domenica 8 dicembre 2013

[171°] LA PROTEZIONE E LA RIPARAZIONE DELLE STRUTTURE DI CALCESTRUZZO - III

Come promesso e pianificato ecco l'ultima puntata di Marco, la terza, su La protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo.


IL PIANO DEI CONTROLLI - di Marco Torricelli   (terza e ultima puntata)

Gli avevamo chiesto di capire meglio la filosofia della EN 1504 toccando con mano un esempio di piano dei controlli.

Esempio di Piano dei Controlli.

E come al solito gli ho rivolto una domanda di chiarimento:

[POA]
Ho solo bisogno di chiederti una postilla, fin da subito. Come hai fatto a suo tempo per il PQ: potresti chiarire con poche parole che fine fa il capitolato speciale in questo nuovo sistema o modo di procedere che dir si voglia?

Ho quasi l'impressione che il capitolato speciale serva ottimamente agli stessi scopi, ma che sia pero' uno strumento che mostra tutti i suoi anni. 

Tuttavia mi pare un peccato non riconoscerne l'importanza.

Che mi dici?


[MT]
Il capitolato speciale di appalto rimane il testo di riferimento su base progettuale.
Il Piano Qualità e il Piano di controllo devono essere fatti sulla base delle indicazioni contenute nel capitolato.

Voglio dire, per esempio, che i controlli che trovi nel Piano dei Controlli sono quelli che derivano da norme, leggi e capitolato. Il capitolato è sostanzialmente "legge" per la commessa.
Il Piano dei Controlli deve contenere le prescrizioni di legge e di capitolato applicabili ai controlli sulle forniture e sulle lavorazioni.

In maniera sintetica i concetti sono questi. Quindi il capitolato non sparisce ma anzi è il documento principe per stendere il PQ e il PControlli.


Per questo bisogna che il capitolato sia fatto bene ed aggiornato con le ultime normative. Altrimenti lasci adito a dubbi e riserve.


Mi pare illuminante. No?

Ma prima di lasciarvi del tutto metto il link all'ultimo articolo di Marco pubblicato su Edil Tecnico: uno stargate su altrettante chicche...
^   ^   ^

In attesa di scambiarci gli auguri di Natale, un grosso grazie all'Autore di queste puntate e, per tutti, 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

Le altre puntate: 1 - la norma EN 1504
                            2 - il piano della qualita' 

[ 171°] PROTECTION AND REPAIR OF CONCRETE STRUCTURES - 3rd part
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domenica 3 novembre 2013

[170°] LE STRUTTURE PERIFERICHE DEL MIBAC(T)

Le colonne del Tempio stanno ondeggiando. Meglio andare subito agli argomenti del post.

Ecco:

- chi siamo? il MIBAC
  un viaggio nell'organizzazione periferica del Ministero dei beni
  e delle attivita' culturali e del turismo
- il regime giuridico dei beni culturali ai fini antisismici
  alcune questioni sui rapporti tra O.P.C.M. 3274/03 e beni 
  culturali tutelati
- il manuale 'Chiese'
  il manuale on-line per compilare la scheda di rilievo del danno
  agli edifici di culto tradizionali


CHI SIAMO? IL MIBAC
Addentrarsi nel meandri del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e' come sedersi giu' ad un narghile' gigante e tirare roba buona.

Ci si perde. E non si torna piu'.

Anzi, prima di leggervi questo post, siccome vi voglio bene, guardatevi prima questo comic che parla del Lasciapassare A 38, naturalmente in termini rigorosamente amministrativi... [durata: 10'].

Fatto? Bene. Cominciamo.

Correva il quart'anno della XIII legislatura della repubblica. E fu col primo Governo D'Alema che il governo italiano si diede l'organizzazione che nel bene o male presenta (piu' o meno) ancora oggi.

E gia' l'On. Bertinotti aveva da qualche settimana fatto cadere il primo governo Prodi, perche' non abbastanza di sinistra, che il Presidente Ciampi emanava il decreto legislativo 300/99.

E' appunto questo decreto legislativo 300 che ri-disegna il 'meccanismo' del piu' alto livello amministrativo dell'azienda-stato: il Governo.

In effetti a volerci mettere il naso, si scopre come lo stato desiderava organizzarsi e come voleva funzionare. E pure si scopre come nel corso degli anni seguenti, lotte intestine stile Richelieu, appetiti personali stile Borgia, o crisi finanziarie stile spread, abbiamo allontanato la 'macchina' dall'originario disegno.

Salto tutto. Ovviamente.

Oggi basta l'artico 54-modificato di questo decreto a dire come e' fatto il MIBAC.

A dire il vero l'acronimo e' scorretto, giacche' si chiama ormai Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo. Ma tant'e'.

Lo si puo' saggiare tramite il Web.

Proviamoci.

La homepage del Ministero e' piuttosto interessante e, se si sa gia' come funzionano le cose, pure facile da navigare. Altrimenti auguri.

Ben nascosto sotto la voce di menu' Ministero si riesce a trovare il link all'organizzazione che fortunatamente si chiama Struttura Organizzativa.

Una volta raggiunta la pagina sull'organizzazione, si hanno due alternative: una digressione da paura sull'organigramma, ovvero andare direttamente alla sezione della pagina che elenca gli Organi periferici del Ministero.

E qui finalmente troviamo le Direzioni regionali per i beni architettonici e paesaggistici che ci interessano in questo post.

Ogni regione ne ha una di Direzione, e tra i compiti di queste potentissime unita' organizzative del Ministero, affidate ad un Direttore regionale, troviamo esserci:

  • l'esercizio sulle attivita' degli uffici di cui all'articolo 16 [N.d.POA: le Soprintendenze] (...), dei poteri di direzione, indirizzo, coordinamento, controllo (...);
  • il rilascio del parere di competenza del Ministero, anche in sede di conferenza  di servizi, per gli interventi in ambito regionale, che riguardano le  competenze di piu' soprintendenze di settore;
  • l'adozione, su proposta del soprintendente e previo parere della regione (...) la dichiarazione di notevole interesse pubblico relativamente ai beni paesaggistici, ai sensi dell'articolo 141 del Codice dei beni culturali e paesaggistici.
Ce n'e' che basta, no?

Io sarei polentone quindi clicco su Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, ma ognuno ha il suo link regionale.

Il mio link non porta direttamente alla homepage della Direzione per il Veneto, ma piuttosto nell'anticamera, o meglio, trattandosi di beni culturali, dovrei dire, nel pronao.

Il vero salottino buono della Direzione si trova al sito indicato (per fortuna, stavolta bene) come http://www.veneto.beniculturali.it

Tuttavia neppure il salottino buono mi gusta, perche' il vero soggiorno e' sotto il link La Direzione regionale

Deo gratias.

La paginetta e' abbastanza pulita e gradevole. Almeno questa.

In alto a destra un bel link alla voce Normativa e disposizioni vi porta a spasso per le norme di settore, tra cui si trova la Perla di Labuan: le Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale - allineate al DM 14 gennaio 2008, recante Norme tecniche per le costruzioni

State seduti: il link e' orfano, lo so. Le direttive le trovate qui.

Pero', ascoltatemi, non dovete staccarvi dal narghile'... Promesso?

Se tornate ora indietro alla pagina della vs. La Direzione regionale sempre in alto a destra trovate il link Circolari, probabilmente secondo per difficolta' a trovarsi solo al Santo Graal.

Anche se non siete polentoni, v'invito a cliccarci su e stavolta a concentrarvi  sulla circolare 31 recante Verifiche sismiche del patrimonio culturale - Sintesi normativa e disposizioni correlate.-

Lo so: la circolare tratta di un argomento d'interesse nazionale. Pero' e' rivolta solo ai polentoni.

Questo e' il guaio causato da chi vuole il decentramento, il federalismo, l'otto volante centrifugo delle norme da campanile.

(E credete, questo non e' neppure il peggio.)

Su questa circolare, che si prefigura intrigante al pari delle Cronache di Narnia, POA tornera' nel prossimo post dedicato.
Tuttavia una considerazione:
  • non dovremmo aspettarci da una circolare, per di piu' regionale, nuovi adempimenti a carico dei cittadini;
  • in ossequio al criterio di semplicita' e chiarezza non dovremmo ritrovare cose gia' dette in altri documenti;
  • non dovrebbero essere dettate nuove disposizioni strettamente tecniche.
Fiducioso.

P.S. 1: per completezza di... viaggio lascio anche il link a due delle strutture piu' note a chi si occupa di restauro, tra quelle subordinate alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto: la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna e la Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.

P.S. 2: come si notera' le denominazioni di questi enti statali fanno chiaramente a pugni tra di loro.


IL REGIME GIURIDICO DEI BENI CULTURALI AI FINI ANTISISMICI
Vi ricordate dove l'avevate letto?

"E' fatto obbligo di procedere a verifica, da effettuarsi a cura dei rispettivi proprietari, ai sensi delle norme di cui ai suddetti allegati, sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalita' durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalita' di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Le verifiche di cui al presente comma dovranno essere effettuate entro cinque anni dalla data della presente ordinanza e riguardare in via prioritaria edifici ed opere ubicate nelle zone sismiche 1 e 2, secondo quanto definito nell'allegato 1.".

Gia', nella O.P.C.M. 3274, del 2008. Sembra una vita fa.

E ogni volta che rileggo sta benedetta ordinanza vi scopro nuove cose.

"Edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso" non significa solamente edifici che se crollano possono provocare molte vittime, ma anche edifici che se crollano possono causare una perdita grave sotto il profilo dei beni architettonici, o piu' genericamente culturali.

Da qui a scrivere:

"Edifici il cui collasso puo' determinare danni significativi al patrimonio storico, artistico e culturale (quali ad esempio musei, biblioteche, chiese)" nell'Allegato B del decreto 21 ottobre 2003 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, il passo e' stato veramente breve.

Invece il passo successivo non e' breve: chi l'ha detto che quelli sono proprio tutti i beni vincolati dalle Soprintendenze?

POA proprio non se lo ricorda. Giuro.

E lo dico solo per le poche risorse disponibili.


IL MANUALE 'CHIESE'
Non so per quando ma ho messo in attesa tra le letture il Manuale per la compilazione della scheda di rilievo del danno ai beni culturali - Chiese - Modello A/DC.

Il decreto che lo approva lo si trova in Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2013 numero 231.

Vi si legge pure:

"AVVERTENZA: Per la consultazione dell’allegato Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese (modello A-DC) si rimanda al sito del Dipartimento della protezione civile (http://www.protezionecivile.it), quale unica e certa fonte di diffusione di tale testo.".

@spita!
^  ^  ^

Bene, bene. Potrei dire che in questo post la Cultura mi ha preso la mano.

Mi pare evidente, tuttavia, che semplicita' e chiarezza sono altra cosa. Almeno nel Web.
 
Vi aspetto come sempre tra 15 giorni. Buon lavoro.
Vs. POA


Ehi, vi siete scaricati la serie di puntate su La saldatura di qualita' scritta da Marco Torricelli per POA? E' un regalo per tutti i lettori "registrati".

[ 170°] THE PERIPHERAL OFFICES OF THE MINISTRY OF CULTURAL HERITAGE AND ACTIVITIES AND OF TOURISM
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domenica 29 settembre 2013

[169°] ROMA

So de Roma e mo' tengo pa 'a Roma. Se invece so de Lazio, mo' tengo pa 'a Lazio.

Dopo un'incipit sbadatamente scappato in stile coatto, ecco gli argomenti del post:

- in giro per Roma con gli occhi di un ingegnere
  ...un ingegnere itinerante non vede le stesse cose che 
  vedono gli altri
- azioni eccezionali sugli edifici
  ...tra le azioni da metter in conto c'e' anche il crollo di 
  fabbricato vicino


IN GIRO PER ROMA CON GLI OCCHI DI UN INGEGNERE
C'ero stato per dei mordi-e-fuggi di lavoro. Ma quest'estate ho voluto regalarmi un lungo weekend con la famiglia per girarmela un po'. Sta Roma.

Devo dire che e' proprio una cosa bella che abbiamo qua in Italia.

E capisco per analogia cosa deve aver provato John Ruskin quando scriveva Le pietre di Venezia rapito (cosi' riferiscono le cronache scolastiche) dal gotico veneziano.

Da piu' umile (ingegnere e) blogger nemmeno mi sogno di scrivere le Pietre di Roma, ma devo dire che sono stato rapito dai dettagli di una storia di Architettura che pare un qualcosa di vivente: ecco, quasi m'e' parso di veder commissionare opere e lavorare in cantieri le persone di allora.

Ma vediamo assieme.

Sara' solo una carrellata di osservazioni, nel vero senso del termine, considerato che in pochi giorni di Roma si puo' solo avere un inquadramento topografico.

Una cosa che colpisce e' la stratificazione storica ma anche - spesso - la coesistenza funzionale di piu' corpi di fabbrica tra loro, nonostante gli evidenti problemi di statica da dover superare.

Palazzi che al Vaticano sono a quote d'imposta inverosimili, probabilmente su colmelli (o colli) sovraconsolidati, ma che comunque nessun ingegnere di oggi si sognerebbe di edificare sin sul bordo di scarpata. Lo stesso Palazzo Apostolico (quello dell'Angelus, per intenderci) e' in queste condizioni.

Vaticano - Spigolo del Palazzo Apostolico
Ma anche le stesse mura che lungo Via di Porta Angelica corrono fin all'ingresso dei Musei Vaticani sono un mistero di equilibrio statico: la spinta attiva del terreno pare annullata a monte del paramento subverticale in laterizio. E ce ne sta di carico q0 sopra, a monte...

Non so quanto avrei dato per avere una sezione trasversale del muro. Chissa' cosa avrei visto... terreno sovraconsolidato? cementato ad arte? cunicoli? altri piani sotterranei?

Ma tante sovrapposizioni e accostamenti pongono altri problemi tecnici: ad esempio la soluzione del collegamento tra edifici.

La stessa S. Pietro e' senza soluzione di continuita' con il Colonnato del Bernini: direi che merita morire a Roma solo per vedere de visu come i progettisti di allora ne hanno concepito il collegamento. Mirabile.

S. Pietro - Interfaccia col colonnato

Particolare dell'interfaccia

Io credo basterebbe questo per sconsigliare a chiunque - dotato di un po' di buon senso - dal pretendere la verifica sismica di beni culturali tout-court, cio' che invece e' stato fatto con l'OPCM 3274 e col famigerato (a mio parere) decreto di Bertolaso del 21 ottobre 2003.

Un fenomeno gravitazionale la tiara papale che decora S. Pietro sopra l'orologio di sinistra del Valadier: ma come cavolo fa a stare su!? Se ce l'aveste messa voi, non sarete pressati dal bisogno dopo tanti anni, di una verifica... diciamo dell'equilibrio?

S. Pietro - Spigolo sinistro

S. Pietro - Orologio sinistro

Io ingegnere mi sarei sempre rifiutato di certificarne la stabilita'.

Eppur non si muove.

Ma sempre restando al Vaticano (che e' un bell'esempio di tutto) cosa dire degli edifici in aggregato dell'area dei Musei e del gia' citato Palazzo Apostolico?

Palazzi del Vaticano a destra di S. Pietro

Dan Brown vi ha ambientato Angeli e Demoni ma noi tecnici ci possiamo girare tranquillamente e senza soggezione l'adattamento cinematografico di Edifici in Aggregato, di Reluiss...

L'arcano sarebbe stavolta scovare a chi puo' venir in mente, e soprattutto come, di modellare con FEM sti edifici qua, allo scopo di farne una verifica sismica.

Credo che l'unica via di salvezza sia invocarne la extra territorialita'.

Cosa non darei, tuttavia, per vedere l'animazione (storica) delle varie fasi temporali di realizzazione.

E qui si apre un secondo problema per il tecnico e lo storico: cosa c'e' di vero e cosa c'e' di "falso" nell'apparire dei monumenti e degli edifici?

Ad esempio, l'iscrizione posta sul Colosseo da Pius IX Pont Max puo' considerarsi un "vero storico" oppure un falso d'autore rispetto al monumento sottostante?

Colosseo - Iscrizione dovuta a Pio IX

E che altro dire del Tempio di Antonino e Faustina trasformato da dono del senato romano a Faustina a chiesa cristiana consacrata a S. Lorenzo in Miranda? Un falso deve averlo ritenuto sicuramente Urbano V Pont Max visto che ne asporto' di tutto e di piu' per restaurarsi il Palazzo Laterano...

Foro romano - Tempio di Antonino e Faustina

O cosa avrebbe potuto dire un'improbabile Soprintendenza ai Beni Culturali d'allora allo scempio (perche' questo e') fatto da Pio VII (stavolta) Pontifex Max all'Arco di Tito...

Iscrizione postuma sull'Arco di Tito

A proposito di sto Tito: qua l'ingegnere si chiede che concezione avessero gli antichi Romani delle fondazioni. All'esterno si vede solo un congloremato ben cementato... ma di peso ce n'e' sopra, e credo che le fattezze dell'arco siano qui effettivamente prive di vuoti... Stupefacente.

Foro romano - Arco di Tito - basamento

E da ultimo porto l'esempio - secondo me piu' impressionante di Roma antica -: le Terme dell'Imperatore Caracalla. Dire mirabili sotto l'aspetto architettonico e' dire poco. (E mi sono pure perso i sotterranei, che tali sono stati al visitatore!)

Terme di Caracalle viste con Google Maps

Ma anche qui mi chiedo: quanti di quei laterizi sono originali e coevi al Signor Caracalla?

Terme di Caracalla - Particolare del muro esterno

Insomma: tutto sta nel come si leggono le Carte del Restauro. Basta aver chiare le idee. Il resto si fa.... O forse e' solo questione di potere?

Il messaggio per POA e' stato: fare bene attenzione e molta prudenza a cio' che si legge, specie in materia di descrizioni tecnologiche d'epoca, e soprattutto rifiutare tutto quello che non cita le fonti o non da' spiegazioni scientifiche.

Un ultimo quesito.

Roma ha vissuto i bombardamenti della seconda guerra mondiale e molti edifici sono in realta' ricostruzioni post belliche. Tuttavia molti palazzi restano originari e per questi e' impensabile che i solai siano realizzati in c.a. Devono per forza essere in legno.

Mi chiedo allora: come hanno fatto a conservarsi? visto che a Venezia, ad esempio, le travi d'epoca sono praticamente rosura? Solo una questione di clima?

Ma termino con una testimonianza molto interessante che la dice lunga sulla cultura della prevenzione del rischio sismico o dovrei dire, solo del patimento.

Al Colosseo si trova questa testimonianza, scoperta nei sotterranei e finita li' da chissa' da dove. La traduzione e' cosi' per il turista:

Colosseo - Iscrizione

"Decio Mario Venanzio Basilio, senatore del rango dei clarissimi e illustri, prefetto di Roma, console ordinario, ha restaurato a proprie spese l'arena e il podio distrutti dalla violenza di un terribile terremoto."

Pare che detti lavori siano effettivamente stati fatti tra il 484 e il 508 d.c.

Se Decio mi avesse chiesto una verifica gli avrei categoricamente escluso il danneggiamento di strutture cosi' tozze. (A meno che non si tratti della solita propaganda politica).

La conclusione di questo viaggio romano?

1) Che per me modesto ingegnere e' ormai un'ossessione quella di sapere non tanto se le cose staranno su, bensi' il margine che le separa dal collasso, 2) che probabilmente faccio uno sbaglio culturale enorme a ritenere che gli antichi non lo sapessero.


AZIONI ECCEZIONALI SUGLI EDIFICI
Mi e' nuovamente capitato di rafforzare il mio convincimento che tra le azioni eccezionali da considerare nella progettazione del nuovo sia da mettere in conto anche il rischio di crollo dell'esistente.

Ricordo come se ne e' usciti una volta nel caso di un ampliamento di una scuola, edificio rilevante proprio in caso di crollo (il progetto non era mio).

Furono poste tre condizioni nell'attesa delle necessarie verifiche sismiche ex OPCM 3274: 1) l'ampliamento non avrebbe assolutamente aumentato la popolazione scolastica, 2) il committente avrebbe immediatamete fornito un master-plan circa lo studio e l'adeguamento dell'esistente, 3) si sarebbe fatta immediatamente una valutazione del rischio e delle modalita' di crollo dell'esistente per escludere almeno le condizioni di accadimento piu' nefaste.

*  *  *

Bene.

Siamo finalmente tornati (integri) e abbiamo gia' finito.

Mi sembrava carino ricominciare... easy.

Spero di rivedervi qui alle Officine al prossimo post, tra 15 giorni. Nel frattempo vi auguro buon lavoro.
Vs. POA

P.S.: grazie a Giorgio, ingegnere a Venezia, per la chioma di testa.

06-10-2013: di seguito aggiungo le belle immagini cui fa riferimento il lungo commento dell'amico Riccardo.

Roma - Piazza di Pietra

Roma - S. Maria degli Angeli

Roma - Villa Borghese

[ 169°] ROME
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domenica 15 settembre 2013

[168°] OPSS

Opss, questo e' molto imbarazzante per POA.

Sono costretto a rinviare il post di qualche giorno...

C'e' un paio di signori che se non vedono (ieri) il mio lavoro terminato, hanno detto che mi appendono in giardino per le palle.

Sob.