domenica 13 luglio 2014

[178°] IL VIAGGIO NELLO SPAZIO-TEMPO

Piu' che fare Analisi Matematica 1 e 2 non biasimo coloro che mi avevano suggerito di fare Analisi. Un lungo percorso.
Con un bravo medico.


Ecco gli argomenti del post:

- il viaggio nello spazio-tempo
  l'ingegneria in stile fantasy
- postille di ritorno dal viaggio spazio-temporale
  il tentativo di tornar con i piedi per terra
- letture sotto l'ombrellone
  letture estive a proprio rischio


IL VIAGGIO NELLO SPAZIO-TEMPO
E' da troppo che manco qui alle Officine. Talmente tanto tempo che ho perso la mano. La tastiera mi pare dura. Non parliamo del piccolo mouse.

E poi l'estate.

Ma chi ha voglia di leggere d'estate pagine e pagine di disquiloqui di sismica?

Pensavo, ecco... pensavo anch'io di fare come alcune autorevoli riviste di ordini professionali che ogni tanto pubblicano un articolo riempitivo. Un articolo cioe' che nulla ci azzecca con la professione ma che serve a far volume, specie in tempi di calendario in cui non accade mai nulla.

Come d'estate.

Cosi' ho pensato per POA ad un post riempitivo. Per riprendere la mano, mica per altro. Cose di sismica ne avrei da scrivere: solo che star lontano dalle Officine mi ha un tantino intimidito. Insomma ho bisogno di riprendere easy. Voi capite.

Pensavo allora a qualcosa di serio, ma anche leggero. Di  scientificamente plausibile ma anche stravagante. Insomma pensavo di farvi... viaggiare nel tempo.

Ecco.

Ci sono vari modi di programmarsi un viaggio nel tempo.

Ad esempio come in The time machine (1960). Oppure come in Il prigioniero di Azkaban  (2004). O ancora, come in Non ci resta che piangere (1984).

Mi sento a disagio nel dissacrare capolavori d'arte cinematografica. Io che a malapena riesco ad abbozzare una vicenda temporale di una singola particella materiale in moto in un'unica dimensione: l'asse x.

Una storia temporale di questo tipo potrebbe essere quella della particella che va su e giu' per l'asse x al trascorrere del tempo t. Una storia che potrebbe essere tracciata su di un rotolo di carta scelto a rappresentare il piano x-t mentre viene avvolto verso il basso. Come in figura. E' la cosa piu' semplice che riesco ad immaginare.
Storia temporale della particella in movimento sull'asse x
E se la particella volesse fare un viaggio a ritroso nel tempo?

Be', potrebbe farlo come in "The time machine". Ma in questo caso il nastro di carta sarebbe riavvolto verso l'alto. Ma a modo di vedere di POA una particella personificata non potrebbe mai e poi mai reincontrarsi nel passato e cambiare il corso degli eventi.

Cio' perche' i viaggi nel tempo stile "The time machine", lungi ben inteso dall'essere banali, finiscono necessariamente nel cadere in innumerevoli paradossi, tutti generati dal non voler ammettere che sarebbe lo stesso viaggiatore a retrocedere "molecolarmente" nel tempo, annichilendosi.

Cioe' finendo con lo scomparire egli stesso.

Consiglierei alla nostra particella di intraprendere piu' ragionevolmente il viaggio a ritroso come in "Il prigioniero di Azkaban". 

Il viaggio a ritroso di Harry Potter ed Ermione Granger nell'episodio citato e' piu' ingegneristicamente plausibile in quanto risolve il pericoloso rompicapo della presenza dei personaggi "doppi" assieme agli "originali".

Non so se la Rowling ci abbia riflettuto in questi termini, ma penso di si' visto il risultato narrativo.

Harry ed Ermione non si sono annichiliti nel viaggio retrogrado.

E allora la ns. particella come dovrebbe procedere?

Vediamo.

Aggiungiamo una nuova dimensione alle due gia' presenti x,t. Diciamo di aver aggiunto la dimensione ç. Quindi abbiamo una struttura a tre dimensioni x-t-ç (mutuamente ortogonali) di cui una (la x) e' una dimensione usuale della geometria euclidea, una seconda (la t) e' il tempo, e la terza, la ç... be' fate un po' voi.
Per me e' una (strana) dimensione ulteriore e basta.

A questo punto riavvolgiamo il nastro dello spazio-tempo ma con l'accortezza che la particella mobile stia ora un po' sollevata dal piano x-t. Diciamo di una quantita' ? Diciamolo.

Basta veramente poco piu' su, giusto per dire che durante il riavvolgimento del nastro-tempo non sta piu' esattamente ripercorrendo all'indietro la vecchia traiettoria § bensi' una traiettoria simile e molto vicina. Diciamo (§+). Ma distinta.

Quanto distinta? Q. b.

Il risultato potrebbe essere quello di figura seguente.

La situazione risultante dopo l'aggiunta della dimensione ç


A questo punto la particella potrebbe tornare vicino ad ogni sua precedente  esperienza spazio-temporale senza necessariamente annichilirsi.

Potrebbe vedersi, perche' no, quasi interferire con se' stessa nel passato. Dipende da quanto piccolo si riesce a prendere , e cioe' in definitiva da quanto piccolo si riesce a prendere l'incremento .

Non oso pensare a cosa succederebbe se durante il riavvolgimento del nastro-tempo improvvisamente collassasse per qualche ragione a zero, e quindi la particella in arrivo dal futuro collassasse sulla sua "doppia" del passato.

Nemmeno la Rowling ha osato tanto: nella sua narrazione gli Harry ed Ermione "storici" non vedono mai i loro "doppi" giunti dal futuro.

Tuttavia proprio questa piccolezza a piacimento di puo' essere il criterio per interferire dal futuro sul passato senza rischiare di annichilirsi... o senza rischiare di alimentare la saga dei paradossi sul viaggio nel tempo.

Si sara' notato l'uso di una arzigogolata simbologia... ... .

Il simbolo d sta ovviamente per "il differenziale di un qualcosa". All'ingegnere serve per stare nelle fantasticamente ridotte vicinanze di quel "qualcosa" senza pero' generare matematiche non lineari.

Il simbolo § - me ne scuso - e' semplicemente perche' sulla mia tastiera non c'e' modo di scrivere la lettera greca gamma, che di solito sta per traiettoria.

Il simbolo ç usato per la terza dimensione e' invece voluto: non ho usato y oppure z, simboli comuni per lo spazio euclideo, solo perche' questa e' veramente una nuova dimensione fisica.

Scoperta? Da scoprire? Un delirio mentale di POA?

Non so. Del resto questo post ipotizza solo alcune condizioni da rispettare per viaggiare a ritroso nel tempo senza paradossi, ma non dice come si puo' tecnologicamente realizzare il viaggio.

E' tuttavia evidente che ç e' una dimensione necessaria, da aggiungere alle note x-y-z-t. L'unico modo per scappare all'indietro e' riuscire ad intrufolarsi in uno continuo almeno un po' piu' ampio x-y-z-ç-t.

Ed infine il viaggio di Mario (Troisi) e Saverio (Benigni) in "Non ci resta che piangere".

Come farglielo fare alla ns. particella nel piano x-t ?

Be', qua ragazzi si va sul difficile. Qua siamo di fronte ad un capolavoro!

Ma avete presente la faccia di Leonardo Da Vinci quando Saverio (Benigni) gli spiega come deve inventare il treno? Solo quella vale tutto il film.

Qua pero' se volete capire che viaggio hanno fatto i ns. due, dovete riavvolgere il nastro dei vs. ricordi almeno sino all'esame di Analisi Matematica 1 e Geometria 2.

Il viaggio di Mario e Saverio e' del tutto particolare: girando a quell'incrocio col treno hanno imboccato una strada - un budello spazio-temporale - che non doveva esserci.

In pratica si tratta di una singolarita', se volete, una specie di aderenza intestinale, che ha riavvolto (localmente) su se stesso lo spazio-tempo creando un effetto tunnel.

In pratica sono incappati in una piega che ha reso il ns. universo da semplicemente connesso a pluriconnesso. Come se il grande demiurgo dell'universo nel tessere ai ferri la sua maglia spazio-temporale avesse accidentalmente perso un punto.

Un possibile spazio-tempo pluriconnesso

Una maglia ha tirato l'altra e i due tapini ci sono cascati dentro. Non si sono annichiliti, per loro fortuna, ma sono stati catapultati altrove. Nel Medioevo.

Quante singolarita' ci sono nell'universo? C'e' qualche regolarita' nel loro ripetersi? Perche' ci sono?

Nel ns. piano x-t dovrebbe dunque apparire una singolarita': ad un certo istante t' la particella dovrebbe cadere in un budello fuori dal suo spazio e ricomparire in un qualche punto a monte. Come in un nastro con una connessione fuori dal proprio piano.

Ecco. Questi sono tre modi di viaggiare nel tempo:
- come nella fisica classica, ma creando un sacco di paradossi;
- o come in una fisica piu' evoluta ma comunque ancora lontana da uno sbocco tecnologico;
- o infine cadendo intrappolati in una singolarita' spazio-temporale.

Ce ne sono altri di modi?

Non so. Questo e' solo un post.

Ma in giro si bisbiglia che la fisica quantistica sia messa anche peggio.


POSTILLE DI RITORNO DAL VIAGGIO SPAZIO-TEMPORALE
Il mio vedetelo come un bizzarro esercizio di scrittura. Ma molto secondo me e' quello che sta dietro al velo che ci separa dalla conoscenza.

La ns. percezione a cinque sensi non e' detto, anzi proprio no, non ci permette di capire il piu' delle cose.

E viaggiare nel tempo forse puo' avere anche molti modi di manifestarsi: noi ora ne intendiamo solo alcuni, forse i piu' banali.

Ad esempio, l'effetto Deja vu non potrebbe essere un tassello di una teoria sullo spazio-tempo?

Ma scusate, anche solo il rileggere un passo di un libro una seconda volta non equivale a fare un viaggio nel tempo? Solo che non avviene nelle consuete coordinate x-y-z-t.

Ma non per questo possiamo escludere che non faccia parte della famiglia dei viaggi temporali.

E poi la cosa che piu' mi lascia sbalordito: ma ve la vedete voi la faccia di Leonardo Da Vinci, messo seduto in alto su di un jet con lo smartphone in mano a schizzare una slide sulla cloud?

Eppure.


LETTURE SOTTO L'OMBRELLONE
Se pensate di avere una vena leggermente masoch, non vi consiglio, ma vi indico solamente col dito:

Kenneth W. Ford, Il mondo dei quanti - La fisica quantistica per tutti, Bollati Boringhieri, 13.00 euri.

Accanto a capitoli decisamente massacranti, ce ne sono di gradevoli. Un giusto mix sado-maso.

Ah, si parla anche di particelle che vorrebbero viaggiare a ritroso nel tempo.

Ma non prendetevela con POA.

^  ^  ^

Bene, bene. Pausa caffe' terminata.

Devo chiudere qui. Due cortesi signori vestiti di bianco mi sono venuti a prendere.

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

N.B.: l'immagine di testata e' un ritaglio tratto da una mia foto scattata ad un convegno sulla sismica tenutosi a Venezia nel 2012. Le immagini del post sono state create con il software Libre Office Draw.

[ 178°] HOW TO TRAVEL BACKWARDS IN TIME
No english version for this post... sorry.