Dopo un'incipit sbadatamente scappato in stile coatto, ecco gli argomenti del post:
- in giro per Roma con gli occhi di un ingegnere
...un ingegnere itinerante non vede le stesse cose che
vedono gli altri
- azioni eccezionali sugli edifici
...tra le azioni da metter in conto c'e' anche il crollo di
fabbricato vicino
IN GIRO PER ROMA CON GLI OCCHI DI UN INGEGNERE
C'ero stato per dei mordi-e-fuggi di lavoro. Ma quest'estate ho voluto regalarmi un lungo weekend con la famiglia per girarmela un po'. Sta Roma.
Devo dire che e' proprio una cosa bella che abbiamo qua in Italia.
E capisco per analogia cosa deve aver provato John Ruskin quando scriveva Le pietre di Venezia rapito (cosi' riferiscono le cronache scolastiche) dal gotico veneziano.
Da piu' umile (ingegnere e) blogger nemmeno mi sogno di scrivere le Pietre di Roma, ma devo dire che sono stato rapito dai dettagli di una storia di Architettura che pare un qualcosa di vivente: ecco, quasi m'e' parso di veder commissionare opere e lavorare in cantieri le persone di allora.
Ma vediamo assieme.
Sara' solo una carrellata di osservazioni, nel vero senso del termine, considerato che in pochi giorni di Roma si puo' solo avere un inquadramento topografico.
Una cosa che colpisce e' la stratificazione storica ma anche - spesso - la coesistenza funzionale di piu' corpi di fabbrica tra loro, nonostante gli evidenti problemi di statica da dover superare.
Palazzi che al Vaticano sono a quote d'imposta inverosimili, probabilmente su colmelli (o colli) sovraconsolidati, ma che comunque nessun ingegnere di oggi si sognerebbe di edificare sin sul bordo di scarpata. Lo stesso Palazzo Apostolico (quello dell'Angelus, per intenderci) e' in queste condizioni.
Vaticano - Spigolo del Palazzo Apostolico |
Non so quanto avrei dato per avere una sezione trasversale del muro. Chissa' cosa avrei visto... terreno sovraconsolidato? cementato ad arte? cunicoli? altri piani sotterranei?
Ma tante sovrapposizioni e accostamenti pongono altri problemi tecnici: ad esempio la soluzione del collegamento tra edifici.
La stessa S. Pietro e' senza soluzione di continuita' con il Colonnato del Bernini: direi che merita morire a Roma solo per vedere de visu come i progettisti di allora ne hanno concepito il collegamento. Mirabile.
S. Pietro - Interfaccia col colonnato |
Particolare dell'interfaccia |
Io credo basterebbe questo per sconsigliare a chiunque - dotato di un po' di buon senso - dal pretendere la verifica sismica di beni culturali tout-court, cio' che invece e' stato fatto con l'OPCM 3274 e col famigerato (a mio parere) decreto di Bertolaso del 21 ottobre 2003.
Un fenomeno gravitazionale la tiara papale che decora S. Pietro sopra l'orologio di sinistra del Valadier: ma come cavolo fa a stare su!? Se ce l'aveste messa voi, non sarete pressati dal bisogno dopo tanti anni, di una verifica... diciamo dell'equilibrio?
S. Pietro - Spigolo sinistro |
S. Pietro - Orologio sinistro |
Io ingegnere mi sarei sempre rifiutato di certificarne la stabilita'.
Eppur non si muove.
Ma sempre restando al Vaticano (che e' un bell'esempio di tutto) cosa dire degli edifici in aggregato dell'area dei Musei e del gia' citato Palazzo Apostolico?
Palazzi del Vaticano a destra di S. Pietro |
Dan Brown vi ha ambientato Angeli e Demoni ma noi tecnici ci possiamo girare tranquillamente e senza soggezione l'adattamento cinematografico di Edifici in Aggregato, di Reluiss...
L'arcano sarebbe stavolta scovare a chi puo' venir in mente, e soprattutto come, di modellare con FEM sti edifici qua, allo scopo di farne una verifica sismica.
Credo che l'unica via di salvezza sia invocarne la extra territorialita'.
Cosa non darei, tuttavia, per vedere l'animazione (storica) delle varie fasi temporali di realizzazione.
E qui si apre un secondo problema per il tecnico e lo storico: cosa c'e' di vero e cosa c'e' di "falso" nell'apparire dei monumenti e degli edifici?
Ad esempio, l'iscrizione posta sul Colosseo da Pius IX Pont Max puo' considerarsi un "vero storico" oppure un falso d'autore rispetto al monumento sottostante?
Colosseo - Iscrizione dovuta a Pio IX |
E che altro dire del Tempio di Antonino e Faustina trasformato da dono del senato romano a Faustina a chiesa cristiana consacrata a S. Lorenzo in Miranda? Un falso deve averlo ritenuto sicuramente Urbano V Pont Max visto che ne asporto' di tutto e di piu' per restaurarsi il Palazzo Laterano...
Foro romano - Tempio di Antonino e Faustina |
O cosa avrebbe potuto dire un'improbabile Soprintendenza ai Beni Culturali d'allora allo scempio (perche' questo e') fatto da Pio VII (stavolta) Pontifex Max all'Arco di Tito...
Iscrizione postuma sull'Arco di Tito |
A proposito di sto Tito: qua l'ingegnere si chiede che concezione avessero gli antichi Romani delle fondazioni. All'esterno si vede solo un congloremato ben cementato... ma di peso ce n'e' sopra, e credo che le fattezze dell'arco siano qui effettivamente prive di vuoti... Stupefacente.
Foro romano - Arco di Tito - basamento |
E da ultimo porto l'esempio - secondo me piu' impressionante di Roma antica -: le Terme dell'Imperatore Caracalla. Dire mirabili sotto l'aspetto architettonico e' dire poco. (E mi sono pure perso i sotterranei, che tali sono stati al visitatore!)
Terme di Caracalle viste con Google Maps |
Ma anche qui mi chiedo: quanti di quei laterizi sono originali e coevi al Signor Caracalla?
Terme di Caracalla - Particolare del muro esterno |
Insomma: tutto sta nel come si leggono le Carte del Restauro. Basta aver chiare le idee. Il resto si fa.... O forse e' solo questione di potere?
Il messaggio per POA e' stato: fare bene attenzione e molta prudenza a cio' che si legge, specie in materia di descrizioni tecnologiche d'epoca, e soprattutto rifiutare tutto quello che non cita le fonti o non da' spiegazioni scientifiche.
Un ultimo quesito.
Roma ha vissuto i bombardamenti della seconda guerra mondiale e molti edifici sono in realta' ricostruzioni post belliche. Tuttavia molti palazzi restano originari e per questi e' impensabile che i solai siano realizzati in c.a. Devono per forza essere in legno.
Mi chiedo allora: come hanno fatto a conservarsi? visto che a Venezia, ad esempio, le travi d'epoca sono praticamente rosura? Solo una questione di clima?
Ma termino con una testimonianza molto interessante che la dice lunga sulla cultura della prevenzione del rischio sismico o dovrei dire, solo del patimento.
Al Colosseo si trova questa testimonianza, scoperta nei sotterranei e finita li' da chissa' da dove. La traduzione e' cosi' per il turista:
Colosseo - Iscrizione |
"Decio Mario Venanzio Basilio, senatore del rango dei clarissimi e illustri, prefetto di Roma, console ordinario, ha restaurato a proprie spese l'arena e il podio distrutti dalla violenza di un terribile terremoto."
Pare che detti lavori siano effettivamente stati fatti tra il 484 e il 508 d.c.
Se Decio mi avesse chiesto una verifica gli avrei categoricamente escluso il danneggiamento di strutture cosi' tozze. (A meno che non si tratti della solita propaganda politica).
La conclusione di questo viaggio romano?
1) Che per me modesto ingegnere e' ormai un'ossessione quella di sapere non tanto se le cose staranno su, bensi' il margine che le separa dal collasso, 2) che probabilmente faccio uno sbaglio culturale enorme a ritenere che gli antichi non lo sapessero.
AZIONI ECCEZIONALI SUGLI EDIFICI
Mi e' nuovamente capitato di rafforzare il mio convincimento che tra le azioni eccezionali da considerare nella progettazione del nuovo sia da mettere in conto anche il rischio di crollo dell'esistente.
Ricordo come se ne e' usciti una volta nel caso di un ampliamento di una scuola, edificio rilevante proprio in caso di crollo (il progetto non era mio).
Furono poste tre condizioni nell'attesa delle necessarie verifiche sismiche ex OPCM 3274: 1) l'ampliamento non avrebbe assolutamente aumentato la popolazione scolastica, 2) il committente avrebbe immediatamete fornito un master-plan circa lo studio e l'adeguamento dell'esistente, 3) si sarebbe fatta immediatamente una valutazione del rischio e delle modalita' di crollo dell'esistente per escludere almeno le condizioni di accadimento piu' nefaste.
* * *
Bene.
Siamo finalmente tornati (integri) e abbiamo gia' finito.
Mi sembrava carino ricominciare... easy.
Spero di rivedervi qui alle Officine al prossimo post, tra 15 giorni. Nel frattempo vi auguro buon lavoro.
Vs. POA
P.S.: grazie a Giorgio, ingegnere a Venezia, per la chioma di testa.
06-10-2013: di seguito aggiungo le belle immagini cui fa riferimento il lungo commento dell'amico Riccardo.
Roma - Piazza di Pietra |
Roma - S. Maria degli Angeli |
Roma - Villa Borghese |
No english version for this post... sorry.
SPUNT’IN - 1 DI 2
RispondiEliminaE’ molto probabile che gli antichi costruttori sapessero molto di ciò che oggi codifichiamo con norme o formule matematiche, che lo gestissero con accorgimenti pratici e soprattutto che non si facessero molti problemi sul dover certificare soluzioni ardite, maestose. Proprio quelle che a tutt’oggi ci lustrano gli occhi e ci lasciano pieni di quesiti e interessi disillusi.
Guarda a caso anche chi scrive un paio di anni or sono ha avuto la possibilità di visitare per qualche giorno Roma e lo sguardo e l’attenzione non sono scivolati solo sulle tracce di mere vicende storiche, che l’hanno coinvolta o sui negozi, le sfilate e i colori ravvivati dai visitatori del presepe di piazza S. Pietro e dai molti bambini girovaganti per le bancarelle di piazza Navona, che l’anno particolarmente arricchita in quel fine settimana d’Epifania. Si sono estratte alcune considerazioni che guarda a caso potrebbero sposarsi con quelle proposte in questo Post. Pertanto tornando a quei tempi si può spunteggiare che tra gli escamotages (se tali si possono chiamare) vincenti di quanto del costruito i secoli ci hanno tramandato, in apparenza ben conservato, vi è stato l’utilizzo di materiali ad alta durabilità, tra cui i marmi e le pietre delle fontane del Bernini, degli angeli che dai bordi, oltre ai quali v’è solo vuoto e acqua, accompagnano il passaggio del Tevere su ponte Sant’Angelo verso l’omonimo, rinomato Castel, del bellissimo colonnato della piazza di Pietra, che tra l’altro presenta colonne deformate dal tempo, bucherellate e la cui tenuta è stata presumibilmente garantita da un certo sovradimensionamento della sezione minima (quindi una minor snellezza) e un interasse molto ravvicinato. Oggi impensabili per i costi elevati che comporterebbero e le proteste che ne seguirebbero.
Si potrebbe, altresì, richiamare la regolarità geometrica di molti edificati (parallelepipedi, piramidali, semicircolari,….), spesso simmetrici e compatti come la cinquecentesca Villa Borghese Pinciana, ma tanto altro rimane ignoto. Particolare e fortemente deteriorata risulta la facciata in laterizio della bellissima basilica di Santa Maria degli Angeli del Michelangelo Buonarrotti, vicina alla terme di Diocleziano. Quanti di quei mattoni sono ancora del sedicesimo secolo? A quanti interventi protettivi è stata sottoposta la chiesa? E’ bene ricordare che spesso le note storiche ci parlano di chiese antiche e di interventi di ampliamento e modifica successivi ovvero di vere e proprie tracce di manutenzioni e recuperi. Non tutte elencate per il fatto che non hanno interesse storico-turistico, ma solo per ricercatori tecnici. Comunque le testimonianze che ci sono state e si possono trovare in appositi documenti le possiamo individuare. Come ingegneri o tecnici più in generale ancora di più.
CONTINUA . . . . .
SPUNT’IN - 2 DI 2
RispondiEliminaRoma oggi è in buona parte classificata a rischio sismico 3 e alcune aree per l’influsso determinato dall’elevata sismicità degli Appennini e dei Colli Albani a rischio 2. Nelle epoche passate l’uomo non poteva basare la prevenzione su un’intensità fissata a riferimento di ogni nuovo lavoro. Probabilmente poteva impostare dei meccanismi di prevenzione solo se viveva la tragicità di un terremoto o se chi assisteva a quell’evento gli tramandava la propria esperienza.
All’amico POA viene da dare anche questa volta ragione. E’ altamente probabile che gli ingegneri moderni non “certificherebbero” un granchè delle bellissime espressioni costruttive rimasteci nella città eterna, ma si potrebbe immaginare che se potesse arretrare nel tempo chi generalmente segue la sicurezza di cantiere, mai e poi mai si sognerebbe di provare a redigere un PSC e fare da CSE per un intervento eseguito come allora. E’ effettivamente un ragionamento utopico, ma ci fa incontrare non solo la grandezza di quei costruttori, ma anche una presumibile faccia di bronzo che dovevano avere nei confronti di chi, costruendo, ci rimetteva la salute, se non le penne. Citando un illustre neo Cittadino romano, vestito solitamente di bianco, di grande apertura mentale e non solo e che da diversi mesi risiede a Città del Vaticano si può concludere così: chi siamo noi per giudicare ciò? O anche per poter conoscere tutto o solamente affermare di sapere? Forse non ci rimane che vagare, scrutare, rallegrarsi quando si riesce a svelare anche un solo minimo “quantum” (termine fisico romano, che sa de antico e de novo) di quel vero che ci sovrasta da sempre e farsi domande, porsi quelle questioni in cui questo blog è quasi divenuto maestro…
Boa dia Poa LM
Rbozz genioVi ing da VR
P.s.: non sapendo come inserirle nel commento del blog – a eventuale arricchimento del post in argomento – si inoltrano direttamente al blogger 3 foto del 2011: in piazza di Pietra, Villa Borghese e la facciata di Santa Maria degli Angeli.
Ma porca miseria, quando stamattina mi hai spedito le foto potevi anche dirmi che a mia insaputa avevi messo in moto le rotative delle Premiate a tutta birra...
RispondiEliminaDomani e' venerdi', quando torno a casa dal lavoro trovo il modo di linkare le tue foto: e' giusto che chi legge i tuoi interessanti e condivisi giudizi veda anche di cosa parli.
Ma sai che da quando leggi POA, rispetto ai pareri di compatibilita' idraulica che mi facevi firmare quando mi capitava la disgrazia di sostituire il capo, il tuo stile e' irriconoscibile?! Quasi da Accademia della Crusca.
:-)))))
Scherzi a parte, ho letto il tuo lungo commento con vero piacere. E ti diro' una frase che mi sono messo da parte tanto mi piace:
"Forse non ci rimane che vagare, scrutare, rallegrarsi quando si riesce a svelare anche un solo minimo “quantum”."
E' proprio cio' che pensa POA.
Stammi sempre bene ;-)
P.S.: lunedi' mi spiegherai la nuova mutazione genetica.