessato anche dal requisito 2 (sicurezza in caso d'incendio);

2) la colonna "Sistema di attestazione e di conformita'": consente al DL di sapere cosa deve controllare in cantiere (naturalmente oltre alla buona esecuzione);

3) la colonna "Data...": consente di sapere se una tal norma e' obbligatoria o meno anche in Italia (cosa dira' il collaudatore?);

4) la colonna "Decreto nazionale...": riporta la norma nazionale... quella almeno e' gratis...

Bello vero?

E' una vita che sostengo che conoscere queste ENs vuol dire aver raggiunto la fonte della conoscenza (tecnologica). Quella che dai tempi delle corporazioni si chiama Regola dell'Arte.


LA SCHEDA AeDES (E MANUALE) IN GAZZETTA UFFICIALE
La versione della scheda e' la 06/2008.

Io usavo la 05/2000-bis. Ma il manuale e' praticamente lo stesso.

In effetti non ho mai capito chi e come distribuiva sta benedetta scheda. Per non dire del manualetto. C'erano e basta.

V'invito a leggere il punto 4 dell'articolo unico del decreto: un uovo di colombo.

Ora sono pubblicati assieme nel Supplemento Ordinario n. 123 alla Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 2011 (link attivo 60 giorni dalla pubblicazione sul sito web della Gazzetta).

Chi li desiderasse in carta ed inchiostro li puo' avere per 8 euri e basta.

^ ^ ^
Bene.

Mi scuso per i toni, talvolta circensi. Ma stavolta ero arrabbiato col mondo (fuorche' con i lettori di POA, obviously).

Vi auguro altri 15 giorni di proficuo lavoro. Di sicuro fino al prossimo post.
Vs. POA


[123°] All harmonized ENs on essential requirement 1 (mechanical resistance and stability)
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Autore: poa
Parole chiave: marcatura ce; prodotti da costruzione; verifica sismica; norma armonizzata; verifica post sisma;
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Domenica 2011-05-15 11:50:29+00:00
[122°] LA SALDATURA DI QUALITA' (6a ed ultima puntata)
[English]

Come anticipato nell'ultima puntata pubblicata su POA, il ciclo dedicato alla saldatura di qualita' termina con questo post di meta' Maggio.
Dire ancora bene del suo Autore - Marco - mi e' veramente difficile: e' evidente che mi sono innamorato di queste puntate, per il loro merito di aver indicato la strada per approfondire quell'abc sulle saldature - veramente un abc - con cui ho lasciato le aule universitarie.
Avevo suggerito all'Autore che forse sarebbe stato opportuno terminare con cio' che in pratica piu' serve al progettista di strutture: una voce di capitolato.
Detto, fatto.
Il regalo ai lettori di POA consiste in una traccia che passa per tutti i caposaldi d'interesse per chi lavora nella carpenteria metallica. Compreso ovviamente l'aspetto dei collegamenti saldati.
Mi raccomando: prima del copia/incolla, e' d'obbligo usare la testa.
Ognuno sviluppera' la voce secondo le proprie necessita' e secondo il proprio progetto.


LA SALDATURA DI QUALITA' (6a puntata)
Esempio di voce di capitolato di Marco Torricelli

I materiali costituenti la carpenteria metallica prodotta per il cantiere Xxxxx Yyyyyy dovranno essere conformi alle prescrizioni del capitolo 11 del D.M.14/1/08.

Nello specifico, i materiali di base utilizzati per la produzione degli elementi prefabbricati pronti per il montaggio (es. travi, pilastri, flange, piastrame, tirafondi, ecc.) devono essere conformi alle seguenti norme:
- Acciai laminati caldo EN 10025-1
- Profilati cavi finiti a caldo di acciai non legati e a grano fine
per impieghi strutturali EN 10210-1
- Profilati cavi formati a freddo di acciai non legati e a grano
fine per strutture saldate EN 10219-1
- Lastre metalliche autoportanti per coperture e per rivestimenti
murari esterni e interni EN 14782
- Acciai inossidabili - Condizioni tecniche di fornitura dei fogli,
delle lamiere e dei nastri EN 10088-4
- Acciai inossidabili - Condizioni tecniche di fornitura delle
barre, vergelle, filo, profilati e prodotti trasformati a
freddo EN 10088-5
- Acciai da bonifica da utilizzare nelle costruzioni EN 10343
- Alluminio e leghe di alluminio - Prodotti strutturali per impieghi
nelle costruzioni EN 15088

Tali materiali di base devono essere corredati di Marcatura CE conformemente alla Direttiva 89/106/CEE.

Le bullonerie impiegate nel montaggio devono essere conformi alle seguenti norme:
- Bulloneria strutturale ad a.r. a serraggio controllato EN 14399-1
- Bulloneria strutturale non a serraggio controllato EN 15048-1
Le bullonerie devono essere corredate di Marcatura CE conformemente alla Direttiva 89/106/CEE.

Gli ancoraggi metallici (meccanici e/o chimici) devono essere corredati di Marcatura CE e devono essere impiegati conformemente ai Benestare Tecnici Europei di riferimento (ETA).

Le lamiere grecate collaboranti per solai devono essere prodotte da nastri e/o lamiere conformi alle norme EN 10326 e EN 10219.

Le officine di carpenterie metalliche che produrranno gli elementi da montare in cantiere, i produttori delle bullonerie e i produttori delle lamiere grecate devono essere in possesso dell' Attestato di Denuncia Attivita' rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del C.S.LL.PP.

Deve essere garantita la rintracciabilita' delle certificazioni tra i materiali base impiegati nella prefabbricazione in officina (Posizioni) e gli elementi finiti pronti per essere montati in cantiere (Marche). Il livello di rintracciabilita' deve essere stabilito in relazione alla complessita' dell'opera, ma deve comprendere almeno le travi, i pilastri e le piastre delle flange.

[N.d.A.: Si definisce "Posizione" un singolo elemento di un elemento costruttivo (es. piastra di base di un pilastro). Si definisce "Marca" un elemento costruttivo completo e pronto per essere montato in cantiere (es. una trave completa di giunti, flange, irrigidimenti, ecc.). Una "Posizione" puo' coincidere con una "Marca" (es. piastra coprigiunto da montare direttamente in cantiere).]

Le procedure si saldatura devono essere qualificate da un ente terzo secondo la EN 15614-1.
I saldatori saranno qualificati secondo la EN 287-1 o la EN 1418.
L'officina di carpenteria metallica deve essere dotata di certificazione ISO 3834-3.

I controlli previsti dal sez. 11.3.4.5 del DM 14/1/08 e richiesti durante la produzione sono i seguenti:
- controllo dimensionale sul 100% delle marche (Tolleranze secondo la serie EN 1090)
I controlli aggiuntivi previsti dal presente capitolato sono i seguenti:
- controllo visivo sul 100% delle saldature (Tolleranze secondo la EN 970)
- giunti a T parziale penetrazione: controllo magnetoscopico sul 20% delle saldature/marca (Tolleranze secondo EN 1290)
- giunti a T completa penetrazione: controllo magnetoscopico e ultrasonoro sul 100% delle saldature (Tolleranze secondo EN 1712, EN 1714, EN 1290)
Il collaudatore potra', dandone tempestivamente notifica al costruttore, variare i tipi e le frequenze delle prove aggiuntive. Potra' inoltre prevederne in piu'.

Il personale che esegue le prove sulle saldature deve essere qualificato secondo la EN 473.

Il serraggio dei bulloni deve essere controllato sul 10% dei bulloni/giunto secondo le indicazioni della norma CNR UNI 10011 e della EN 1993-1-8.
La procedura per il serraggio dei bulloni deve essere sottoposta alla Direzione Lavori per sua approvazione.

(mt)

(N.d.R.) Segnalati dall'Autore sono di seguito:
- la tavola European Standards for Fusion Welding (agg.to)
- la guida alla saldatura edita da Bohler

^ ^ ^
Le puntate precedenti:
1a puntata: "Il processo speciale"
2a puntata: "I piu' comuni sistemi di saldatura"
3a puntata: "La qualificazione delle procedure e del personale"
4a puntata: "La Certificazione UNI EN ISO 3834"
5a puntata: "Esempi di documentazione"

L'autore:
Marco Torricelli


[122°] Welding technology as quality process (6th part)
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Autore: poa
Parole chiave: acciaio; saldatura;
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Domenica 2011-05-01 10:03:00+00:00
[121°] PROGETTARE SECONDO LA CAPACITA'
[English]

Capire i dubbi delle persone e' gia' un'impresa. Figuriamoci darvi risposte soddisfacienti.
Occorre lasciare la propria personalita' e scendere in quella dell'altro: plasmarsi su un altro cervello. Una sorta di THE MASK.
E' un esercizio di una fatica bestiale. Col rischio di non riuscire piu' a tornare nella propria mente. Una sorta de LA MOSCA.


Ecco gli argomenti del post:

- progettare secondo la capacita'
  ...e non secondo le azioni di progetto: il dubbio di un
  lettore forse smaschera la "cattiveria" dei nostri
  codici di calcolo

- capacity: parola sospetta
  la difficolta' di tradurre dall'inglese e di capire in italiano
- gerarchia delle resistenze tutta italiana
 
due chiacchiere sulla gerarchia delle resistenze
  in campo sismico



PROGETTARE SECONDO LA CAPACITA'
Fabio, un lettore indubbiamente di grande generosita' con POA (thank you) butta la' con nonchalance un carico da novanta:

"Perche devo progettare pilastri piu' resistenti delle travi, se posso farli comunque resistenti a tutte le azioni (anche sismiche ed eccezionali)?"

Chissa' se ho capito il dubbio di Fabio. Ma mi pare - se mi permette - che il dubbio in realta' derivi da un rapporto diciamo... di amore e odio col proprio codice di calcolo strutturale.

Dico questo perche' in realta' il lettore da' a capire di fare gia' le cose giuste: infatti progetta i pilastri in sovra-resistenza (elemento gerarchico primario). E dimostra pure di destreggiarsi con le situazioni di progetto. Come quelle sismiche (o eccezionali = accidental in inglese).

Solo che - nel modesto modo di sentire di POA - il suo subconscio pare rifiutarsi codardamente di informarlo che il suo codice di calcolo strutturale ha dimensionato i pilastri mettendo
gia' in conto che le travi... se le sta giocando.

Cio' nel senso che avendo tagliato le forze elastiche secondo il fattore di struttura "q" e quindi avendo sistemato dei... fusibili lungo tutto il suo modello strutturale, non appena le forze interne elastiche hanno superato questi valori di picco, i primi fusibili a saltare sono stati quelli delle estremita' delle travi. Con buona pace dei pilastri.

Queste cose il codice di calcolo le sa e le fa automaticamente: perche' (dovrebbe) applica(re) il criterio di progettazione prescritto dalla normativa italiana. La gerarchia delle resistenze, appunto.

Il collega e' in grado benissimo di rappresentarsi questi giochini. Solo che dovrebbe essere piu'... come dire, ecco, piu' cattivo nello sbudellare il suo software.

Occorre sbudellare il software, carpirgli dalle budella i suoi principi di funzionamento.

Ed in mancanza di un codice "open", che almeno ci vendano dei manuali completi.


CAPACITY: PAROLA SOSPETTA
Avevo il forte sospetto che capacity fosse una parola amica.

Per ora non ne ho la prova. Ma non e' mica finita qui.

La traduzione puo' andare con capacita'. Tuttavia tradurre la stessa capacita' in un sentire ingegneristico immediato, non e' facile.

Probabilmente ci si puo' limitare al concetto di capienza, in un senso di volume un po' astratto.

Ricordo la capacita' di un accumulatore, come quantita' di elettricita' che l'accumulatore puo' erogare durante la scarica.

Ma per noi ingegneri strutturisti?

Il concetto secondo POA non e' immediato. Deve essere filtrato ad un livello di comprensione intermedio.

La capacita' dovrebbe essere rappresentata dal massimo che si puo' raggiungere di forza interna attraverso una data sezione.

Progettando secondo la capacita' di certe sezioni, permette di salvaguardarne altre.

E' una sorta di fusibile sparpagliato nelle fibre della struttura. Se si sa che "salta" al valore q (fattore di struttura), allora basta un po' di resistenza in piu' altrove per salvare altre sezioni.


GERARCHIA DELLE RESISTENZE TUTTA ITALIANA
Scambio quanti di conoscenza con i lettori, che altro non sono che (sofferte) rielaborazioni degli appunti presi con le lacrime agli occhi durante i primi corsi di aggiornamento dopo l'OPCM 3274. Anno del Signore 2003.

Dire gerarchia delle resistenze o progettazione secondo la capacita', o all'inglese, capacity design e' esprimere lo stesso concetto. Sfumando di piu' su un aspetto piuttosto che su un altro.

E' conoscenza comune che in Italia questo criterio sia stato introdotto - operativamente - solo di recente. Ne parlavano gli eurocodici, ma non ne parlavano i libri di testo e le normative italiane ante OPCM 3274/03.

Per POA il concetto e' tanto semplice quanto sfuggente.

Vediamo qualche appunto sparso. A volo d'uccello.

E' verisimile che in zone ad alta sismicita' le accelerazioni attese per la struttura possano superare la soglia di 1g.

La prima cosa da fare e' abbandonare la velleita' di starsene in campo elastico. La seconda e' quella di riuscire a dissipare tutta l'energia che col terremoto entra nella struttura, stando su.

Di dissipazione viscosa non se ne parla: non resta che quella plastica.

Non e' proprio vero, ma mi piace pensare alla dissipazione plastica come ad un lavoro di frattura, anche se isteretico (avanti ed indietro). Bene. Dove rompere la struttura, ovviamente restando un "ninin" dalla parte della sicurezza?

Decide il professionista, mediante delle diavolerie capaci di dissipare energia rompendosi ciclicamente: le cerniere plastiche. Delle specie di scatole nere che metto in opportune sezioni per dissipare tutta l'energia del terremoto.

Ma perche' cerniere? Perche' non carrellini a taglio plastico, ad esempio?

Perche' non esistono: le cerniere possono cedere plasticizzandosi, dissipando enormi energie. Altri meccanismi o presentano plasticizzazione
nulla (taglio) ovvero dissipano energia con scarsa efficienza (sforzo normale).

E dove metterle? Ma dove mi conviene. Dove e' facile ripararle.

E quindi nelle travi, dove scarseggia N, dove l'intera escursione plastica dei materiali posso dedicarla al momento plastico (lavoro di dissipazione).

Mru delle travi discendera' dal calcolo e sara' il mio valore-fusibile: quello che sara' superato per primo. Tutto il resto sara' progettato sulla capacita' (ultima) di queste travi, ma superiore di quel tanto da sopravvivere al funerale delle travi stesse.

Cosi' si dovrebbe salvare l'edificio. Purche' (ci insegnano) siano rispettate le regole di buona esecuzione (staffe, minima armatura, diffusione dei ferri, etc.) e purche' non girino per la struttura delle sovraresistenze indesiderate, capaci di vanificare la gerarchia di rottura che il progettista ha voluto che fosse.

POA crede sia questa la gerarchia delle resistenze, o capacity design che dir si voglia.

Le ultime cerniere ad aprirsi saranno quelle che faranno crollare l'edificio. Vanno bene anche sui pilastri, a sto punto... Giu' alla base delle pilastrate.

Ma il bravo progettista fara' in modo che la sua verifica STR stia giusto prima di questo accadimento.

That's all.

Ma voglio richiamare ai lettori cio' che dice l'eurocodice 8 - rigorosamente in inglese (la traduzione italiana ufficiale e' orribile):

" 5.2.3.3 CAPACITY DESIGN RULE
Brittle failure (...) shall be prevented, by deriving the design action effects of selected regions from equilibrium conditions, assuming that plastic hinges with their possible overstrengths have been formed in their adjacent areas.
"

Che piu' o meno vorrebbe dire (secondo POA):

"5.2.3.3 REGOLA DI PROGETTAZIONE SECONDO LA CAPACITA'
Per le parti strutturali
(N.d.R.: o per i meccanismi) a rischio, il collasso fragile sara' evitato calcolando gli effetti delle azioni di progetto a partire da condizioni di equilibrio che mettano in conto la formazione - nelle zone adiacenti - di cerniere plastiche dotate anche di eventuale sovraresistenza."

Mi pare gia' meglio. O no?!

^ ^ ^
Bene. Caffe' un tantino forte.

In attesa di ritrovarci, vi auguro quindici giorni di proficua attivita'.
Vs. POA


[121°] CAPACITY DESIGN
No english version for this post... sorry.

Autore: poa
Parole chiave: gerarchia resistenze;
Commenti al post: 6
anonimo ha scritto:
Ciao POA, quando dici che "Tutto il resto sara' progettato sulla capacita' (ultima) di queste travi, ma superiore di quel tanto da sopravvivere al funerale delle travi stesse.", intendi anche che in campata le travi sarebbe bene comunque progettarle con ql^2/8, in modo che una volta che si sono "fusi" gli estremi la trave sta ancora su, oppure e' esagerato?
Grazie, Giulio
Inviato a poa il: 2011-05-02T09:31:43+00:00.
poa ha scritto:
Vorrei mettermi in coda.

C'e' qualche lettore con qualche buona idea da scambiare?
Inviato a poa il: 2011-05-02T19:09:52+00:00.
anonimo ha scritto:
Egregio POA ,
sono colpito piacevolmente dalla capacita' di comprensione del mio stato d'animo, direi che hai colto nel segno: amore e odio verso il programma di calcolo.
Devo dire che "amore e odio" e' anche verso architetture che rendono impossibile attuare tutti i buoni principi. E ci ritrova a "disarmare" il piu' possibile le travi all'appoggio per ridurre il momento resistente, nel tentativo di far tornare la verifica di un pilastro.
Del resto nessun manuale o corso da indicazioni sulla connessione tra travi alte 80cm e pilastri da 30cm, per esempio quando ci sono edifici a gradoni. (scusate lo sfogo)
Grazie per la pazienza
Fedelmente
Fabio
Inviato a poa il: 2011-05-02T19:24:03+00:00.
poa ha scritto:
Ti capisco... ti capisco a fondo carissimo Fabio.

Del resto - i lettori lo sanno - io non vivo piu' da molti anni di progettazione strutturale.

Solo che se ti costringono ad infilare una T-80 in un P-30 allora forse e' il caso che tu ed io si apra una bella pizzeria ;)))
Inviato a poa il: 2011-05-02T19:34:31+00:00.
anonimo ha scritto:
La domanda di Giulio risponderei che sarebbe bene farlo, ma:
- fare cose che non sono richieste viene punito fortemente dal mercato
- se proprio voglio farlo ... allora forse in ql^2/8 potrebbe essere calcolato con un q ridotto o "non amplificato" come da combinazioni ordinarie (la vedo come una forte complicazione)
- se siamo al funerale delle travi forse anche se la mezzeria si rompe... posso sopportarlo purche' lo faccia per snervamento dell'acciaio
Inviato a poa il: 2011-05-05T16:39:20+00:00.
poa ha scritto:
Tento, come so, di rispondere a Giulio.

Non vorrei che dessimo per scontato che in mezzeria non sia possibile superare 1/8 e all'estremo superare 1/12.

A mio modo di vedere in un nodo qualsiasi di telaio puo' arrivare - dal calcolo - qualsiasi momento, anche superiore a 1/12 (incastro perfetto). Basta che il nodo ruoti.

Analogamente in mezzeria, conseguentemente a momenti di estremita' imprevedeibili, non posso escludere di trovare piu' di 1/8. A maggior ragione se ho accelerazioni anche lungo la verticale.

Morale?

Io terrei per le travi assolutamente quello che mi dice il codice di calcolo, mentre per i nodi e pilastri passerei a "giocare" con la gerarchia.

Ovviamente evitando sempre le rotture fragili, come fa intendere il successivo commento anonimo.

Cosi' almeno ho compreso al capitolo 2.4 e 4 del testo Petrini Pinho Calvi "Criteri di progettazione Antisismica degli Edifici" - IUSS Press.

;-)
Inviato a poa il: 2011-05-15T12:21:50+00:00.
Domenica 2011-04-17 15:23:04+00:00
[120°] L'AZIONE SISMICA IN ZONA 4
[English]

Neppure il fiato per una battuta d'avanspettacolo...
Via agli argomenti del post:

- la regola tecnica per le zone a bassa sismicita'
  un quesito semplice semplice per ricordare ai piu' di essere
  sempre in zona sismica

- certificazione vs. attestazione
  la difficile arte di saper usare i giusti termini
- la direttiva prodotti (CPD) va in pensione
  prepensionamento (annunciato) per la direttiva prodotti da
  costruzione



LA REGOLA TECNICA PER LE ZONE A BASSA SISMICITA'
Forse e' giunto il momento di scambiare con i lettori di POA alcuni tra i piu' significativi quesiti che mi sono capitati in questi anni di controlli sull'edilizia in zona sismica.

E comincio dall'ultimo che mi ha fatto un collega ingegnere (che ringrazio per la stima, ovviamente immeritata).

Ecco qua la domanda.

"Vorrei sapere se attualmente [N.d.R.: data del post] per gli edifici non strategici/rilevanti ricadenti in zona 4 vi e' l'obbligo di progettazione strutturale antisismica, e per quale motivazione.

Il problema mi si pone in quanto, decaduta il 30/06/2009 la circolare regionale 31.7.2008, teoricamente dovrebbe essere tornato in vigore l' allegato 2 alla D.C.R. n. 67 del 3/12/2003 secondo il quale: "(...) nei comuni ricadenti in zona 4 non e' previsto, al momento, l' obbligo della progettazione sismica.(...)".
"

Il quesito solo apparentemente e'... semplice. In realta' non lo e' affatto.

Primo perche' chi formula la domanda vuole sapere anche la giustificazione giuridica della risposta; secondo perche' - lo dico a sensazione - sono in molti a progettare e costruire edifici fuori norma.

Un inciso: il quesito verteva sul Veneto, ma nulla cambia per il restante territorio italiano.

Ed ecco la risposta.

"Le anticipo una cosa ovvia: il progetto e' nella piena responsabiita' del progettista, il quale, enucleate le azioni agenti per le varie situazioni di progetto, decide il tipo e le modalita' di verifica della sicurezza strutturale (azioni, combinazioni, metodi, etc. etc.).

Fatta questa premessa io credo sia fuori di dubbio che qualsiasi localita' del Veneto ricada in una qualche zona coperta dalla mappa accelerometrica allegata all'OPCM 3519/06.

Questa mappa, poi, e' di fatto l'allegato B alle NTC-2008.

In base a questa mappa la Regione Veneto avrebbe dovuto ri-classificare il territorio in zone, e se cio' fosse stato fatto avremmo scoperto che sarebbe sparita la zona accelerometrica 4.

Invece una pura capriola amministrativa tiene tuttora in vita nel Veneto le zone 4, solo per scopi amministrativi, e non piu' ai fini della sicurezza strutturale.


Cio' premesso, la necessita' di considerare le accelerazioni al suolo tra le azioni di progetto discende proprio dalle NTC-08. Anzi proprio le NTC-08 le propongono alcuni sconti computazionali: veda ad esempio il punto 2.7 per la zona 4 e le classi d'uso 1 e 2; oppure il punto 7 ancora una volta per la zona 4.

Ovviamente (a mio parere) intenda che in questi due ultimi casi citati dalle NTC-08 debba trattarsi di genuina zona accelerometrica 4, e non di zona amministrativa 4: cio' in quanto le NTC statali ignorano le capriole del legislatore regionale.

Quindi, ammesso che lei nel Veneto trovi una genuina zona accelerometrica 4, deve sapere che tra le situazioni di progetto da considerare c'e' anche quella sismica.

La questione poi della circolare che lei solleva, e' da avvocati.

In realta' la circolare citata non e' decaduta, perche' dovrebbe? Chiariva le cose in un determinato periodo storico.

La parte dell'allegato 2 che lei cita, inoltre, e' quella relativa al periodo transitorio scaduto l'8.11.2004 (in verita' prorogato per qualche mese, ad essere esatti).

Piuttosto dovrebbe citare la "procedura ordinaria" dell'allegato in questione. Ma anche questa parte la considero superata - da ingegnere - sempre dal testo delle NTC-08.

Tenga inoltre presente che lo stato ha competenza esclusiva, in materia di sicurezza e norme tecniche.
"


CERTIFICAZIONE vs. ATTESTAZIONE
L'italiano, per dirla con un mio amico filosofo, e' una lingua bellissima e ricchissima di infinite sfumature di significato.

Ma forse proprio per questo, se non se ne conosce le potenzialita', si finisce per fare un casino cosmico di termini e di impoverire il significato finale.

Da questo punto di vista e' meglio l'Inglese: spesso non dobbiamo scrivere una Divina Commedia, ma solo una relazione tecnica. Sintetica ed esaustiva.

Dunque, sappiamo in tanti la differenza tra certificazione, attestazione, dichiarazione, asseverazione? (Ne conoscete altre?)

Oggi POA ne propone due.

Certificazione: in genere la rilascia chi ha una rilevanza giuridica pubblica.
Deriva dal latino: certus facere, rendere certo, rendere -quindi- autorevole.

Quando si certifica qualcosa, la si crea con autorita', perche' si ha il potere di farlo. Di solito lo fa una amministrazione pubblica, ma anche un laboratorio ufficiale di prove...

Per chiarire ecco un esempio (triste). Il certificato di morte.

Lo rilascia l'anagrafe e quando l'amministrazione certifica la mia morte, allora vuol dire che per voi sono morto definitivamente, anche se fossi vivo. (In realta' potrei essere solo scomparso, ma trovarmi in una situazione di morte giuridica).

Attestazione: in genere la rilascia chi e' a conoscenza di qualcosa.
Deriva dal latino: a teste, che proviene dal testimone.

Con l'attestazione non si crea giuridicamente nulla, si testimonia una cosa accertata direttamente.

L'attestazione di conformita' di un prodotto rilasciata da un produttore/rappresentante attesta appunto delle qualita' che il produttore conosce perche' era presente al momento della creazione di quel particolare prodotto.

Non e' sempre detto che le cose siano chiare.

Infatti a modo di vedere di POA, il certificato di prevenzione incendi e' un po' troppo presuntuoso:
"Il CPI attesta che l'attivita' sottoposta a controllo e' conforme alle disposizioni vigenti in materia e alle prescrizioni dell'autorita' competente." (Vecchio D.P.R. 577/82).

Forse era piu' giusto chiamarlo Attestazione di Prevenzione Incendi: API.
Anche con buona pace dei Comandi VVF.


LA DIRETTIVA PRODOTTI (CPD) VA IN PENSIONE
Figuriamoci se alle Officine non ci sara' modo di tornarci su: la normativa di prodotto dovra' essere il futuro del tecnico specializzato in strutture.

Tuttavia sta per essere sostituita da un recente regolamento, self executing (non abbisogna cioe' di amenicoli nazionali per essere efficace).

Ve ne do' notizia e basta.

Lo trovate nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita' Europee del 4 Aprile 2011.

^ ^ ^
Mi rendo conto che gli argomenti meriterebbero ben piu' di un caffe' ristretto. Ma che volete: non ho piu' il tempo. L'asse delle t non c'e' piu'.

In attesa del prossimo post vi auguro un proficuo lavoro.
Vs. POA


[120°] GROUND ACCELERATION ACCORDING TO SEISMIC ZONE 4
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: unsorted; zonazione; cpd;
Commenti al post: 3
anonimo ha scritto:
Egregio POA,
non mi perdo nessuno dei tuoi post... complimenti.
Non sapendo come contattarti senza compilare noiose registrazioni ti scrivo qui (poi cancellarai il commento)

Nelle mie "pause camomilla" continuo a pensare con ansia alla gerarchia delle resistenze, e c'e' qualcosa che non mi torna.

Mi pongo la seguente domanda:
- Perche devo progettare pilastri piu' resistenti delle travi, se posso farli comunque resistenti a tutte le azioni (anche sismiche ed eccezionali)?

Potrebbe essere una idea per un post...

Saluti
Fabio

Inviato a poa il: 2011-04-19T19:00:36+00:00.
anonimo ha scritto:
Buongiorno Fabio,
mi prendo la liberta' di rispondere alla tua domanda, POA sicuramente non me ne vorra'!

La filosofia della gerarchia delle resistenze e' quella che la struttura non debba solo resistere alle azioni di progetto ma (anche in caso di azione eccezionali che superino lo SLV) attinga a tutte le risorse possibili di spostamento per garantire una rottura piu' possibilmente duttile.

In linea teorica la trovo molto intelligente, sarebbe interessante sapere se nella realta' poi i cinematismi che noi imponiamo con la GDR si realizzano davvero...
Inviato a poa il: 2011-04-28T12:27:03+00:00.
poa ha scritto:
Ma ci mancherebbe.
Siete a casa vostra.

Mentre fate, io vuoto i cestini...
Inviato a poa il: 2011-05-01T00:03:03+00:00.
Domenica 2011-04-03 12:41:34+00:00
[119°] I DESIGN APPROACHES DELLA PROGETTAZIONE GEOTECNICA
[English]

Alcune differenze di approccio nelle verifiche STR e GEO.
Ma neanche troppe.


I DESIGN APPROACHES DELLA PROGETTAZIONE GEOTECNICA
Confesso: la prima volta che ho sentito parlare di Desing Approach - 1 e 2 - ho provato un senso di disorientamento profondo. Accompagnato da un forte mal di testa.

Per molto tempo a seguire, il fatto di stare li' a leggere e rileggere il capitolo 6 delle NTC-2008 non produceva alcun beneficio.

Infatti (in accordo con l'architettura del mio cerebro) star li' a memorizzare tecniche e tecniche di calcolo non compete neppure alla lontana con l'apprendimento profondo ed appagante che quasi sempre veicola attraverso l'intuizione.

Insomma, c'era bisogno d'un flash ingegneristico sulla via di Damasco.

E cosi' e' stato anche se ora mi vergogno un po' per la semplicita' di cio' che dovevo scoprire.

La verita' era li' che mi rideva, chiara come il sole. Da sempre.

I termini chiave della questione sono: Design Approach 1 con le combinazioni 1 e 2 (DA1.1 e DA1.2) e Design Approach 2 (DA 2).

Questi termini suonano nuovi in geotecnica ed alquanto ostici, fondamentalmente per due motivi:

1) le NTC-2008 traspongono gli Eurocodici nel contesto nazionale spesso perdendo per strada la chiarezza della norma europea;

2) il concetto di Design Approach c'e' anche nello studio degli stati limite STR, solo che il senso pratico degli strutturisti ha fatto si' che riducendosi a solo "un" Design Approach, questo non si percepisse piu' in modo esplicito.

Vediamo in termini piani.

Per un dato Design Approach geotecnico si comprende bene sia la presenza dei coefficienti gamma sulle azioni (colonne A1 e A2 della Tabella 2.6.I delle NTC-2008, per capirci) e sia la presenza dei coefficienti gamma sui materiali (colonne M1 e M2 della Tabella 6.2.II).

E difatti questo e' proprio il metodo dei coefficienti parziali a cui siamo sempre stati abituati (dico per dire) nelle verifiche di tipo STR: gammaF aggrediscono le azioni, gammaM aggrediscono i materiali, con la solita condizione di sicurezza finale: Ed < Rd.

Ma da dove la necessita' di avere i gamma sulle resistenze? e quindi, perche' le colonne R1 R2 R3 di Tabella 6.4.I?

Semplicemente perche' le verifiche di tipo GEO sono pensate in questo modo:

Ed < R / gammaR
Anche le verifiche di tipo STR potrebbero essere pensate in questo modo, ma cosi' non e' perche anziche' usare gammam (coefficiente di sicurezza sul materiale) si preferisce impiegare gammaM (coefficiente di sicurezza sul materiale e - contemporaneamente - sul modello di calcolo).

That's all.

Per chi volesse verificare con cognizione di naso, c'e' l'eurocodice 0 (io ho qui la UNI EN 1990:2004): punto 6.3.5, dove si tratta delle resistenze di progetto; formule (6.6) (6.6a) (6.6b) (6.6c).

Lo strutturista puo' trarne grande giovamento psicosomatico abbinandone la lettura all'appendice A1.3 dello stesso eurocodice (per le azioni), ed ai punti 2.4.6.2 (per i materiali) e 2.4.7.3.4.1 (per i Design Approaches) dell'EN 1997-1.

Dove si scoprira' che esiste pure il Design Approach 3.
Ma stavolta senza mal di testa.

^ ^ ^
Quest'oggi caffe' ristretto.
Ma so che molti tra voi apprezzano i gusti brevi ed intensi.

Vi auguro quindici giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA


[119°] DIFFERENT DESIGN APPROACHES IN GEOTECHNICS.
No english version for this post... sorry
Autore: poa
Parole chiave: geotecnica; ntc; stati limite; ntc-2008;
Commenti al post: 0
Martedi' 2011-03-15 23:18:25+00:00
[118°] TERREMOTO CON MAGNITUDO 9,0 SULLA COSTA EST DI HONSHU, GIAPPONE
[English]

Ecco gli argomenti del post:

- terremoto di magnitudo 9,0 vicino alla costa orientale dell'Isola di

  Honshu, Giappone (11 Marzo 2011 05:46:23 UTC)
  un profilo non tecnico del terremoto direttamente dall'istituto americano

  USGS
- il destino dell'asse terrestre
  divagazioni semi-serie di Meccanica Razionale
- la centrale atomica di Fukushima gia' nota alle Officine
  la centrale di Fukushima era gia' nota ai lettori di POA
- Google crisis response
  un progetto di Google per rispondere al terremoto del Giappone
- NISA: Nuclear and Industrial Safety Agency
  notizie direttamente dall'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare


TERREMOTO DI MAGNITUDO 9,0 VICINO ALLA COSTA ORIENTALE DELL'ISOLA DI HONSHU, GIAPPONE (11 MARZO 2011 05:46:23 UTC)
Il terremoto di Tohoku dell'11 Marzo 2011 di magnitudo 9,0, vicino alla costa orientale di Honshu, Giappone, e' avvenuto per lo scontro - sopra o nelle vicinanze della relativa zona di subduzione tettonica - tra la Placca del Pacifico e la Placca del Nord America (vedi foto sottostante, a sinistra).


tettonica
Alla latitudine di questo terremoto la Placca del Pacifico si muove approssimativamente verso ovest rispetto alla Placca del Nord America con velocita' pari a 83 mm/anno.

La Placca del Pacifico spinge la parte profonda del Giappone in corrispondenza della Fossa del Giappone, ed essa stessa sprofonda verso ovest sotto la Placca dell'Eurasia.

La localizzazione, la profondita' ed il meccanismo focale del terremoto in questione sono coerenti con un movimento compressivo di faglia inversa associato a subduzione tettonica, tipico di questo margine di placca.

Da notare che alcuni studiosi dividono questa regione in piu' micro-placche, e che tutte assieme sono responsabili dei moti relativi tra le placche piu' grandi: del Pacifico, del Nord America e dell'Eurasia. Queste micro-placche includono la micro-placca Okhotsk e la micro-placca Amur che sono rispettivamente parte della placca del Nord America e parte della placca dell'Eurasia.

Il terremoto dell'11 Marzo era stato anticipato da una serie di scosse-precursori durante i precedenti due giorni, a cominciare da Martedi' 9 Marzo con un evento di Magnitudo 7,2 localizzato a circa 40 km dal terremoto dell'11 Marzo, per continuare nello stesso giorno con altri tre terremoti di magnitudo maggiore di 6.

A partire dal 1973 la Fossa del Giappone ha registrato 9 terremoti di magnitudo uguale o maggiore di 7. Tra questi il maggior terremoto - con magnitudo 7,8 - si verifico' nel Dicembre del 1994, a circa 260 km a nord dell'evento dell'11 Marzo, e causo' 3 morti e almeno 700 feriti. Nel Giugno del 1978 un altro terremoto di magnitudo 7,7 a 35 km a sud-ovest causo' 22 morti ed oltre 400 feriti.

Grandi terremoti sottomarini si sono succeduti nella stessa zona di subduzione tettonica nel 1611, 1896 e 1933 con conseguenti grandi onde di tsunami sulla costa di Sanriku, nel Giappone del Pacifico nord orientale.

Tale costa e' particolarmente vulnerabile alle onde di tsunami a causa della presenza di molte insenature capaci di amplificarne le onde e provocare profonde inondazioni.

Nel 1896 un analogo terremoto di subduzione tettonica di magnitudo 7,6 provoco' onde di tsunami alte 38 metri ed un tributo di 22.000 vittime. Il 2 Marzo 1933 un terremoto di magnitudo 8,6 provoco' sulla costa di Sanriku onde di tsunami alte 29 metri e causo' oltre 3.000 morti.

Il terremoto dell'11 Marzo 2011 puo' considerarsi una catastrofe rara.

Esso ha di gran lunga surclassato i terremoti succedutisi nel ventesimo secolo nella parte piu' a sud della Fossa del Giappone. Un terremoto simile puo' essere considerato quello del 13 luglio 869, allorquando la zona del Sendai fu spazzata via da un grande tsunami che gli studiosi giapponesi hanno potuto riconoscere da memorie scritte e dagli "sand sheet" [N.d.T.: depositi sabbiosi piani].

Nell'area di questo terremoto sono ora da attendersi continue ridistribuzioni di tensioni e conseguenti scosse di assestamento. La localizzazione ed il momento temporale di accadimento di tali scosse non puo' essere previsto. Il loro numero e' destinato ad aumentare, in corrispondenza della frattura generatasi con la scossa principale. Ma la loro frequenza e' destinata a diminuire col trascorrere del tempo dalla scossa principale. Tuttavia il fenomeno di attenuazione puo' essere caratterizzato da nuovi fenomeni
violenti di assestamento.

La probabilita' del verificarsi di grandi terremoti in aree lontane a nord dell'Isola di Honshu rimane inalterata anche successivamente il terremoto dello scorso 11 marzo.

(Traduzione della pagina web:
http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/eqinthenews/
2011/usc0001xgp/#summary

nella versione pubblicata il 15 Marzo 2011,
a cura di Premiate Officine Antisismiche)


IL DESTINO DELL'ASSE TERRESTRE
Stavolta ci si butta anche POA.

E' di qualche ora dal terremoto la notizia che l'asse terrestre si e' spostato, conseguentemente al sisma, di ben 10 cm.

Anzitutto mi sorprende la tempestivita' e l'estrema accuratezza della misura, anche se francamente con la notizia in mano non capisco come devo disegnare l'asse spostato di 10 cm. Parallelamente a se stesso? Senza che si sia inclinato?

Sono andato a rispolverare il vecchio testo di Meccanica Razionale e leggo:
"durante il moto di un sistema materiale il derivato rispetto al tempo del momento delle quantita' di moto rispetto ad un polo fisso o coincidente col baricentro uguaglia il momento risultante delle forze esterne rispetto allo stesso polo".

Siccome il momento delle forze esterne non e' cambiato dopo il terremoto (Nobel piu' Medaglia Fields a chi "misura" il contrario), la derivata temporale totale del momento delle quantita' di moto dovrebbe aver mantenuto la sua forma analitica originaria.

Il che significa che la seconda equazione cardinale della dinamica dei sistemi particellari,applicata al globo terrestre, sarebbe rimasta immutata.

Perche' allora dovrebbe mutare l'asse di rotazione?

Se non ci arrivo anch'io... dev'essere perche' sono passati troppi anni da quell'esame universitario.


LA CENTRALE ATOMICA DI FUKUSHIMA GIA' NOTA ALLE OFFICINE
Sfido chiunque, anche un geometra (boutade), a progettare - senza barare - una centrale atomica che venga giu' con un terremoto di magnitudo 9,0.

Impossibile. Non verra' mai giu'.

Vuol dire che qui il punto debole e' l'impianto, non la struttura.

D'altra parte, se sul muro di una centrale atomica vedete una macchia di bagnato: a) chiamate l'idraulico per uno stato limite di esercizio non verificato in un bagno, oppure b) scappate via come matti per il superamento di uno stato limite ultimo?


GOOGLE CRISIS RESPONSE
Il senso umanitario e civico di un gigante.


NISA: NUCLEAR AND INDUSTRIAL SAFETY AGENCY
Se si vuole seguire in diretta le notizie della centrale di Fukushima, senza il filtro dei giornali o tv, si possono leggere i bollettini della NISA, l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ed industriale.

E' un po' la nostra ENEA.

Se leggete il bollettino del 14 Marzo 2011 19.30, trovate ad esempio - a pagina 3 - che effettivamente la TEPCO sta pompando acqua di mare entro il serbatoio di contenimento primario.

In attesa di chiarirci se tale serbatoio sia quello piu' interno o quello piu' esterno al nocciolo di combustibile nucleare, veramente e' da pensare - con gli americani - che ormai si sia alla frutta.

Tuttavia si comprende che si sta lavorando con tutte le forze.

La speranza e' che non accada la tragedia finale.

^ ^ ^
Post terminato. Tra i piu' brutti.

Spero di ritrovarvi tutti, tra quindici giorni, con l'animo piu' sereno.


[118°] MAGNITUDE 9.0 EARTHQUAKE NEAR THE EAST COAST OF HONSHU JAPAN (2011 MARCH 11 05:46:23 UTC)
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: terremoto; rischio nucleare; tettonica; giappone 2011;
Commenti al post: 3
anonimo ha scritto:
Sto seguendo gli avvenimenti mediante questo post de "il post":
http://www.ilpost.it/2011/03/14/giappone-tsunami-centrali-nucleari/

estraggo alcuni interventi che mi sembrano interessanti:

Asse terrestre:
una spiegazione che mi sembra abbia una certa dose di scientificita' l'ho trovata qui:
http://www.ilpost.it/2011/03/13/terremoto-spostamento-asse-terrestre/

Centrale nucleare: sempre del medesimo autore, segnalo questo:
http://www.ilpost.it/amedeobalbi/2011/03/15/un-po-di-cose-che-so-sulle-centrali-nucleari/

Cosa e' successo:
http://www.msnbc.msn.com/id/42037498/ns/world_news-asia-pacific/

Infine ecco cosa sta succedendo:
http://www.nytimes.com/interactive/2011/03/12/world/asia/the-explosion-at-the-japanese-reactor.html?ref=asia

Roberto
Inviato a poa il: 2011-03-16T08:43:56+00:00.
poa ha scritto:
Link estremamente interessanti.

A buon rendere Roberto ;-)
Inviato a poa il: 2011-03-16T19:49:11+00:00.
anonimo ha scritto:
Con il presente si entra temporaneamente nel mondo delle segnalazioni dalla rete. Un sito individuato casualmente in tour nel Web. Questi presenta il POA-blog tra SITI INTERESSANTI da visitare.

http://www.ingegneriaedintorni.com/p/nel-web.html

Bye

Rib ing
Inviato a poa il: 2011-03-16T20:53:14+00:00.
Mercoledi' 2011-03-02 23:46:29+00:00
[117°] COMING SOON...
POA ha bisogno di riallineare i tempi e le durate di pubblicazione dei post, ultimamente un po'... irregolari.
Il prossimo post e' per il 15 p.v.
Sorry.
Autore: poa
Parole chiave:
Commenti al post: 0
Martedi' 2011-02-15 21:41:00+00:00
[116°] TENSIONI AMMISSIBILI vs. STATI LIMITE - quinta puntata
[English]

Questa settimana il lavoro mi ha preso a cannonate. Letteralmente a cannonate.
Ho gia' ordinato una Berta.


TENSIONI AMMISSIBILI vs. STATI LIMITE (quinta puntata)
Diversita' tra metodo agli stati limite e limit-design
(Le altre puntate: 4a, 3a, 2a, 1a)
E' da tanto tempo che tengo questo appunto per me, chiuso dentro una pen-drive. Senza il convincimento di darlo alle Officine.
Forse perche' contiene piu' dubbi che certezze...
Ma vediamo.
Ormai e' assodato che chiedersi quale sia l'ultima configurazione sicura di una struttura equivale - generalmente - ad investigare oltre la configurazione elastica.
In effetti, capita anche che lo stato elastico non sia affatto una buona base di partenza per un modello completo ed affidabile atto ad indagare la sicurezza. E questo perche' se una struttura non ne puo' piu', spesso e' gia' da molto che e' uscita dal suo dominio elastico.
Ma indagare le configurazioni sicure (ovviamente per non superarle) pone una questione originale.
A che punto (decidiamo che) una struttura non e' piu' sicura?
Nel metodo agli stati limite, pare che la questione sia stata risolta in modo del tutto convenzionale.
S'e' detto: quando un solo punto della fibra di materiale e' deformata oltre il consentito, in una sola sezione, allora l'intera struttura e' rotta.
Esempio: per strutture lineari, se il materiale e' sufficientemente deformato in un solo punto di una sola fibra, allora si considera rotta l'intera sezione. Ed allora tutta la struttura e' rotta.
Se in una trave iperstatica di cls una sezione presenta deformazione dell'acciaio superiore a 1% ovvero deformazione del calcestruzzo superiore al 0,25%, allora quella sezione e' rotta. Allora tutta quella struttura e' rotta.
E non importa che sia rotta solo una sezione, tra le infinite sezioni a disposizione, e magari di una struttura iperstatica con molte riserve di resistenza a disposizione.
La questione pare rilevante.
Al riguardo ricordo cosa si legge nel "Progetto agli stati limite delle strutture in c.a." (A. Migliacci F. Mola, 1985):
"(...) nello spazio delle sollecitazioni, allorche' almeno in una sezione la sollecitazione di progetto (N,M)Sd esce dal dominio resistente di progetto (N,M)Rd, la misura della sicurezza non risulta piu' positiva. Operando in questo modo, si perde di vista un poco il concetto consueto di situazione limite della struttura - situazione che viene fatta corrispondere al collasso della struttura stessa sotto un determinato livello delle azioni - per cui le misure del tipo (Sd <= Rd) vengono ad acquistare in parte un carattere di convenzionalita'.".
Un "poco"? A POA pare un bel "tanto".
Ed e' con molto piacere che ho ritrovato lo stesso concetto in un testo alquanto piu' recente: le NTC-2008, anzi nella circolare applicativa delle NTC-2008, dove al punto C6.2.3.1 si legge testualmente:
"Nelle verifiche rispetto agli stati limite STR, ci si riferisce in genere al raggiungimento della crisi di una delle sezioni della struttura, senza pervenire necessariamente alla determinazione di un meccanismo di collasso, o alla valutazione della distanza da esso.".
Vorrei al riguardo portare l'esempio di una trave di cls doppiamente incastrata.
Non mi e' impossibile immaginare una sollecitazione in grado di rompere a taglio la sezione di mezzeria, lasciando integra ogni altra sezione. (Se serve si puo' anche immaginare la trave a rigidezza variabile lungo l'asse.)
Bene, raggiunta la sollecitazione ammessa per la sollecitazione ultima di taglio, non credo di dire un'eresia se ritengo che la trave non sia labile e che possa ancora svolgere una qualche funzione strutturale.
Tuttavia per il metodo di verifica agli stati limite, poiche' la trave ha una sezione rotta, allora tutta la trave e' fuori servizio, o non sicura, o non verificata nella sua sicurezza, o collassata.
Credo che sia proprio qui la differenza concettuale tra metodo agli stati limite e limit-design.
Nel limit-design, o piu' nostranamente metodo di verifica a rottura, e' la struttura ad essere veramente rotta, a presentare nuove labilita'.
Nel metodo agli stati limite, invece, non e' assolutamente detto che la struttura, una volta deciso che sia rotta, sia pure labile o globalmente collassata.
E questa, mi pare, e' una questione rilevante per la cultura di chi progetta e realizza strutture.

Alla prossima.
Vs. POA

[116°] ADMISSIBLE TENSIONS METHOD vs. LIMIT STATES METHOD - 5th part
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: stati limite; tensioni ammissibili;
Commenti al post: 2
anonimo ha scritto:
Non e' il posto giusto, ma avevo piacere segnalare questo video riguardante lo sciame sismico in giappone....
Impressionante!!

http://www.youtube.com/watch?v=xylDxj6-9dY&feature=player_embedded
Inviato a poa il: 2011-03-15T12:24:02+00:00.
poa ha scritto:
Carissimo Anonimo

ci ho messo un po' a capire cosa intendevi con "non e' il posto giusto".

...ma se non lo pubblichi alle Officine...?

Poi ho capito che ero moolto in ritardo :-(

Bellissima segnalazione.

E' impressionante e stupefacente allo stesso tempo.

Grazie.
Inviato a poa il: 2011-03-15T23:58:33+00:00.
Martedi' 2011-02-01 23:09:57+00:00
[115°] LA SALDATURA DI QUALITA' (5a puntata)
[English]


Il ciclo di puntate sulla "saldatura di qualita'" che le Premiate, grazie a Marco, hanno potuto regalare ai lettori sta volgendo al termine.

Ricordiamo brevemente i caposaldi del percorso sin qui
fatto per definire compiutamente cosa il progettista di saldature di forza debba conoscere (e rispettare) affinche' il prodotto finale abbia le caratteristiche di processo di qualita':

- processo speciale che richiede una prequalifica (validazione di processo)

- sistemi di saldatura (tecnologie)

- qualificazione delle procedure (WPS, WPAR) e del personale

- la certificazione per l'officina di saldatura (UNI EN ISO 3834)

I regalissimi ricevuti stavolta sono tre esempi di altrettanti documenti tipo piu' volte citati nel percorso e che POA regala a sua volta ai lettori a titolo - come di consueto - di quanti di conoscenza.

Buon download.


LA SALDATURA DI QUALITA' (5a puntata)
Esempi di documentazione
di Marco Torricelli

Esempio di WPS sviluppata in accordo alla UNI EN 15609-1, limitatamente al processo di saldatura ad arco

Esempio di WPAR sviluppata in accordo alla UNI EN ISO 15614-1

Esempio di referto di controllo non distruttivo su saldatura, conforme alla vecchia UNI EN 1290


(mt)
^ ^ ^
Le puntate precedenti:
1a puntata: "Il processo speciale"
2a puntata: "I piu' comuni sistemi di saldatura"
3a puntata: "La qualificazione delle procedure e del personale"
4a puntata: "La Certificazione UNI EN ISO 3834"


L'autore:
Marco Torricelli


[115°] Welding technology as quality process (5th part).
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: acciaio; saldatura;
Commenti al post: 0
Sabato 2011-01-15 12:12:00+00:00
[114°] FINANZIAMENTI (POCHI) PER MICROZONAZIONI ED INTERVENTI
[English]

Ecco gli argomenti da cui ripartire:

- il Veneto e la semplificazione delle procedure antisismiche
  con una proposta di legge il Veneto cerca di semplificare le procedure per gli interventi

  in zona sismica
- contributi 2010 per microzonazioni
  le regioni avviano le procedure di assegnazione dei contributi statali 2010: l'esempio

  del Veneto per le indagini di microzonazione sismica
- contributi 2010 per rafforzamento locale / miglioramento

  le regioni avviano le procedure di assegnazione dei contributi statali 2010: l'esempio
  del Veneto per gli interventi di rafforzamento e di miglioramento sismico
- il TAO di POA
  considerazioni d'un ingegnere all'approssimarsi della vecchiaia


IL VENETO SEMPLIFICA LE PROCEDURE ANTISISMICHE

Come in molte altre regioni italiane anche il legislatore veneto scende nell'Agora' sismica per tentare di semplificare la burocrazia nel settore (sostanzialmente) dell'edilizia.

Lo fa col progetto di legge 126.

[12-2-2011: download copia da POA]

[19-1-2011 Ultim'ora: mi pare tutto ok.]

[18-1-2011 Ultim'ora: un lettore di POA mi segnala con un commento che il link non e' piu' attivo: e' rimasta solo la scheda tecnica della proposta. Cio' e' un grosso guaio perche' quel testo e' molto importante sul piano tecnico. Aspettiamo un attimo per vedere se riappare.]

La proposta fa il verso alla analoga operazione dell'Emilia Romagna, senza averne la dimensione elefantiaca.

La proposta e' sorprendentemente molto snella: due soli articoli.

E persegue un obiettivo sacrosanto: togliere alcuni controlli a delle realizzazioni di edilizia che alla fine rischierebbero di costare di piu' per procedure autorizzative che non per mera esecuzione.

Tuttavia pare qui alle Officine che la proposta abbia bisogno di qualche miglioramento.

Anzitutto all'articolo 1.

Infatti non e' vero che le strutture elencate non abbiano rilevanza per la pubblica incolumita'. Ce l'hanno eccome. Bisognerebbe solo chiarire, invece, che non e' richiesto alcun controllo regionale.

Per queste strutture poi, il progetto edilizio e strutturale e' un tutt'uno: quindi perche' abolire il deposito che di fatto c'e' per forza (in comune)?


Quindi l'articolo 2.

Secondo POA va stralciato tout-court perche' investe la sfera delle competenze esclusive dello stato (sicurezza, norme tecniche, qualita' dei prodotti, garanzia della concorrenza) e perche' mette il naso su questioni che ormai sono state attratte nella sfera del legislatore europeo.

Gli allegati A e B, poi, li riporterei a quelli emiliani
.

L'allegato C andrebbe invece stralciato perche' non serve a nulla se non a fare casino, ed e' pure zeppo d'imprecisioni (i certificati del sistema di marcatura CE non si chiamano "d'origine", ma "di conformita'" e non possono essere depositati assieme alla dichiarazione col progetto, perche' si raccolgono solo a fine lavori).

Insomma POA la norma la riscriverebbe cosi':

1. Dopo l'articolo 66 della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 e' aggiunto il seguente articolo:
"Art. 66 bis - Esclusioni
1. Sono esclusi dall'obbligo di controllo preventivo, autorizzazione d'inizio lavori e verifica finale di conformita' di competenza regionale i progetti e le opere relative alle strutture elencate negli allegati A e B alla presente legge.
2. Il comma 1 si applica a tutto il territorio della regione.".

2. Alla
legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 sono aggiunti infine gli allegati A e B.

Stop.

Restano ferme ovviamente le responsabilita' dei progettisti.


Con i migliori auguri (e scongiuri) per il successivo controllo di merito da parte del Governo.


CONTRIBUTI PER MICROZONAZIONI
Questo, e l'argomento successivo, si riferiscono all'ordinanza 3907/10 di cui trovate l'annuncio nel precedente post.

L'esempio che si riporta e' quello relativo al Veneto, ma ritengo che l'ordinanza di finanziamento trovi applicazione - attualmente - un po' in tutta Italia.

Relativamente al Veneto sono stati attivati due canali di finanziamento (sono ancora da definire le disponibilita') con un bando regionale che scade a Febbraio di quest'anno.

Con riguardo agli interventi di microzonazione i beneficiari saranno le amministrazioni comunali con Ag > 0,125g (se siete sindaco di un comune del veneziano, lasciate perdere: non e' il vs. momento).

Un'osservazione:
- non mi e' chiaro se si incentiva lo studio per nuove espansioni o per studiare aree a forte densita' dell'edificato non antisismico.

I ferri del mestiere per il tecnico comunale che decide di far domanda sono:

1) l'ordinanza 3907/10
2) il bando
3) gli indirizzi e criteri per la microzonazione sismica
4) la disciplina regionale per lo studio di compatibilita' sismica


CONTRIBUTI PER RAFFORZAMENTO LOCALE / MIGLIORAMENTO
Questo e' invece il secondo canale di finanziamento statale, declinato secondo il modo di vedere di noi polentoni.

Il bando ha varie scadenze: la prima e' a fine Gennaio.

Sono ammesse proposte per rafforzamenti locali (che non so cosa sono) e per interventi di miglioramento (cfr. NTC-2008).

La regione girera' a Roma solo le richieste avanzate dai comuni (sempre quelli con
Ag > 0,125g) e non quelle dei privati.

Vedo che sono esclusi gli altri enti pubblici. Speriamo non nascano misunderstandings nel confronto con gli elenchi dei possibili beneficiari riportati invece nell'ordinanza 3907.

Qui i ferri del mestiere
per il tecnico comunale che decide di far domanda sono:

1) l'ordinanza 3907/10
2) il bando
3) NTC-2008 e Circolare applicativa


IL TAO DI POA
Va bene, anzi, benissimo che si cerchi di semplificare.

La semplicita' e' ancella dell'eleganza.

Pensate ad esempio alla matematica, dove l'eleganza si sposa col principio che non deve esserci una sola parola in piu' .

(Poco importa se l'allievo non capisce un'acca).

Tuttavia (e lo sa bene il matematico) semplificare per raggiungere la purezza del Quanto Basta (q.b.) non e' cosa ...semplice.

Occorre provare e riprovare, con umilta', con sempre il rischio di buttare acqua e bambino assieme.

Al popolo-bue bisognera' pur dire che qualche controllo serve alla sicurezza, altrimenti per risparmiare verra' indotto a rinunciare a cose come... l'ABS, l'ESP e perche' no: i freni.

Con le case e' la stessa cosa: il prezzo di una casa comprende gia' tutto, compreso il costo dei controlli ed escluso il solo lusso.

Attenti quindi a rinunciare a certe cose. Per pagarle lo stesso.

^ ^ ^
Molto bene. Il primo caffe' del 2011 e' terminato.

Qualche scricchiolio d'ossa dovuto all'eta' non piu' verde, ma si e' ripartiti.

Come sempre arrivederci al prossimo post e... buon lavoro.
Vs. POA


[114°] Public funds for Microzoning Studies and antiseismic restorations.
No english version for this post... sorry.
Autore: poa
Parole chiave: regione; finanziamento; semplificazione normativa;
Commenti al post: 3
anonimo ha scritto:
Ciao POA scusami, ma il progetto di legge 126 non si apre o almeno manca dei documenti relativi. Non riesci a fare un link al tuo sito?
Grazie e scusami del disturbo
Inviato a poa il: 2011-02-11T15:31:22+00:00.
anonimo ha scritto:
Ciao Poa e' vero, il progetto di legge 126 non contiene piu' i documenti correlati, fra cui ricordo il file pdf delle opere prive di rilevanza.
Riesci a linkarle tu? O come faccio ad averle?
Saluti Alessandro
Inviato a poa il: 2011-02-11T18:54:24+00:00.
poa ha scritto:
http://files.splinder.com/417c79113b2d332a3471f490fc719271.pdf

L'url al testo originariamente pubblicato in internet (che pare non funzionare piu') era il seguente:

www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/pratiche/9/pdl/PDL_0126/1000_5Ftesto_20presentato.pdf

;-)

Inviato a poa il: 2011-02-12T00:17:14+00:00.