lunedì 19 novembre 2012

[155°] L'ISTRUTTORIA TECNICA DEI PROGETTI DI STRUTTURE

Gia' avevo pochi (ma qualificati) commenti... Ora il giocattolino di Google che comodamente raccoglieva a margine gli ultimi commenti dei lettori pare pure essersi rotto (ho messo un cerotto-medicato sotto ad ogni titolo). Mah, l'amico Gigi li chiama 'cazzabubboli'. E non a torto. Ah, v'informo: ho bisogno di riposo.

Via velocissimi agli argomenti del post:

- al SAIE 2012 si parla di controlli antisismici
  alcune considerazioni al ritorno dalla consueta visita a Bologna
- che tempo che fa
  alcuni link meteo per cantieri e/o vacanze


AL SAIE 2012 SI PARLA DI CONTROLLI ANTISISMICI
Come ogni anno anche quest'ultimo ottobre ho fatto la solita sortita a Bolognafiere.

Vedo questo incontro perdere di feeling di anno in anno. Non che manchi il pubblico: al primo giorno c'era il pienone. Solo che evidentemente la crisi miete vittime o scoraggia gli espositori.

Molti gli stand e gli spazi aperti sconsolatamente vuoti. Molte le esposizioni che sinceramente c'entravano poco col SAIE (su tutti, i prati erbosi!?). Molti gli espositori con un solo poster appeso al separe'.

Cosi' ho preferito dedicarmi alle iniziative congressistiche.

Una parentesi: il sito web che Bolognafiere dedica alla manifestazione e' qualcosa di indecente. Di meno usabile c'e' solo la casa degli Addams. Chiusa parentesi.

In sala Allemanda m'intrigava l' "Applicazione delle NTC 2008 nella presentazione ed esame dei progetti strutturali".

Una doccia fredda.

Si argomentava che le relazioni di calcolo non sono leggibili, che non si sa cosa controllare, che non sono chiare le responsabilita' e gli ambiti di competenza. Che questi istruttori della pubblica amministrazione sono lenti, a volte incompetenti, quasi sempre invasivi.

Sono gli stessi brontolii che udivo nel 2003. Quando dicevo - da assoluto incompetente - che prima del controllo doveva essere chiarito cosa si voleva controllare. Magari scoprendo che bastava un... autocontrollo del progettista.

La mia paura ancora oggi e' che qualcuno creda che il controllo tecnico-amministrativo consista nella verifica dei calcoli, nel controllo della bonta' dei modelli, insomma, nella validazione dei risultati.

Guardate che cosi' non e'.

Vedo di spiegare il mio punto di vista con un esempio concreto.

Di recente una cara collega mi sottopone il progetto ricevuto per la ristrutturazione di un immobile in aggregato. Ha dei dubbi, giustificati. Ma quello che la mette piu' in crisi e' il modello matematico usato per la verifica numerica. Il problema e' principalmente costituito dalla complessita' della mesh.

M'e' sembrato avesse ragione: ogni grado in piu' di liberta' e' un modo in piu' di vibrare. Ma sono tutti significativi? Cosa resta del significato fisico del primo modo di vibrare? Comanda ancora la fisica o siamo saltati nell'iperspazio della matematica pura? E le intuizioni di Fourier?

Insomma, si era di fronte, secondo noi, ad un genuino caso di richiesta di validazione. Conoscevo e stimavo i progettisti. Ne e' uscita questa lettera interlocutoria:

"(...) l'istruttoria del progetto ha evidenziato elementi di perplessita' tali da richiedere un incontro.
Si rappresenta sin d'ora che:
1) pare non potersi prescindere da valutazioni strutturali sull'intero aggregato;
2) pare non illustrato l'obiettivo finale delle verifiche di sicurezza, ovvero se nelle intenzioni progettuali si sia raggiunto un livello di adeguamento strutturale o piuttosto di semplice miglioramento sismico;
3) lo stato di fatto dell'immobile appare gia' di per se' molto lontano dai canoni ottimali propri di una struttura sismo-resistente. A fronte di cio' le scelte progettuali sembrano tendere a soluzioni esasperatamente complesse sotto il profilo del comportamento dinamico, che a parere dello scrivente ben difficilmente sono indagabili con i convenzionali strumenti di verifica resi disponibili dalla normativa [N.d.R.: analisi modale]. Resta pertanto evidente che una volta assicurati i riscontri del caso con la vigente normativa, le scelte tecnologiche, strutturali e di modellazione alla base del progetto non potranno che essere corroborate dalla sola responsabilita' del progettista."

Sia pur con tanti ma ci e' sembrato questo il modo meno scorretto per:
  • garantire la sostanza del controllo
  • rispettare il ruolo dei professionisti
  • rendere consapevoli -se serve- i professionisti del loro ruolo
  • non appesantire l'istruttoria
  • non ritardare il procedimento
  • evitare protagonismi
  • evitare di rompere le balle senza un beneficio pubblico
  • non dimenticare gli studi universitari comuni
Va da se' che l'incontro e' sempre al calor bianco. Ma non si deborda mai dal piano tecnico e si ha sempre la sensazione di lavorare assieme per la sicurezza. Col massimo del rispetto.

Io poi, ho sempre la sensazione di imparare moltissimo.


CHE TEMPO CHE FA
Mi pareva interessante condividere con gli aficionados delle Premiate alcuni link tra i miei preferiti. E di questi tempi credo che convenga proprio iniziare dal... tempo.

Ma prima delle nuvole che ne direste dei livelli idrometrici dei fiumi?

Chi nel Veneto vuole sapere se il corso d'acqua di fronte a casa sta per esondare deve appuntarsi il sito di monitoraggio dell'ARPAV. La sezione di interesse e' al link idrometeo.

Stesso discorso per il Friuli Venezia Giulia con la sua rete idrometeorologica.

Per dove sto io mi bastano questi dati, ma immagino che per le altre regioni sia lo stesso. Basta solo un po' di pazienza nel cercare...

Per le previsioni cumulate di pioggia consulto il sito COLA ed in particolare la pagina dedicata alle precipitazioni. Raramente questi diagrammi mi hanno tradito.

Ho l'immagine Meteosat, che non uso mai perche' non la so interpretare (sob). (Non tutte le nuvole danno pioggia!).

Sicuramente il sito che a mio parere e' il piu' attendibile in fatto di previsioni e' quello fornito dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare: non ricordo una sola buca.

Molto dietro annaspano le previsioni di ARPAV che ultimamente mostrano una pagina web assolutamente poco friendly (oserei dire, burocratica). Dove ARPAV invece offre un servizio insuperabile e' nel radar meteo e nella raccolta dei dati meteo: sia registrati nei giorni passati che in diretta.

Infine per avere un quadro assolutamente completo dei dati meteo conviene andare al sito che ISPRA dedica alla rete mareografica nazionale. Al link stazioni e' possibile prendere visione per l'area d'interesse di tutti i sensori diponibili. Ad esempio per Venezia direi che la gamma di informazioni disponibili e' assolutamente piu' che sufficiente alle piu' comuni necessita'.

Curiosita': i veneziani (che non sono veneti!) hanno anche le previsioni per l'acqua alta.

Vi sono poi un'infinita' di siti che vi danno le previsioni al metro quadro: da wunderground.com a ilmeteo.it per non citare tanti altri. Che tuttavia trovo forzature o uso poco.

Vi lascio solo un appunto: se avete tempo visitate sierrapapa.it. Merita.

Direi che sia che dobbiate pianificare un fuori porta o che dobbiate effettuare un getto di calcestruzzo all'aperto, ce n'e' a sufficienza...

^  ^  ^
Bene, avrei finito.

A dire il vero avrei finito anche per questo 2012.


Mi sarebbe piaciuto fare e dire molto di piu' (sob). Ho il rammarico di aver lasciato indietro la terza e ultima puntata sulla previsione dei terremoti, fatica piu' ardua del previsto (per motivi che vi diro') nonche' una risposta ad un lettore (peccato mortale).

Resta il fatto che per me - scambiare con voi due chiacchiere in pausa caffe' - e' stato un vero piacere.

Un grazie a tutti gli amici che mi hanno dato una mano in vario modo a tenere tonico questo blog.
E grazie a tutti i visitatori e tra questi a coloro che hanno scambiato un commento.

Considerando che questa estate il blog e' rimasto attivo, conterei di staccare in anticipo sulle feste di Natale, ma giusto per raccogliere con calma quattro idee.

Se non scoppia la terra, il girotondo riparte... il  2 gennaio 2013.

Stay tuned.
Vs. POA 

[ 155°] TECHNICAL CONTROL OF STRUCTURAL DESIGN FOR ENGINEERING CONSTRUCTIONS
 No english version for this post... sorry.

sabato 3 novembre 2012

[154°] LA NUOVA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN PROVINCE

Fratelli d'Italia, all'armi, all'armi: l'Italia s'e' desta! Se qua non ci uniamo ce fanno 'a festa.

Dopo l'incipit tra i piu' patriottici che ho mai scritto, via subito al post di oggi:

- la nuova suddivisione del territorio in province
  un'operazione politica indagata con strumenti GIS
- l'ISTAT apre i suoi dati al pubblico
  finalmente i nostri dati ci vengono resi accessibili 


LA NUOVA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN PROVINCE
Tranquilli Fratelli: qui non si parla di politica.

Ma e' di questi giorni la nuova proposta di suddivisione in province, nero su bianco. Anzi, a colori.

Questa notizia cade in concomitanza col fatto che solo ora scopro che l'ISTAT ha pubblicato gia' dalla fine dello scorso anno - ed in forma assolutamente gratuita - i dati geografici in formato shape delle proprie basi territoriali.

What?

Semplice: ha messo (finalmente) nella piena disponibita' dei cittadini i dati amministrativi e di censimento (1991, 2001, 2011) che sono stati pazientemente forniti dai cittadini medesimi.

Cosi' mi sono messo a cucinare.

Ingredienti per piu' persone:
- i dati istat in formato shape (in coordinate UTM e Datum 1950),
- i dati di pericolosita' sismica dell'INGV in formato shape (in coordinate geografiche e Datum WGS84),
- un po' di dati idrografici forniti mediante WMS dal Geoportale Nazionale.

Il tutto va adeguatamente impastato col solito software gis AdB Toolbox.

Ah, dimenticavo: per convertire tra loro i diversi sistemi di coordinate cartografiche, usare ConVE per il Veneto. Ma ogni regione ha il suo programmino, gratuito. Basta un po' di pazienza e magari una telefonata per trovarlo nella rete (ad esempio quello dell'Emilia Romagna si chiama ConvER_gps7).

Bene. Torniamo a bomba.

Io ragiono per il Veneto, perche' ci lavoro e vivo ma trovate nel Web i dati per qualsiasi altro territorio.

Ecco, le attuali province del Veneto sono quelle che vedete qui sotto, Belluno, Treviso, Vicenza, Venezia, Veona, Padova, Rovigo, sette:

Immagine delle sette province attuali del Veneto
Veneto - Province attuali

La proposta e' quella di unire Padova con Treviso, Verona con Rovigo come di seguito, ottenendone 5:

Immagine delle nuove province proposte per il Veneto
Province 'di progetto'

Mi e' venuto lo sfizio di valutare la suddetta proposta secondo due paradigmi tipicamente ingegneristici: primo paradigma, l'assetto idrografico del territorio; secondo paradigma, la pericolosita' sismica sempre del territorio.

Comincio dall'idrografia. Questo a dir il vero e' l'aspetto piu' importante dei due, solo per il fatto che lo stato gia' da molto tempo ha previsto i Piani di Bacino: strumenti tecnico-amministrativi capaci di incidere profondamente sulle attivita' umane (es.: Piano di Bacino del Fiume Po).

Qui sotto sono rappresentati i bacini idrografici principali del Veneto:

Immagine dei maggiori bacini idrografici del Veneto
Veneto - Bacini idrografici principali

Come si nota di seguito solo la provincia di Belluno e' sensatamente centrata sull'intero bacino montano del Fiume Piave:

Bacini idrografici principali e provincia di Belluno

mentre per le restanti province le competenze territoriali proprio non si sposano con la variabile territoriale acqua:

Bacini idrografici principali su tematismo 'province'

Avrebbe molto senso da questo punto di vista unire Vicenza con Padova che insistono sull'unico bacino idrografico dei Fiumi Brenta-Bacchiglione. Un po' meno bene ha senso unire Verona e Rovigo, per via del bacino montano del Fiume Adige che poco si sposa con quello del Canal Bianco.

Ma unire Padova con Treviso, proprio non le vedo:

Bacini idrografici su tematismo 'unioni VR+RO, PD+TV'

Diversa e' la situazione dal punto di vista della pericolosita' sismica. Qui ci si muove su una prateria giovane, dove le regole stesse sono giovani ed in continua evoluzione. Per non dire dei piani di emergenza comunali e provinciali: assolutamente un embrione.

L'attuale mappa di pericolosita' e' quella approvata con ordinanza della Protezione Civile 3519/06 e rappresentata qui sotto con passo 0,02° limitatamente al Veneto. Notare la linea punteggiata che delimita l'inviluppo dei confini comunali tra zona 2 e zona 3 (ovviamente si notano comuni di zona 2 sbordare nel verde della zona 3: cio' e' dovuto al criterio seguito da POA di classificare un comune in base al punto di pericolosita' piu' elevata contenuto nel suo territorio):

Mappa di pericolosita' sismica secondo OPCM 3519/06 (0,02°)

Idem dicasi per la linea scura continua che delimita a nord-est della regione l'inviluppo dei comuni in zona 1, scelti con lo stesso criterio maggiormente conservativo (qui si deborda nel rosso e nel giallo ocra della zona 2).

Faccio notare che gia' dalla sola mappa, ancor prima di zonare, e' sparita dal Veneto la zona sismica 4 (i progettisti lo sanno?).

Da notare ancora, per inciso, che i valori di questa mappa (passo 0,05°) non coincidono esattamente con i valori tabellati nelle NTC-2008. Mah...

Stando pertanto all'ordinanza della Protezione Civile la zonazione sismica del Veneto sarebbe la seguente:

Zonazione sismica 'virtuale' secondo OPCM 3519/06

Se prendiamo ora le nuove super-province proposte dal governo Monti otteniamo:

Pericolosita' sismica nelle super-province VR+RO, PD+TV

Anche qui l'unione amministrativa proposta fa a pugni con l'omogeneita' del territorio.

Dal punto di vista sismico era piu' conveniente raggruppare le province in senso sudovest-nordest come di seguito:

Super-provincia RO-PD_VE
dove si scopre che sono da raggruppare senz'altro le province di Rovigo, Padova e Venezia.

Concludendo?

Beh, concludendo si puo' dire qui alle Officine - dove non c'e' voto di scambio - che dal punto di vista idrografico conveniva unire Vicenza con Padova e, meno bene, Verona con Rovigo. Senz'altro Belluno doveva stare da sola.

Dal punto di vista sismico, invece, Rovigo Padova e Venezia andavano messe assieme. Ancora una volta Belluno non poteva che restare uguale a prima.

Voti finali (in decimi): Belluno resta com'e', 7+, Verona unita a Rovigo, 6, Padova unita a Treviso, 4.

Ed in ossequio a criteri idrografici: Vicenza virtualmente unita a Padova, voto 7.

Le nuove province secondo POA


L'ISTAT APRE I SUOI DATI AL PUBBLICO
Continuo la notizia di prima mostrandovi qualche altro giochino reso ora possibile con i dati dell'ISTAT.

Questa e' una rappresentazione della densita' delle attivita' antropiche nella mia regione:

Sezioni ISTAT 2012 (Fonte ISTAT)

Mentre di seguito la stessa informazione e' intersecata con la pericolosita' sismica del territorio:

Sezioni ISTAT 2012 e pericolosita' sismica nel Veneto


e qui con le zone sismogenetiche del Modello ZS9:

Sezioni ISTAT 2012 e Modello sismogenetico ZS9

Mi pare ce ne sia su cui speculare, vero?

Se vi interessano gli open data vi lascio un link stupendo della mia regione: dati.veneto.it. A voi cercarne altri... e magari condividerli qui (ve ne sarei veramente grato).

Ah, chi fosse curioso di leggere i primi risultati del censimento 2011 puo' scaricarsi il relativo opuscolo.

^  ^  ^

Bene bene.

Post eterno. Me ne scuso e spero che con tutte 'ste immagini la banda non ne abbia sofferto.

Vi auguro quindici giorni di splendido lavoro. Un abbraccio novembrino.
Vs. POA

[ 153°] THE NEW ADMINISTRATIVE DIVISION OF THE TERRITORY
 No english version for this post... sorry.