sabato 26 aprile 2014

[176°] IL COLLAUDO DEI LAVORI - 2a puntata

Mamma mia: due mesi di assenza! E se fossi morto?!
Non un pensiero. Non un fiore. Solo Giuliano, che mi ha scritto un'email per farmi riprendere. Non che tenesse particolarmente a me. Solo gli serviva la seconda puntata sul collaudo. Per il resto potevo schiattare.
Giuli: ciapa 'sta seconda puntada, ma va anca in mona.


IL COLLAUDO DEI LAVORI - 2a puntata
Il cantiere al guinzaglio con schedone e calendario

Continuiamo la chiacchierata?

Ma prima le regole che mi sono dato la scorsa volta: niente ex-cathedra, niente ex-voto, niente scoop(s). Solo un sano amarcord.

Bene.

Parlare di collaudi, a mio modo di vedere, obbliga ad entrare in questioni non solo tecniche, ma anche progettuali, piuttosto che organizzative, piuttosto che amministrative.

Il che e' come dire: guarda collaudatore che devi tenere sott'occhio una marea di carte... oltre al cantiere... oltre alle opere.

Trascurare anche uno solo di questi aspetti, magari perche' ci e' poco congeniale, non solo vuol dire svolgere parzialmente il collaudo, ma anche rischiare di cacciarsi nei guai.

Cio' perche' nel sistema italiano, in realta', si collauda "un contratto" o meglio, l'esecuzione di un contratto (d'appalto): e cio' implica il dover "girare" parecchie carte ancor prima di cercare dove s'e' lasciato l'ultima volta lo sclerometro.

In queste puntate non avrei intenzione di seguire un ordine canonico nel dire le cose, quanto piuttosto il cuore, ed era appunto il cuore che mi si fermava quando vedevo una cosa fondamentale da controllare - il cantiere - fuggirmi via come una lepre.

Parlo ovviamente della gestione del cantiere che e' cosa diversa dal controllare la qualita' delle opere e la loro corrispondenza al progetto, argomento questo di prossime puntate.

Ed un po' perche' il committente ti nomina in corso d'opera... avanzata, ed un po' perche' le cose raramente seguono uno sviluppo ordinato, nel tempo mi ero fatto l'idea che riuscire a seguire un cantiere a colpo d'occhio fosse una delle cose piu' auspicabili.

Come dire: occorreva escogitare una "prova del nove" per controllare l'andamento di una "cosa" piu' grande di me.

Per questo motivo mi ero attrezzato nel tempo con due banalissimi strumenti che devo dire, a scapito della loro disarmante semplicita', mi hanno reso un servigio non da poco.

Il primo era il calendario di cantiere, realizzabile da chiunque con qualsiasi foglio di calcolo; il secondo, che io chiamo schedone, altro non era che il riassunto sopra un gran foglione di tutte le cose riguardanti l'andamento di cantiere, ovviamente nell'ottica del collaudatore.

Vi lascio un esempio di schedone ed un esempio di calendario di cantiere, opportunamente accecati per questione di privacy. Ognuno se li puo' creare ed organizzare come meglio crede: e' il principio che conta.

Questi due strumenti, prima che smettessi, li usavo assieme e devo dire con soddisfazione.

Con la loro sintesi concentrata in un colpo d'occhio mi permettevano di prevedere le mosse dell'appaltatore: se fosse stato in grado o meno di rispettare il cronoprogramma, se una tal sospensione gli avrebbe dato diritto ad un S.A.L. anticipato,  se la presenza di un subappaltatore fosse legittima e cosa importantissima, se avessi ancora la copertura delle garanzie finanziarie.

Ultimamente passavo veramente molto tempo su questi due prospetti, soprattutto sul calendario, verificandolo con i caposaldi (le mailstones del Gantt) del cronoprogramma di progetto.

Nel caso che qui ho allegato, ad esempio, e' evidente la consistenza  della prima sospensione ed altrettanto evidente e' che si stava andando verso una legittima richiesta di pagamento di S.A.L. per rata inferiore al minimo contrattuale.

Come poi cosi' e' stato.

Bene, non e' affatto trascurabile per un collaudatore potersi attrezzare fin da subito per un tale evento: basta ricordare che fino a poco tempo fa il collaudatore era tenuto qui nel Veneto ad acclarare i singoli S.A.L. (se soggetti a contributo regionale).

Cio' poteva fare la differenza anche per la scelta del momento giusto per una visita.

Oltre a cio' va detto che una percezione visiva delle cose, nel senso letterale del termine, secondo me e' impagabile.

Ad esempio una data di ultimazione dei lavori che sospensione dopo sospensione vada a cadere in agosto e' a mio modo di vedere, il campanello d'allarme per dire che difficilmente il committente potra' avere la disponibilita' delle opere nel tempo pattuito, perche', che si voglia o meno, i grandi appaltatori ma anche molti piccoli artigiani, col cavolo che lavorano in agosto. Con i fornitori chiusi.

E questo si capisce meglio solo con un calendario davanti.

Pure mi e' stato utile quello che ho chiamato "schedone". Un riepilogo-dati in progress. Se avessi continuato in questa attivita' probabilmente avrei finito con l'allegarlo al verbale di campagna che ero solito far sottoscrivere ai presenti durante le visite in corso d'opera.

Sarebbe stato una specie di istantanea del cantiere a quel momento: non sarebbe piu' occorso scrivere una montagna di notizie, ma tutto sarebbe stato a portata di mano in pochi semplici schemini riassuntivi.

To', un amarcord: il verbale di campagna era un unico foglio (prediligevo l'uso bollo) che tiravo fuori dalla borsa a fine visita, solo per scrivere a mano non piu' di una/due cose importanti e che facevo firmare a tutti i presenti. Questo, assieme a qualche foto-ricordo fatta col telefonino mi consentiva a casa ed in tutta tranquillita' di stendere il verbale ufficiale.

(Faccio notare che mentre per il direttore dei lavori e' disponibile una montagna di documenti di controllo - c'e' qualche Vecchio che si ricorda del Manuale del D.L.? - nulla mi risulta sia stato pensato per il collaudatore: eppure anche lui figura in corso d'opera.)

Oltre a tutto cio', per un collaudatore come per qualsiasi altro professionista tecnico, non dovrebbe mai mancare la curiosita'.

Oggi ci sono dei bellissimi strumenti 'gis' che consentono con due click di ottenere una montagna di informazioni.

E' facilissimo geo-localizzare un cantiere: vedere i vincoli che va a toccare, se cade in qualche area di rispetto, in quale comune si trova, da quali strade e' servito, che geologia del territorio presenta. E chi piu' ne ha piu' ne metta.

Pure e' molto utile fare un giro anche fuori dallo steccato di cantiere: vedere che paesaggio c'e', se siamo in piano o in acclivio, se siamo in centro abitato o no. Vedere se in giro ci sono lupi o agnelli.

Ma perche'? vi chiederete.

Forse non c'e' un perche'. Tutto dipende dall'indole di ognuno. Una cosa e' certa: piu' informazioni si hanno e maggiore e' la probabilita' di evitare guai o se capitano, di minimizzare le perdite.

Del resto mi pare sia fuor di dubbio che un cantiere sia un punto di accumulazione di rotture di balle.

Come pure non c'e' nulla di piu' appagante che completare un collaudo cum laude et benedictione.

E vi lascio con un compitino per casa: siete gia' a conoscenza di cosa dice il Codice Civile a proposito dell'appalto? (articoli 1655-1677) E sul professionista autonomo? (articoli 2222-2228) E sui fatti illeciti? (articoli 2049, 2053, 2055-2059) E sulla fidejussione? (articoli 1944-1957)

Sono tutti da tener presente anche se l'appalto e' pubblico: o perche' un "terzo" si trova sempre, oppure per esplicito richiamo della norma, come nel caso dell'articolo 1667 sui vizi occulti.


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Bene, caffe' in corso d'opera terminato.
 
Sperando che lavoro e rotture varie di pelotas mi lascino un po' tranquillo, vorrei sbilanciarmi e promettere qualche post di cultura sismica varia, per poi riprendere la chiacchierata sul collaudo.

Contando di rivedervi, obviously.
Vs. POA

1a puntata: IL COLLAUDO DEI LAVORI - La visita zero


[ 176°] THE TECHNICAL APPROVAL OF CONSTRUCTIONS OF CIVIL ENGINEERING - 2nd part.
Planning instruments for the construction yards.
No english version for this post... sorry.