domenica 2 agosto 2015

[183°] I PROFILI PROFESSIONALI DI DIRETTORE DEI LAVORI E DI COLLAUDATORE DI STRUTTURE - CONSIDERAZIONI

Due figure professionali nello stesso orbitale, e pure con lo stesso spin. Alla faccia di Bohr.
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Dopo un incipit decisamente poco rispettoso del pensiero di Copenaghen, ecco gli argomenti del post:

- obbligo di deposito del progetto e di collaudo per tutte
  le strutture
  cosi' in una recentissima nota dell'Ordine degli ingegneri di Venezia 
- i diversi profili di direttore dei lavori e di collaudatore statico
  idee sparse sotto l'ombrellone per una semplificazione
- postille a "l'obbligo di deposito del progetto..."
  alcune importanti considerazioni a corollario a scala regionale


OBBLIGO DI DEPOSITO E DI COLLAUDO PER TUTTE LE STRUTTURE
Fa un caldo terribile. I pesci si lessano nel mare. Il clima si sta marzianizzando. E l'ordine professionale cui appartengo se ne esce buono buono, bello bello, con delle frasi del tipo:
'na bomba!

Sono collassato giu' dalla sedia dove stavo leggendo.

Sia chiaro: non perche' l'ordine scrivesse delle cose sbagliate. Ma perche' quelle cose non si dicono. O perlomeno non si dicono in quel modo cosi' categorico e cosi' preciso.

Queste cose vanno dette e non dette. Le leggi vanno si' date tal quali sia al magistrato della Consulta che alla Siora Pina, massaia verace, ma subito dopo vanno interpretate, circolarizzate, localizzate, regionalizzate, personalizzate. Vanificate. Eluse.

Oddio, a voler fare a tutti i costi il Pierino primo della classe, un caso di non necessita' del collaudo ci sarebbe, e riguarda gli interventi locali e di riparazione (sta riparazione meriterebbe un post da sola).

Ma c'e' una cosa che nella nota citata mi ha colpito di piu'. Ed e' il fatto che vi sono "ripetute richieste di chiarimento relativamente alla necessita' di procedere al deposito (...) e in ordine di effettuare il collaudo statico (...)."

Sarebbe? Dopo sei anni dall'obbligo di applicare le NTC 2008, c'e' tra i colleghi chi ha ancora questi dubbi?

Ma non me la sento di mandare al patibolo questi dubbiosi (vedasi le postille a questo argomento). In effetti la nostra legge sembra scritta da Talebani certosini.

Senza alcuna istruzione (o almeno sino all'altro ieri) ne' per il magistrato di Consulta, ne' per la Siora Pina in cose domestiche seriamente affacendata, ti arriva una norma senza analisi di valore, senza gradazione applicativa tra un limite inferiore ed un limite superiore in una scala di importanza, senza uno straccio di valutazione d'impatto.

Tutto finisce nell'unica categoria di "cio' che puo' costituire pericolo per la pubblica incolumita'". Dove non c'e' bianco, giallo o rosso che tenga. Il codice di accettazione in caso di sinistro ha un solo colore: nero.

Ecco perche' secondo POA, il tecnico ma in ultima analisi anche il committente, faticano a capire il valore sociale della norma (sarebbe meglio dire regola) e fanno di tutto per eluderla.

In questo sforzo elusivo, io istruttore per conto dello stato, ho visto cose che voi umani neppure immaginate.

E sia ben chiaro: non dico di omettere delle verifiche ingegneristiche, ma solo di semplificare gli obblighi amministrativi. Rispettando una certa gradualita'


I DIVERSI PROFILI DI DIRETTORE LAVORI E DI COLLAUDATORE STATICO
I attesa di partorire la terza puntata sul collaudo (post 175 e 176) vedo di scaricare la mente da un rovello che mi tormenta da tempo.

Domanda: c'e' differenza di ruolo tra direttore dei lavori e collaudatore?

Vediamo.
  • Entrambi sono nominati dal committente.
  • Entrambi sono a pagamento
  • Entrambi sono in corso d'opera
  • Entrambi controllano l'esecuzione
  • Entrambi si fanno consegnare il progetto
  • Entrambi si fanno consegnare i certificati di prova sui materiali
  • Entrambi possono fare o non fare prove di carico
Poi e' vero, il direttore dei lavori fa delle cose che il collaudatore non fa; tipo le verifiche sui contratti della manodopera, e l'accettazione dei materiali. Piu' qualcos'altro.

Il direttore fa le pulci all'impresa ma non al collaudatore. Il collaudatore fa le pulci all'impresa ma anche al direttore lavori.

Altola'! Il collaudatore controlla il direttore lavori? Ma come, il committente paga un tizio perche' non si fida di chi gia' sta pagando per controllare tutto?

Mi pare ci sia una ridondanza di controllo e di... persone. A dirla benevolmente.

Come mettere a posto le cose?

Qua il caldo afoso mi fa brutti scherzi e mi fa un pochetto visionario. Tre idee:
  1. in tanti casi il collaudo statico lo puo' fare benissimo il direttore dei lavori;
  2. per introdurre un livello di controllo non ridondante occorre differenziare  l'oggetto del controllo del collaudatore da quello del direttore dei lavori;
  3. se l'entita' dell'opera lo richiede, e solo allora, si puo' anche pensare di validare l'operato del direttore dei lavori con un ulteriore grado di verifica, sempre a spese del committente.
Con riguardo al punto 1) faccio notare che il direttore dei lavori spesso fa gia' il collaudo tecnico amministrativo (non e' un baluba messo li' perche' bisogna).

Con riguardo al punto 2) trovo assurdo che il controllo "di produzione" del bene sia affidato contemporaneamente a due organi distinti: chi meglio del direttore dei lavori puo' certificare la corretta esecuzione del progetto? E' li' sostanzialmente per questo.

E forse al collaudatore poco interessa la corretta disposizione dei ferri, la formulazione del mix design del calcestruzzo o che altro. Forse dovrebbe controllare la prestazione dell'opera. Cioe' che il suo comportamento sia conforme alle previsioni di progetto, per deformazioni, sollecitazioni, oscillazioni.

Ovviamente sarebbero cavoli del collaudatore informarsi preventivamente sulla qualita' esecutiva delle strutture. Ma non sarebbe sua cura certificarla.

Con riguardo al punto 3) faccio notare come gia' ci siano piu' livelli di controllo per opere particolarmente importanti. Per esempio a livello di progetto.

Provo allora a ricapitolare.

Il collaudo statico e' sempre obbligatorio e al committente costa.

Il collaudo statico potrebbe farlo quasi sempre il direttore dei lavori. Con un certo risparmio finanziario per il committente.

Per opere particolarmente impegnative il collaudo statico potrebbe avere anche un secondo livello di esecuzione, ovverosia quello di verifica prestazionale di prodotto (e non piu' di controllo di filiera esecutiva).

Un po' quello che succede in Formula 1, dove il collaudatore della vettura non si preoccupa di quanto siano state strette le candele o di come siano state fatte le saldature. Si preoccupa solo di verificare le prestazioni del bolide su strada, suggerendo le eventuali correzioni e modifiche.

Cio' comporterebbe:
  • due livelli di controllo distinti, a) di esecuzione, b) di prestazione;
  • la possibilita' per il normatore di prescriverli in maniera opportunamente differenziata, secondo la rilevanza delle costruzioni;
  • in alcuni casi il controllo di esecuzione potrebbe far fede anche per il controllo di prestazione, con risparmio finanziario per il committente;
  • la facolta' per il normatore (ma anche per certi "grandi committenti") di riservarsi una specie di super controllo sia sul direttore dei lavori che sul progettista, cio' per opere particolarmente impegnative per le finanze e per la sicurezza.
Alla fine della giostra:
  • direttore dei lavori e collaudatore continuerebbero ad essere nominati dal committente;
  • direttore dei lavori e collaudatore continuerebbero ad essere a pagamento;
  • il direttore dei lavori sarebbe nominato in corso d'opera, ma assolutamente non il collaudatore;
  • solo in casi rilevanti sarebbero richiesta la presenza di entrambi i professionisti;
  • il direttore dei lavori controllerebbe l'esecuzione e la corrispondenza al progetto, mentre il collaudatore controllerebbe il comportamento finale della struttura sotto sollecitazione;
  • entrambi non potrebbero fare a meno del progetto, che non sarebbe loro;
  • entrambi non potrebbero fare a meno dei certificati di prova, ma solo il direttore dei lavori sarebbe responsabile dell'accettazione dei materiali;
  • il direttore dei lavori potrebbe omettere le prove di carico, ma ovviamente non potrebbe ometterle il collaudatore.
Potrebbe essere un'idea per iniziare a semplificare gli adempimenti amministrativi.


POSTILLE A L' "OBBLIGO DI DEPOSITO E DI COLLAUDO PER TUTTE LE STRUTTURE"
Qui si beve un amaro calice. Avvisati.

Dietro alla nota dell'ordine ci deve per forza stare qualcosina di piu' di un chiarimento a qualche onesto quesito. Ed e' a livello regionale che le cose si fanno entangled, intrecciate.

Succede infatti tra stato e regioni quel che succede tra fisica classica e fisica quantistica: le regole a livello superiore non sono piu' valide a livello inferiore. Perche' a livello inferiore tutto diventa piu' sfumato, incerto. Il piu' si fonde col meno a formare uno stato quantico entangled, intrecciato, che collassa in qualcosa di certo solo quando lo sperimentatore misura.

L'analogia calza perfettamente con i rapporti tra stato e regioni nel caso di regole.

Vediamo qui nel Veneto cosa puo' essere successo.

(Ma lo stesso vale per Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e per tante altre regioni che potremo dire essere passate, in qualche momento, per stati entangled.)

E' successo, facendola estremamente breve, che dopo l'OPCM 3274 del 2003 la regione del Veneto si sia sentita autorizzata a ben piu' che procedere ad una zonazione sismica. E che con deliberazione amministrativa 67/2003 del proprio consiglio regionale (consiglio regionale) abbia dato delle disposizioni che probabilmente spettavano solo allo stato. Vi leggiamo infatti:

"A far data dall’8 novembre 2004, cioè diciotto mesi dopo l’entrata in vigore dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, come modificata dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 ottobre 2003, n. 3316, nei territori dei comuni classificati sismici in zona 2, chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, fermo restando l’obbligo della concessione edilizia o della dichiarazione di inizio attività, è tenuto a depositare presso il Comune competente per territorio il progetto, in doppio esemplare, sottoscritto da un tecnico abilitato e iscritto al relativo albo professionale, nei limiti delle proprie competenze, nonché dal direttore dei lavori, ai sensi dell’art. 17 della legge 64/74."

E poco oltre:

"Vengono individuate quali zone a bassa sismicita', ai sensi dell'art. 18 della legge 64/1974, i comuni che ricadono nella zona 3 e nella zona 4. Conseguentemente nei territori dei comuni ricadenti in zona 3 non sono necessari ne' il deposito dei progetti, ai sensi della citata legge n. 64/1974, ne' gli adempimenti successivi, fermo restando l'obbligo di progettazione antisismica. A tal fine il progettista e' tenuto ad allegare al progetto l'attestazione di aver tenuto conto che le calcolazioni sono conformi alle normative sismiche vigenti. Per i comuni del Veneto ricadenti in zona 4, non vi e' obbligo di progettazione antisismica, salvo che per gli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalita', durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalita' di protezione civile nonché per gli edifici e le opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. La Giunta regionale adotta criteri e modalita' attuative per l'applicazione di tali disposizioni."

Valutate un po' voi se la questione non e' un pochetto entangled.

Lo stato ci ha provato a far collassare questa confusione in uno stato quantico, pardon, legittimo definitivo. E lo ha fatto con sentenze della corte costituzionale. Ricordo la 182/2006 per la Toscana, la 254/2010 per il Friuli Venezia Giulia, la 201/2012 per il Molise.

Per il Veneto nulla. Probabilmente perche' le deliberazioni amministrative del consiglio regionale non passano al vaglio di legittimita' del governo nazionale. Per Bacco!

Anzi, proprio la Giunta Regionale del Veneto riaffermava con deliberazione 71/2008:

"(...) per gli aspetti amministrativi, con particolare riguardo agli oneri di deposito e di verifica degli elaborati di calcolo, è confermata la classificazione sismica dei Comuni del Veneto di cui all’elenco (allegatoI) della Delibera di Consiglio Regionale n. 67/03."

Come si vede qui nel Veneto l'equazione di Schrodinger e' ancora lontana dal collassare in una qualche certezza ingegneristica.

E probabilmente e' proprio per questo motivo che l'ordine degli ingegneri cui appartengo, ancora oggi si trova con notevoli gatte da pelare.

Gatte di Schrodinger. Ovviamente.

P.S.: alla pubblicazione del post non mi risulta che le citate deliberazioni venete siano state ritirate.

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Bene. Post terminato anche stavolta.

Dato il caldo e il tormentone dell'argomento trattato spero almeno che nel frattempo vi siate serviti di caffe' freddo. Magari adeguatamente shakerato. Una autentica delizia.

Alla prossima.

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

[ 183°] THE PROFESSIONAL PROFILES OF CONSTRUCTION MANAGER AND OF TESTER OF STRUCTURES - CONSIDERATIONS.
No english version for this post... sorry.

domenica 7 giugno 2015

[182°] L'AGGIORNAMENTO DELLA MAPPA DI PERICOLOSITA' SISMICA

Poche cose sono veramente inconoscibili. I buchi neri. La materia oscura. L'INGV.

Dopo questo incipit stile Giacobbo, via subito agli argomenti del post:

- il progetto di aggiornamento di MPS04
  tracciato il percorso per un nuovo modello di pericolosita'
  sismica in Italia
- postille al "progetto di aggiornamento di MPS04"
  un caso di serendipity dal precedente argomento
- terremoto in Nepal
  due parole sui giorni precedenti il Main Shock del 24 aprile
- i cookie di POA e di Google
  l'info di POA riguardante l'uso dei "cookie" in rispetto
  delle direttive del Garante della Privacy


IL PROGETTO DI AGGIORNAMENTO DI MPS04
Seguire nel Web le attivita' scientifiche di INGV e' un'esperienza che trovo tra le piu' complicate ed irritanti. Ed e' un peccato perche' ci lavora gente che ci sa fare. Manca pero' quel qualcuno di autorevole che spieghi ai ragazzotti di INGV che una azienda, una istituzione, deve darsi una "gerachia" organizzativa chiara, semplice. E che questa deve necessariamente ritrovarsi nella architettura dell'informazione data all'esterno dell'organizzazione.

Diversamente si rischia di sembrare un carrozzone.

Aggiungo che la struttura di INGV nel Web, secondo me, e' seconda per casino solo a quella della Commissione Europea.

Pare che chiunque abbia un'idea (leggasi finanziamento) la prima cosa che fa sia pubblicare un sito web, assolutamente avulso dal resto gia' pubblicato. Con assolutamente nessuna archiettura dell'informazione. Solo un coacervo di cose buttate la'. Peraltro interessantissime.

Non esiste un portale vero, ma solo una esplosione di siti in continua espansione nell'universo di Internet.

Ed e' in questo brodo caldo di cose che ho scoperto da un po' di tempo il blog (i ragazzotti lo chiamano sito) del Centro di Pericolosita' Sismica. Dove appunto e' pubblicata la notizia dell'accordo tra DPC ed INGV per l'aggiornamento di MPS04 al progredire delle conoscenze. Oltre che del correlato progetto S1.

MPS04 sta per (modello di) Mappa di Pericolosita' Sismica 2004.

Tutte le notizie che si possono sapere direttamente da INGV circa MPS04-S1 si trovano raccolte nella pagina web del modello. E viste le scadenze che i ricercatori di INGV si sono date c'e' da credere che il nuovo modello si chiamera' MPS16 (Mappa di Pericolsita' Sismica 2016).

Il post che descrive il progetto l'ho salvato nell'area dei documenti di POA, con qualche evidenziazione che credo meriti di essere vista.

Le notizie sono veramente molte e colpisce la complessa organizzazione scientifica prevista per l'aggiornamento di MPS04.

Verrebbe da dire che il post merita proprio la lettura.

Per il tecnico progettista di strutture sismo-resistenti il tutto si tradurra' in una nuova mappa di pericolosita' sismica di base. Sostitutiva di quella in S1.


POSTILLE AL "PROGETTO DI AGGIORNAMENTO DI MPS04"
E' leggendo il post pubblicato dal Centro di Pericolosita' Sismica dell'INGV che scopro il sito del codice OpenQuake.

Un tipo esempio di una ciliegia che tira l'altra. O, se si preferisce, di serendipity.

Se non avete tempo, ci mettera' sicuramente il naso mouse POA. Con la promessa di tornare per raccontarvelo.


TERREMOTO IN NEPAL
Non riesco ad immaginare la situazione in quel paese. Credo solo che il dramma sia totale.

Tuttavia c'era qualcosa che non mi convinceva su questa questione. Domanda: io ho visto la vicenda del terremoto abruzzese del 2009, li' si era verificata una scossa di magnitudo 6, ma era stata preceduta da mesi e mesi caratterizzati da uno sciame sismico che molte persone ricorderanno per tutta la vita, ecco: e' mai possibile che un terremoto di magnitudo 7.8 non abbia avuto precursori?

Una risposta si ricava dai dati del sito dell'INGV: dalla tabella si vede che il mainshock del Nepal e' stato preceduto da due violente scosse,  il 2 ed il 21 dello stesso mese di aprile, rispettivamente di magnitudo 4.6 e 5. (Directory dedicata di POA).

In qualsiasi posto del pianeta chiunque si sarebbe gia' trovato al massimo dell'allerta, o perlomeno gia' dentro ad una grossa emergenza.

Io credo che i media non abbiamo assolutamente dato alcun rilievo a quanto accaduto prima del 25.


I COOKIE DI POA E DI GOOGLE
Mi sto infromando meglio sull'argomento cookies e Garante della Privacy.

Nel frattempo informo i lettori di POA che questo blog non ha attivato direttamente e consapevolmente strumenti di profilazione dei visitatori. In particolare non fa uso dei servizi messi a disposizione da Google quali Google Analytics (tracciamento tecnico) e  Google Adsense (tracciamento pubblicitario) in quanto POA non e' interessato a scopi anche parzialmente commerciali.

Ovviamente non mi e' possibile agire sulle politiche dei "cookie" direttamente fatte dalla piattaforma di blogging blogspot.com messa a disposizione da Google: rimando quindi alla lettura diretta delle corrispondenti "politiche" commerciali.

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La lettura del blog e' interpretata come assenso alle "politiche" di Google.

(P.S.: mi scuso con i lettori per i toni burocratici, ma siamo in Italia. Resta inteso che Premiate Officine Antisismiche non ha mai fatto e non fara' mai un uso "commerciale" diretto e consapevole dei propri lettori oltre al fatto che Premiate Officine Antisismiche non e' in alcun modo una iniziativa economica dell'Autore o una sua fonte di reddito.)


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Bene, bene. Pausa caffe' terminata. Speriamo tornino regolari...

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

[ 182°] SEISMIC HAZARD MAP SOON UPDATED.
No english version for this post... sorry.

martedì 17 febbraio 2015

[181°] E IL NAUFRAGAR M'E' DOLCE IN QUESTE NORME

"Non fidarti mai di una cosa che pensa da se', se non sai dove ha il cervello." Un incipit in totale stile British.


Dopo quattro mesi passati a rincorrere un mouse dispettoso, via subito agli argomenti del post:

- alcune pubblicazioni di interesse professionale
  una carrellata a volo d'uccello su cio' che e' stato scritto,
  in forma di norma e non, da quattro mesi a questa parte
- POA ed il mistero del carico nodale equivalente
  perduto
  un inaspettato quanto imbarazzante stop nello studio del
  F.E.M. con FEAPpv
- Galileo & Harry Potter
  libri assolutamente non consigliati ma solo indicati col dito
- un gadget da 500 norme
  i riferimenti a quasi 500 testi fra norme e disposizioni varie
  emanate nel 2014


ALCUNE PUBBLICAZIONI DI INTERESSE PROFESSIONALE
Durante questa lunga inattivita' di POA e' successo che tutti fossero (come sempre) scatenati nello scrivere norme, linee guida, regolamenti.

Premesso che un ampio elenco di norme recenti lo si trova nell'ultimo argomento di questo post, merita fare un volo d'uccello per vedere i titoli piu' interessanti per i lettori delle Premiate. Titoli pubblicati nel 2014.

Alcuni di questi testi saranno oggetto di due chiacchiere nelle prossime pause caffe'.

In materia di rischio sismico:
  • il Programma Nazionale di Soccorso per il rischio sismico, testo di difficile lettura anche per chi come me lavora nella pubblica amministrazione;
  • l'istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale per la valutazione del danno, testo che interessera' sicuramente tutti i desiderosi di appartenere alle squadre di rilievo del danno post-sismico;
  • la prima edizione del Manuale per l'Analisi della Condizione Limite per l'Emergenza dell'Insediamento Urbano, cui pero' affiancherei anche il Dossier edito sullo stesso argomento dall'Istituto Nazionale per l'Urbanistica;
  • da non perdere secondo POA, perche' sicuramente collegato ai due manuali precedenti ed anche se risalente al 2012, e' lo Studio Propedeutico per l'applicazione della normativa sismica ai centri storici;
  • il CNR-DT 212, nella edizione definitiva del 2014 (un'impresa leggerne anche solo la prima parte sugli aspetti generali);
in materia di norme tecniche per le costruzioni:
  • hanno finalmente visto gli onori della Gazzetta Ufficiale le Norme Tecniche per la Progettazione e l'Esecuzione delle dighe e traverse, che va a sostituire il vecchio testo normativo del 1982; i piu' arditi le useranno per le dighe, ma servono anche per metter mano sulle piu' modeste traverse per uso idroelettrico;
  • sempre sulle grandi dighe anche la Protezione Civile Nazionale ha dato importantissime disposizioni con gli Indirizzi Operativi dell'8 luglio 2014;
infine raccolte qua e la':
  • una disposizione della Regione Veneto sulle schede di verifica sismica degli edifici strategici, sinceramente tutta da capire;
  • una delibera CIPE per chi volesse farsi un'idea della situazione degli interventi sulle scuole.
Credo ce ne sia a sufficienza. Cmq nella mia cartellina condivisa trovate pure una regola tecnica su "attraversamenti e parallellismi" ed un testo normativo sui "centri di competenza" del sistema di protezione civile nazionale.


POA ED IL MISTERO DEL CARICO NODALE EQUIVALENTE PERDUTO
Questo mi imbarazza non poco, ma va raccontato per dovere di cronaca.

Il punto: e' piu' facile che il Prof. Taylor abbia toppato dalla sua cattedra alla University of California (Berkeley), o e' piu' verisimile che POA abbia qualche lacuna formativa?

La risposta viene spontanea. Ma e' che me ne stavo tranquillo a studiare FEAPpv ed in particolare il comportamento dell'elemento beam quando, a questo scopo, ho voluto vedere come questo si comportava con i carichi nodali equivalenti.

Banalmente: trave in semplice appoggio, lunga 60 unita' di lunghezza; carico uniformemente ripartito di 15 unita' di forza per unita' di lunghezza; 7 nodi collegati con 6 elementi beam, ciascuno a due nodi in due dimensioni. Tre d.o.f. per nodo fanno... 21 equazioni di equilibrio di cui tre annullate con un vincolo fisso.

Input (file txt). Output (file pdf).

In teoria dovevo trovare una reazione di 450 unita' di forza a ciascun appoggio. Invece ne trovo solo 375. In pratica il carico nodale equivalente (15 x 10 / 2) che i due elementi beam di estremita' dovrebbero scaricare rispettivamente sul nodo 1 e sul nodo 7 vincolati, vanno persi!

Why??

Ho provato a rompere le scatole anche ad amici esperti col F.E.M. molto piu' di me. Risultato: Sismicad (ad esempio) non presenta questo comportamento. Da' correttamente il valore di 450 unita' di forza per ciascun nodo in appoggio.

Assumendo quale ipotesi di lavoro un baco del mio cervello, si tratta solo di capire dove il Prof. Taylor ha messo quello buono di FEAPpv.

Ma non e' facilissimo.


GALILEO & HARRY POTTER
Ogni tanto cerco di condividere qualche libro con i lettori di POA. Li indico solo col dito per evitare che qualcuno, dopo averli comprati, mi mandi a quel paese.

Stavolta ho letto Galileo & Harry Potter scritto da Marco Ciardi.

E' un libricino che non mi ha cambiato la vita e che sicuramente se costava tre euri in meno di quelli che il libraio mi ha chiesto, nessuno avrebbe trovato da ridire.

Tuttavia lo ricomprerei.

Sono tantissime le occasioni che un ingegnere (romantico come me) trova giornalmente per cadere in trappoloni pseudoscientifici.


UN GADGET DA 500 NORME
Dopo quattro mesi di assenza dal Web, pensavo ad un piccolo gadget per riconciliarmi con chi ne fosse stato indispettito.

Una cosa da poco, sapete. Perche' basta il pensiero, no?

Ecco.

Essendomi ormai ricavato volontariamente un ruolo da ingenere della mutua, nel senso di avere una generale competenza su tutto come il medico di famiglia, senza avere una specifica competenza su niente, ho necessita' di avere il polso su tutto cio' che di normativo (e non) viene pubblicato.

Da qui la mia raccolta di norme strutturata per materie, che costituisce nei problemi che di volta in volta mi vengono sottoposti, il primo livello di documentazione.

Un qualcosa di fortemente personale.

Ecco, vorrei regalare ai lettori di POA i riferimenti delle quasi 500 norme che ho scaricato dal Web nel corso dell'ultimo anno.

In pratica sono i nomi dei file che se ne stanno memorizzati nel mio archivio, secondo le mie personali necessita'.

Scorrendo l'elenco a volo d'uccello, magari potreste trovare qualcosa che vi interessa e che vi siete persi. E quindi scaricarvelo dal Web con un qualsiasi motore di ricerca.

Un'unica istruzione: l'elenco e' suddiviso secondo il primo di livello di archiviazione; quindi segue in una simil-dot-notation l'anno-mese-giorno della norma, chi l'ha emessa (abbr.), la natura (decreto, circolare, ...) e tra parentesi una super condensata descrizione del contenuto.

La raccolta risente (un pochetto) del fatto che io lavoro in Veneto.

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Bene, bene. Pausa caffe' terminata.

Devo chiudere qui. Che fatica. Non ero piu' abituato.

Vi auguro 15 giorni di proficuo lavoro.
Vs. POA

N.B.: l'immagine di testa e' un ritaglio tratto da una bellissima foto di Giorgio, ingegnere meccanico in Venezia. Lei e' invece una garzetta.

[ 181°] AND SINKING IN THIS SEA [of rules] IS SWEET TO ME (G. LEOPARDI, THE INFINITE).
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